Gli ultimi ribelli siriani hanno abbandonato la città di Homs circa dieci giorni fa.
Tutto o quasi è distrutto, ma si torna per i legami. Una delle foto a corredo di questo articolo mi ha molto impressionato: mostra l’immagine della prima messa di ringraziamento dopo la liberazione della città dai jadisti. Cattolici e siro-ortodossi si sono ritrovati insieme a ringraziare Dio nella chiesa di Umma al-Zennar tra i detriti degli spari e dei combattimenti uniti nella celebrazione Eucaristica. Invece che le mille utopie del mondo è quell’unità fraterna che cambia il mondo se il mondo ascolta e vede. La gente di Homs ricerca il vero, vuole la pace, vuole ricominciare e piangere i propri morti e ricostruire nella sicurezza. Ma altrove emerge che la pace, per le istituzioni che dovrebbero preservarla, sembra essere il peggior nemico: ogni volta che si avvicina, esse diventano più attive nell’ allontanarla. Paradossale che quasi nello stesso momento che ad Homs si celebrava la messa di ringraziamento, a Londra ‘gli amici della Siria’ si ritrovavano insieme (animati da un cinismo così pervicace da mutare la sostanza) per riacutizzare il conflitto.
[qui l’articolo pubblicato da laperfettaletizia.com]