Ieri mons. Nunzio Galantino, segretario generale della CEI, ha dichiarato: Io non mi identifico con i visi inespressivi di chi recita il Rosario fuori dalle cliniche che praticano l’interruzione di gravidanza, ma con quei giovani che sono contrari a questa pratica e lottano per la qualità delle persone, per il loro diritto alla salute, al lavoro.
Tale dichiarazione chiama direttamente in causa il nostro comitato (che conta oltre 20 000 iscritti – tutti visi inespressivi – sic!, NdR) che organizza dal novembre del 2012 una 9 ore di preghiera, dalle 9 alle 18, il primo sabato dei mesi dispari all’esterno di 20 ospedali dove si praticano aborti, uno in ogni regione, riportati nel nostro sito www.no194.org, attraverso il quale ci si può anche iscrivere alla nostra iniziativa, finalizzata ad un nuovo referendum abrogativo della l. 194, che ha legalizzato l’interruzione volontaria di gravidanza nel nostro paese.
Mi permetto di osservare a mons. Galantino che le sue affermazioni sono in contrasto con l’enciclica Evangelium Vitae del Santo Giovanni Paolo II, che ha sottolineato la centralità e non la marginalità nella dottrina cattolica della sacralità della Vita sin dal concepimento, invitando i cattolici a contrastare le leggi che violino questo principio.
La preghiera, poi, pratica strettamente e ritualmente religiosa, in questo caso, è diretta ad affermare tali fondamentali prìncipi, il che rende davvero singolare la critica al suo utilizzo da parte dei credenti proveniente da un esponente della Chiesa.
Quanto all’asserita inespressività dei volti, considerazione sarcastica se non sprezzante assai poco conforme alla carica che mons. Galantino occupa, tanto più perché rivolta contro fedeli intenti in una pratica religiosa, mi limito a sottolineare come durante la preghiera assumano un carattere centrale le parole della stessa e non la capacità recitativa dei fedeli, che deve ritenersi del tutto fuori luogo.
Concludo senza polemiche, invitando umilmente i miei iscritti e, da cattolico, i fedeli che condividano le nostre posizioni e le considerazioni sopra esposte a pregare per mons. Galantino e per la Chiesa Cattolica, in quanto, a mio parere, anche loro, come noi tutti, ne hanno molto bisogno.
Buona giornata.
Avv. Pietro Guerini – Presidente nazionale Comitato NO194 e omonima associazione
Egregio avvocato, Galantino ha molto bisogno di preghiere, come pure la Chiesa tutta.
Io prego perché gente come costui incistati nella chiesa come piaghe, possano convertirsi o almeno uscirne, (che sarebbe il male minore).
Il Galantino (solo di nome) è pure lui uno che tifa per la comunione ai divorziati e che schifa chi prega il Rosario, mi ricorda tanto un turista famoso in vacanza a Santa Marta.
http://www.losai.eu/bergoglio-telefono-casa-battesimo-per-gli-alieni/
Preghiamo perché Cristo ci liberi da questo macellaio.
dovrebbe sapere questo signore( “monsignore” è davvero troppo!!!) che la preghiera e soprattutto il Rosario è più forte di qualsiasi altra azione umana e cioè che faccio, contro l’aborto, molto di più pregando che mettendo in atto qualsiasi altro tentativo, seppure lodevole.Se poi, come sembra,nn crede più alla forza dirompente dell’intercessione mariana, sarebbe il caso di ritirarsi a vita privata e nn provocare scandalo!
Loro sono modernisti, non ti stupire, dimostrano di non credere realmente nel valore della preghiera. Il volto filantropico aconfessionale della chiesa postconciliare è questo.
“Pregate il rosario, pregatelo insieme”. Questo è ciò che ci dice la Regina del Rosario ed a me basta
Grazie al dott. Pietro Guerini che con il suo coraggio che proviene da una fede cattolica autentica ci aiuta ad essere anche noi coraggiosi nel testimoniare e difendere la sacralità della vita umana!
Nessuna meraviglia.
Il suo Padrone aveva, in una precedente occasione, etichettato gli oranti del Santo Rosario come ridicoli contabili.
Caro avvocato: forse le polemiche non servono, ma i toni forti sì: Chiamiamo i Galantino in circolazione col loro vero nome: traditori ed invochiamone la conversione ma anche l’intervento pesante di Dio su di lui. A volte fa più uno scrollone che un buffetto
veramente squallido il linguaggio di galantino.
Questo improvvido intervento di Galantino induce una profonda tristezza .
Non sfiora però minimamente la mia certezza sulla necessità di una testimonianza orante nei luoghi dove si viola manifestamente il primo dei diritti fondamentali di ogni essere umano : quello alla vita.
Il primo dei valori non negoziabili , come ci ha insegnato Benedetto XVI , con buona pace del povero Galantino.
Il compagno Galantino ha perso una ottima occasione per stare zitto.
L’altissima adesione al Family Day è la risposta.