Post correlati
6 Commenti
Lascia un commento Annulla risposta
Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.
Gli ultimi articoli
- I misteri della Corredentirce. Un passo della ‘Iucunda semper’ di Leone XIII sul Rosario 7 Ottobre 2024
- L’eredità duratura di mons. R. H. Benson: una breve risposta al professor Eamon Duffy 6 Ottobre 2024
- Maria «l’Onnipotente per grazia». Un insegnamento di Leone XIII 6 Ottobre 2024
- The Enduring Legacy of Mgr R. H. Benson: A Brief Reply to Professor Eamon Duffy 5 Ottobre 2024
- San Francesco d’Assisi: «L’ornamento dell’altare sia prezioso» 4 Ottobre 2024
dopo quest munifica elargizione, il clero di Menzingen è pronto a mettere i tappeti rossi a Bergoglio e ai suoi sodali, e a dichiarare che il CV II è accettabile al 200%; quante bottiglie magnum di champagne hanno stappato stavolta Fellay e i suoi amichetti?
Stefano Andreozzi
E il bello è che c’è ben poco di cui stupirsi. Alzi la mano chi è rimasto sorpreso. “Una cum”, no?
Ma secondo voi, i modernisti che hanno ridotto la chiesa in rovina, erano fuori la chiesa o dentro la chiesa a fare danni?
Lo sbaglio più grosso di Lefebvre è stato quello di non accordarsi con Ratzinger nel 1988, doveva stare dentro la chiesa e da dentro combattere il modernismo.
Se oggi la fraternità San Pio X vuole riconquistare la chiesa lo deve necessariamente fare dall’interno.
Basta giocare ai “puri”, entrate nell’ovile, sporcatevi le mani e scacciate i lupi.
La fede non è una questione politica o elettorale, né può pretendersi di ridurre la Chiesa ad un rifugio di gregari. E difatti dire “riconquistare la Chiesa dall’interno” non può voler dire proprio niente: è sempre la Chiesa a conquistare e non ad essere conquistata, dopodiché o se ne fa parte, militandovi, o non se ne fa parte, tradendola. Se militandovi se ne fa parte, com’era il caso di Mons. Lefebvre, rimane il dovere di rimanerci con tutte le forze invocando la grazia della perseveranza e di convincere tutt’al più gli altri a rientrarvi. Mai sentito della santa che per “sporcarsi le mani” decidesse di far la prostituta (e sì che la purezza me la ricordo essere una delle virtù più belle), qui invece si vorrebbe che per dar ragione agli increduli si perdesse di buon’animo anche la propria di fede, perdendo ciò che si ha di più prezioso e non si ha alcun diritto a disprezzare. Una tiritera che si ripete puntualmente da oramai troppo tempo.
Scriveva P. Guérard che certi fedeli “rifiutano persino di porre una qualsiasi questione che riguardi il Papa. Criticare il Papa? IMPOSSIBILE, perché impensabile. IL PAPA è l’INFALLIBILE e l’intoccabile! Questi fedeli vogliono, e soprattutto sentono, qualche cosa di giusto. Il loro errore deriva dal fatto che sono catturati da un solo aspetto della verità; così, il «dovere di disobbedire», lungi dall’edificarli, non può che irritarli. Questi fedeli sono perfettamente sinceri nel loro attaccamento alla Tradizione, ma in realtà la loro fedeltà consiste dall’essere divorati dal rimpianto di ciò che non sono mai stati”.
Ci lamentiamo che la chiesa è in mano ai modernisti, ci lamentiamo dei danni fatti da loro.
Se si vuole fare qualcosa (cioè sporcarsi le mani…le “prostituzioni” non c’entrano niente) si deve riconquistare la chiesa, cioè riportare il retto magistero tra i sacerdoti e i fedeli (altro che perdere la fede). Ciò lo si può fare solo rimanendo dentro la chiesa, e la messa celebrata nella cappella di san Pio X presso la Basilica di San Pietro è un ottimo gesto per riconquistare i cuori dei fedeli e dei sacerdoti all’amore per il rito preconciliare e di conseguenza al retto magistero.
Lefebvre è stato scomunicato e questa sua posizione, a mio avviso, ha vanificato tutti i suoi sforzi. E’ stato cacciato dalla chiesa (giusto o sbagliato che sia), quindi non poteva convincere più nessuno, se faceva a meno di farsi scomunicare ordinando un solo vescovo come richiesto (se non sbaglio mi sembra che fu scomunicato perché ha ordinato 4 vescovi contro il parere del papa) forse oggi la chiesa sarebbe un po’ meno modernista.
Si dovrebbe dire “conquistare i cuori dei fedeli ancora amanti della Tradizione e del Magistero – e non esiste un Magistero che retto non sia – ad una falsa autorità”, attentanto così alla fede… che non è un semplice oggetto di antiquariato. Di certo mons. Lefebvre non ha convinto quanti per conto loro sarebbero stati comunque da tutt’altra parte, e ai quali ha però finito per disturbare lo stesso la digestione. Oggi però tutt’a un tratto il lefebvrismo piace anche a quest’ultimi perché divenuto idoneo ad apparecchiare l’ultimo ecumenismo di svolazzi di pizzi e merletti che fanno tanto cool le chiese monumentali del cattolicesimo turistico, ponendo così una pietra sepolcrale sopra la resistenza cattolica – e si direbbe siamo ad un buon punto di riuscita.
Strano davvero che uno dei pochi che ultimamente fece qualcosa contro la deriva modernista nella Chiesa – per i più rimettendoci anche la propria reputazione esemplare di vescovo cattolico – venga accusato di non essersi “sporcato le mani”, ma immagino che costoro, per non sentirsi rimproverare alcunché, preferirebbero che egli avvesse accettato di celebrare la messa di Montini alla quale loro stessi invece partecipano, magari non solo nello spirito, a ginocchia perfettamente immacolate.
Perché Lefebvre potesse essere davvero scomunicato, e “cacciato dalla Chiesa”, “S. Wojtyla” sarebbe dovuto essere realmente (formalmente) Papa, il che però non era; anche perché altrimenti la scomunica sarebbe stata per qualsiasi cattolico di per sé giusta ed insindacabile, e non “giusta o sbagliata che sia” (sic). Per il resto bisognerebbe intanto tornare a comprendere cosa la Chiesa è e cosa invece non è. La Chiesa – Corpo mistico di Cristo – è gerarchica per essenza, per istituzione divina, non un consesso democratico e/o pentecostalista-carsimatico col gusto per l’antico: il retto magistero può essere “riportato” tra i sacerdoti e i fedeli solo tramite l’obbedienza dovuta ai comandi dell’Autorità divinamente preposta, non tramite entusiastiche e nostalgiche iniziative delle più variegate forme di associazionismo laicale o misto (che come si vede non sono più buone nemmeno ad organizzare tombole di beneficenza, figuriamoci dell’altro).
L’unica cosa che i sacerdoti e i fedeli che ancora intendono dirsi tali oggi possono fare è conservare la fede e rimanere in stato di grazia compiendo i propri doveri di cristiani (in primis la celebrazione e partecipazione al Sacrificio della Messa e l’educazione dei figli alla fede), boicottando quindi le messe sacrileghe istituite da Montini insieme ai comandi e le direttive di uomini che oramai parlano solo per se stessi e per il proprio ventre. Quindi nemmeno dicendosi “una cum” costoro… vero è che già Mons. Lefebvre aveva le sue contraddizioni (e lo si vede bene oggi), che però ha almeno pagate sulla propria pelle con coraggio di testimoniaza di fede, al contrario di quelli che ogg tra i suoi i se ne dissociano per paura delle conseguenze. Detto ciò la si potrebbe finire anche qui. Aggiungo che per “fare qualcosa” un Papa dovrebbe sedere sul Seggio di S. Pietro, il che richiederebbe la convocazione di un Concilio imperfetto che imputasse all’attuale occupante gli errori di cinquant’anni di falso-magistero, o comunque la loro imputazione da parte dei Cardinali o dei Vescovi residenziali, ponendolo di fronte al suo ravvedimento o la sua deposizione di fatto. Ma si vede bene che oramai solo N.S. può metterci mano; da parte dei cattolici si dovrebbe avere almeno l’intenzione di far parte della soluzione del problema e non del problema stesso.