di CdP Ricciotti
Il giorno 11 Dicembre 2015, Chiara Bertoglio – già il cognome è “cacofonico” – pubblica su Avvenire un elogio sperticato dell’eresiarca per eccellenza, Martin Lutero.
E pensare che c’è ancora qualcuno che crede che Avvenire scriva di Cattolicesimo, nel mentre, con i soldi dei Cattolici, “canonizza” finanche Lutero. Nonostante ciò, e questo è certo, con l’aiuto di Dio e della Chiesa, noi non moriremo Luterani.
A tal proposito è bene ricordare che la “Chiesa”, occupata dai modernisti del Vaticano II, aveva già prodotto, dopo ben sette documenti ridondanti di sofismi e due studi teologici altrettanto ampollosi, la terrificante Dichiarazione congiunta tra la Chiesa Cattolica e la Federazione Luterana Mondiale sulla Dottrina della Giustificazione.
Presentata alla Sala Stampa Vaticana il 25 Giugno 1998, dal suo firmatario card. Cassidy (Presidente del sedicente Consiglio Pontificio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani), la Dichiarazione, che vanta ben 44 “affermazioni comuni”, già si distingueva per essere particolarmente eretica.
Documento talmente “strambo”, che nella Risposta della Chiesa alla Dichiarazione, elaborata dallo stesso Cassidy, questi afferma: «La dottrina del n. 29 della Dichiarazione non è accettabile. In effetti, questa affermazione [dove si dice: l’uomo giustificato è simultaneamente giusto e peccatore] non è compatibile con il rinnovamento e la santificazione dell’uomo interiore di cui parla il Concilio di Trento (D. S. 1528, 1561) […] è equivoca ai numeri 28-30 […] ambigua quella del n. 22 […] Per tutte queste ragioni, è pertanto difficile vedere come si possa affermare che questa dottrina sul ‘simul iustus et peccator’, nello stato attuale della presentazione che se ne fa nella Dichiarazione comune, non cada sotto gli anatemi dei decreti di Trento sul peccato originale e la giustificazione».
Basti pensare che il commentatore di Sodalitium così descrisse la questione: «[…] la Risposta alla Dichiarazione Comune, elaborata in collaborazione da Cassidy e Ratzinger, è una bocciatura solenne. Cassidy (nella Risposta) condanna per eresia Cassidy (nella Dichiarazione Comune). La “Chiesa” (nella Risposta) condanna la “Chiesa” (nella Dichiarazione Comune). E l’unione resta così “virtuale”, ma per niente “reale”» (Cf. Sodalitium, n° 48, Dicembre 1998).
Quello che scrive Chiara Bertoglio nel suo articolo di Avvenire non è, quindi, nulla di suo, ma rientra nel famigerato “cammino ecumenico” voluto dal “concilio”. Leggiamone uno stralcio:
«Lutero […] un teologo di grande importanza […] Un pastore che ha promosso la musica come strumento di istruzione religiosa e catechetica […] come mezzo per creare identità ed appartenenza confessionale, e come dimostrazione ed applicazione del principio del sacerdozio universale dei fedeli. […] Un cristiano appassionato della parola di Dio, che ha visto la musica come sua ancella preziosa ed efficace, per imprimere il testo sacro nel cuore dei credenti, per fungere da vera esegesi e interpretazione teologica e spirituale, per promuovere una vita profondamente evangelica. Un leader religioso […] Il terreno propizio per la creazione della sua teologia della musica era stato preparato da due fattori concomitanti, ossia l’indubbio talento musicale e la formazione agostiniana: Agostino e Lutero stesso sono stati probabilmente i più grandi teologi della musica nella storia della Chiesa. […] Lutero […] nutriva inoltre profondo rispetto e sincero affetto per il patrimonio musicale della tradizione cattolica. […]Nella teologia luterana del sacerdozio universale dei fedeli, i padri e le madri cristiane erano considerati a pieno titolo i pastori della Chiesa domestica, e la prassi dell’Hausandacht, la preghiera familiare con ampio uso di canti corali, era diffusissima. Il colto dottore in teologia scelse consapevolmente termini molto semplici, comprensibili a tutti, e privilegiò parole brevissime […] E questo è forse il messaggio più attuale di Lutero e della sua musica, in un momento storico in cui, fortunatamente, si cerca di ricomporre l’unità della Chiesa e si considera la sua pluralità in termini di fraternità e non di opposizione: ripartire dalla bellezza e dalla preghiera, di cui la musica è una splendida incarnazione, può servire a creare una comunità di fede a dispetto delle divisioni storiche».
La Bertoglio incarna esattamente lo “spirito del ‘concilio’”; dalle sue parole erutta, sebbene con eleganza di stile, la “nuova pentecoste conciliare” con tutta la sua violenza anticattolica. Scrivo questo, perché si fa presto a puntare il dito populisticamente contro la Bertoglio, tuttavia non è la Bertoglio che afferma questo, ma è il “concilio” stesso che lo fa in forma embrionale, successivamente sono i modernisti, che occupano la Chiesa (“nelle viscere”, cf. San Pio X Pascendi), che completano il “quadro”. Quale vaticanosecondista non resterebbe, difatti, estasiato dalla sperticata lode della Bertoglio all’eresiarca Lutero?
Il 1 Agosto Lutero pubblicava il suo Manifesto: «Alla Nobiltà cristiana di Germania per la Riforma dello Stato cristiano». Affermava che «tutti i cristiani sono uguali (sacerdozio universale, ndR); che tutti hanno ugualmente il diritto di ricorrere alla Bibbia, la quale non è affatto riservata all’interpretazione della Chiesa (biblicismo integrale, ndR); che l’imperatore e i principi hanno più diritto del papa a convocare il Concilio generale (cesaropapismo, ndR)». In poche parole, Lutero era “prossimo” al vaticanosecondismo. Nell’Ottobre pubblicava: Il Preludio sulla Cattività babilonese della difesa, dove condannava «la dottrina dei sacramenti». Per concludere, nel Novembre successivo, pubblicava il suo opuscolo sulla Libertà del cristiano, che è una delle migliori esposizioni della sua dottrina, così riassunta: «1. Per il peccato originale, l’uomo è completamente decaduto, e tutto ciò che fa è peccato mortale. La salvezza mediante le opere è impossibile. 2. Dio senza dubbio ci impone la sua Legge nell’Antico Testamento, ma essa è impraticabile. Non ha altro scopo che quello di scoraggiarci, farci disperare, spingerci nelle braccia della misericordia. 3. Quando la legge ci ha portati alla disperazione, la fede fa d’improvviso risplendere ai nostri occhi la certezza della salvezza per i meriti di Gesù Cristo morto per noi sulla croce. 4. Da tutta l’eternità Dio ha predestinalo gli uni all’inferno (quelli ai quali nega la fede), e gli altri al paradiso (quelli ai quali la concede). 5. Il sacramento del Battesimo e quello dell’Eucarestia non hanno altra efficacia se non quella della fede che essi eccitano nei nostri cuori» (clicca qui e qui).
La Bolla Exurge Domine di Papa Leone X, del 15 Giugno 1520, condannava 41 proposizioni tratte dalle opere di Lutero. Lutero, impenitente, bruciava pubblicamente la Bolla a Wittemberg, il 10 Dicembre, alla presenza degli studenti dell’Università. Il 3 gennaio 1521 veniva scomunicato.
Il 10 Luglio 1520 Lutero aveva già scritto: «Il dado è gettato? Disprezzo il furore e il favore di Roma: non voglio più riconciliazione né comunione con essa per l’eternità!».
Le scomuniche per eresia ed apostasia (uso delle Chiavi per legare), utili a salvaguardare il bene maggiore (pascere il gregge), non si possono ritirare se prima il reo non fa un pubblico atto di abiura dei propri errori, ovvero il pubblico rigetto di una precedente pubblica appartenenza ad una ideologia o, più frequentemente, ad una religione. Perché? Perché la Chiesa, che ha dottrina immacolata, che vigila sulla salvezza delle anime, non sbaglia la ragione quando scomunica qualcuno per questioni di eresia ed apostasia (pubbliche / scandalose); la Chiesa non cambia la Sua dottrina per il sol fine di poter, poi, ritirare la scomunica all’eretico impenitente.
LA CHIESA NON CONFERMA L’ERRORE. Anche questo ci dimostra che i recenti “papi”, che hanno ritirato scriteriatamente scomuniche e “canonizzato/scomunicato” arditamente altri, non posseggono alcuna “potestà di giurisdizione”, dunque i loro atti sono semplicemente nulli. Se fossero autorevoli, ma se i loro atti non avessero valore per la gente, il fedele a chi dovrebbe rivolgersi per sapere se un soggetto è veramente scomunicato o veramente santo? Verrebbe meno l’autorità della Chiesa, l’autorevolezza del vero Pontefice. Si spingerebbe il fedele, così, a dubitare della Chiesa e del Papa ed a confidare solo in se stesso nel “romantico” proposito di seguire la Tradizione, ma secondo il proprio punto di vista o per sentito dire dal prete che, casomai, sembra “bello” e “bravo”.
Un Pontefice “in atto”, nelle circostanze in cui si esprime come previsto dalle Costituzioni divine, NON può scegliere se usare le chiavi o meno, ma può solo dimostrare se è Papa, autenticando le promesse di Cristo, o se Papa non è, disattendendole o piuttosto trascurandole. Se Dio dà il più, dà il meno, come insegna la Chiesa. Dio: se dà l’assistenza POSITIVA per il BUON USO delle chiavi, a fortiori dà l’assistenza NEGATIVA per l’impedimento del CATTIVO USO delle stesse, e ciò assolutamente non inficia l’uso del libero arbitrio umano.
Il 13 giugno 1525 Lutero, rompendo i voti monastici, sposava una ex religiosa, Caterina de Bora, dalla quale avrà in seguito cinque figli. Lutero moriva probabilmente suicida nel 1546 nella natia Eisleben (si legga a tal proposito lo scritto del Sac. Dott. Villa – Martin Lutero omicida e suicida).
Martin Lutero (clicca qui):
«Il motivo per cui bevo tanto più forte, parlo tanto licenziosamente, gozzoviglio tanto più frequentemente, è quello di pigliare in giro il diavolo che voleva canzonarmi».
«Chi non si oppone con tutto il suo cuore al papato non può raggiungere l’eterna felicità».
«Questi idioti di asini (cattolici) non conoscono che la tentazione della carne. (…) In realtà, a queste tentazioni il rimedio è facile: vi sono ancora donne e giovinette (…)»
«Se la moglie trascura il suo dovere (sessualmente), l’autorità temporale ve la deve costringere, oppure metterla a morte».
«Io non ammetto che la mia dottrina possa essere giudicata da alcuno, neanche dagli Angeli. Chi non riceve la mia dottrina non può giungere alla salvezza».
Qui c’è l’elenco delle bestemmie di Lutero commentate dalla Chiesa.
San Pio X, Catechismo Maggiore: «[…] la grande eresia del Protestantesimo (sec. XVI), prodotta e divulgata principalmente da Lutero e da Calvino. Questi novatori, col respingere la Tradizione divina riducendo tutta la rivelazione alla S. Scrittura, e col sottrarre la S. Scrittura medesima al legittimo magistero della Chiesa, per darla insensatamente alla libera interpretazione dello spirito privato di ciascheduno, demolirono tutti i fondamenti della fede, esposero i Libri Santi alla profanazione della presunzione e dell’ignoranza, ed aprirono l’adito a tutti gli errori. […] Il protestantesimo o religione riformata, come orgogliosamente la chiamarono i suoi fondatori, è la somma di tutte le eresie, che furono prima di esso, che sono state dopo, e che potranno nascere ancora a fare strage delle anime».
Bergoglio: «Lei [una luterana] va davanti al Signore e chiede perdono; Suo marito fa lo stesso e va dal sacerdote e chiede l’assoluzione. Sono rimedi per mantenere vivo il Battesimo […] quando voi insegnate ai vostri figli chi è Gesù, perché è venuto Gesù, cosa ci ha fatto Gesù, fate lo stesso, sia in lingua luterana che in lingua cattolica, ma è lo stesso. […] mi diceva un pastore amico: “Noi crediamo che il Signore è presente lì. E’ presente. Voi credete che il Signore è presente. E qual è la differenza?” – “Eh, sono le spiegazioni, le interpretazioni…”. La vita è più grande delle spiegazioni e interpretazioni […] Oggi abbiamo pregato insieme. Pregare insieme, lavorare insieme per i poveri, per i bisognosi; amarci insieme, con vero amore di fratelli. “Ma, padre, siamo diversi, perché i nostri libri dogmatici dicono una cosa e i vostri dicono l’altra”. Ma un grande vostro [esponente] ha detto una volta che c’è l’ora della diversità riconciliata» (Vatican.va – 15 Novembre 2015).
e quindi facciamoci luterani, o musulmani o buddisti o agnostici; tutto, purché via dalla chiesa cattolica del nuovo conio! Ma questa Bertoglio che cosa ha letto di Lutero? Le favole di Bergoglio???
Per di più il Bergoglio, sempre nella famosa visita luterana, avrebbe dovuto leggere l’omelia scritta che viene comunque considerata come detta:
“Mi sembra anche fondamentale che la Chiesa Cattolica porti avanti coraggiosamente anche l’attenta e onesta rivalutazione delle intenzioni della Riforma e della figura di Martin Lutero, nel senso di una “Ecclesia semper reformanda”, nel grande solco tracciato dai Concili, come pure da uomini e donne, animati dalla luce e dalla forza dello Spirito Santo. Il recente documento della Commissione luterana-cattolica per l’unità, “Dal conflitto alla comunione – Commemorazione luterana-cattolica comune della Riforma nell’anno 2017”, ha affrontato e realizzato questa riflessione in modo promettente.
Dunque, l’ecumenismo fra cattolici e luterani, che è condizione fondamentale di una testimonianza convincente della nostra fede in Cristo di fronte agli uomini del nostro tempo, si fonda su questi pilastri: la preghiera comune, la condivisione diaconale con i poveri, il dialogo teologico. ”
Cosa vogliamo che dica Avvenire??
Terribile.
Grazie per le integrazioni.
Carlo, avevo letto nel tuo libro su Ratzinger che avevi già parlato della Dichiarazione congiunta sulla giustificazione: non ho trovato dove, puoi darmi qualche link su RS, oppure ti riferisci allo studio su Sodalitium 48 (che però critica solo la Risposta)?
E’ tutto scritto nel libro. non credo di aver pubblicato on line quei capitoli. mi dispiace.
«Lutero […] un teologo di grande importanza…” ( ho letto bene???)
-Comunque, sentitelo:
“ Anche se la Chiesa, Agostino, i dottori Pietro e Paolo o anche un Angelo del cielo dovessero insegnare il contrario, solo la mia dottrina esalta la grazia e la gloria di Dio e condanna la sapienza della giustizia umana( M. Luther, Werke, Weimar: Kritische Gesamtausgabe, 1883-1914, vol. )
“Io non ammetto, scrive nel giugno del 1522, che la mia dottrina possa essere giudicata da alcuno, neanche dagli angeli. Chi non riceve la mia dottrina non può giungere alla salvezza” . ( cit. in Jacques Maritain, Tre Riformatori. Lutero, Cartesio, Rousseau, pag. 54 )
“Chiunque non creda come me è destinato all’ inferno. La mia dottrina e quella di Dio sono la stessa cosa. Il mio giudizio è il giudizio di Dio ( Weimar, vol. X, p. 2, Abteitung 107).
“ Sono certo che i miei dogmi vengono dal cielo… Essi devono prevalere e il Papa deve cadere, a dispetto delle porte dell’ inferno o i potentati dell’ aria della terra e del mare”( Ibid, Abteitung 184)
“ Non dobbiamo cedere in nulla davanti agli empi papisti… Il nostro orgoglio contro il papa è un imperativo…Non dobbiamo arrenderci a nessuno, non a tutti gli Angeli del cielo, non a Pietro o Paolo, non a cento imperatori, non a mille papi, non all’ intero mondo… Non concedo nulla a nessuno”( Ibid, vol. XV, p. 1, Abteitung 180-181).
—Uhm, un grande teologo davvero; ma che dico grande,il massimo: ma che dico massimo, pari a Dio! E se lo dice lui..E per fortuna che quell’ impiastro di Bergoglio se la prende con la rigidità dei suoi cattolici!
Il disastro post-conciliare avanza in modo esponenziale, di giorno in giorno, a grandi passi.
— Appassionato della Santa Scrittura, l’ indicava ai cristiani come unica fonte della fede, e l’ apriva alla ‘libera’ interpretazione di ognuno, ma che rigorosamente collimasse con la sua, che altrimenti
-si è: “asini grossolani, delle scrofe maledette, dei sacchi di bestemmie, dei porci epicurei, eretici e idolatri, delle pozze marcie, la brodaglia maledetta dell’inferno”,
come gentilemente si esprimeva nei confronti dei teologi di Lovanio, con quei “termini molto semplici, comprensibili a tutti” che erano tratto distintivo del modo di esprimersi del “colto dottore in teologia”
Un uomo profondamente religioso… eccome no” Ma leggendo queste parole scritte su Dio da parte di Lutero, mi torna difficile immaginare un giusto rapporto del nostro, oltretutto sommo teologo, col suo Dio:
“
“Certamente Dio è grande e potente, buomo e misericordioso….ma anche stupido. – Dio stupido al massimo grado [Deus est stultissimus ]. (Propos de table, Weimar edition – citato da Funck- Brentano )
Dio è un tiranno. Mosè agì mosso dalla di Lui volontà, come suo delegato,, un esecutore [di Dio] che nessun altro ha eguagliato nello spaventare terrorizzare e torturare il mondo intero “(ibid. )
Per lui, Dio è l’unico responsabile del tradimento di Giuda e della disobbedienza di Adamo… (Al riguardo il commento di Funck-Brentano:
“ Lutero si spinge così avanti da dichiarare che quando Giuda tradì Cristo egli agì spinto da una irresistibile decisione dell’ Onnipotente. La sua volontà fu diretta da Dio: Dio lo mosse con la Sua onnipotenza. Anche Adamo nel paradiso terrestre fu forzato ad agire come agì. Egli fu posto da Dio in una tale situazione che non gli fu possibile evitare la caduta” (ibid.)
…Ricordate Ratzingero, ora l’ Emerito, in pellegrinaggio a Erfurt dal santo Lutero? Fu lì che il devoto pellegrino affermò di essere stato “touché à nouveau” dalla “question” che era stata la forza motrice” di tutto il cammino di Lutero. Una “question” che “penetrava il cuore” del riformatore (!!!), che era la “sua passione profonda”, la “molla della sua vita”. Una passione che si trova “dietro a ciascuna delle sue ricerche teologiche e a ciscuna delle sue lotte interiori”… e via beatificando…
Mah, a legger queste parole di Lutero su Cristo, capisco in che senso Lutero poteva centrare la sua vita su Gesù…:
-“ Cristo commise adulterio la prima volta con la donna presso la fontana, della quale parla Giovanni. Non mormorò la gente dicendo: “ Che cosa ha fatto con quella? ”. E poi con la Maddalena, e quindi con l’adultera da lui così frivolmente assolta “ ( Propos de table , n. 1472, Weimar edition, 2.107 – citato da Funck-Brentano, in ‘Luther, Paris, Grasset 1943)
–A quando l’introduzione di questo nuovo San Martìn nel calendario novo-cattolico???
Non lo sapevo!Sono allibita,persino da Lutero non mi aspettavo cose simili.A dirla nel modo più gentile,dovevano mancargli tutte le rotelle:molto lusinghiero per i suoi seguaci!Certo non c’è da scherzare ma se si volesse fare il quiz di presentare anche solo alcuni di quei brani alla gente senza dire l’autore,cosa penserebbero?non credo che molti indovinerebbero,anche se probabilmente resterebbero in Germania…
Non c’è più niente di cattolico in certa falsa stampa cattolica, subdola e inganatrice. Per fortuna che siamo liberi di non acquistarla né leggerla, come io faccio da anni, orrmai.Brucia però il fatto che tanti ci caschino, ritengano affidabile qualsiasi cosa scrivano su questa stampa (Famiglia Cristiana, Avvenire, et simsilia), questo mi dispiace tanto, davvero. Spero solo che il loro tempo finisca presto e ritorni la VERA Chiesa, quella che condannò Ltero, quella della Controriforma, quella che predicava e battezzava, non rifiutadosi di fare proseliti, (come vorrebbe oggi Bergoglio), la Chiesa di S. Pio V, del beato Pio IX, di S. PIo X, di Pio XII. Cristus Vincit ! Cristus Regnat ! Cristus Imperat !
E vai, la mia Bertoglio del sol dell’ Avvenire! No prima di lui – da Agostino [Agostino chi?!?] fino a lui – niente pastori, niente cristiani che avessero capito tanto! Inesistente il Gregoriano (dal nome di un papa, mi pare), un’ invenzione la ‘Scuola di Notre Dame” (1163-1225), nessuna polifonia franco-fiamminga, nessun Palestrina Morales Victoria, niente musica religiosa in Inghilterra, chissà che cosa sono i Taverner i Tallis i Byrd… e su su passando magari per il prete Vivaldi,niente, macché Pergolesi e Scarlatti, il padre e il figlio….no, nessuno nel mondo cattolico aveva capito che ci poteva essere una relazione tra musica canto e religione …E mica solo come funzione didattica, ma prima di tutto a servizio della pietà, della preghiera,come diceva SANT’ Agostino (non so chi sia l’ agostino della Bertoglio…): “qui cantat, bis orat!”.
Una cosa dice bene la Bertoglio nostra: che la musica il Lutero suo l’ha intesa come mezzo per creare un’identità e un’appartenenza confessionale… Bertoglio mia, i Cattolici la musica l’ hanno voluta in Chiesa e creata dai primi secoli della loro storia, sublime e ineguagliata, e prima di tutto, per rendere onore a Dio nella Liturgia, e prima di tutto ancora a ornamento del cuore della liturgia, La MESSA CATTOLICA! Vuole la nostra avventurosa studiosa che le passi almeno una discografia al riguardo???
Una vita completamente centrata su Dio:
-”…io sono già [ come tu dici ] un famoso amatore….poiché mi chiedi una prova [ dell’amatore che sono ] , eccone una davvero potente: sebbene io abbia tre donne contemporaneamente, le ho amate così intensamente che vorrei cederne due così che se le possano prendere altri mariti….” . Lettare all’amico Spalatino1552 (De Wette, vol. II, p. 646.)
-”Lutero fu un uomo estremamente frivolo. Le monache che lui faceva uscire dai conventi gli tendevano furbescamente trappole . I suoi frequenti commerci con esse, avrebbero effeminato anche l’ uomo più forte e di animo più nobile e ne avrebbero suscitato le passioni” ( Melanchthon, Brief an Camerarius über Luthers Heirat vom 16 Junii 1525, P.A. von Kirch, Mainz: 1900, pp. 8, 11).
-“ Eccomi qua, senza pensieri e appesantito nell’ ozio, o disperazione ! Ho smesso di pregare e di curarmi della Chiesa di Dio, poiché la mia carne brucia indomabilmente con un fuoco irresistibile. In breve, dovrebbe ardere il mio spirito, ma invece è la mia carne che brucia nella libidine nell’ ozio, nell’ inattività e e nell’ indolenza” . Da: Lettera Melantone del13 luglio 1521(De Wette, vol. I, p. 232)
-“ sto mangiando come un Boemo e bevendo come un Tedesco, che Dio sia lodato!” Lettera a Catherine,1540( Burkardt, Dr. M. Luther, Briefwechsel, Leipiz, 1866, p. 357, apud H. Brück, Lehrbuch der Kirchengesshichte, Mainz, 1888, p. 614).
“ Io qui mi passo il tempo nella pigrizia e a ubriacarmi”– lettera da Warburg del 14 Marzo 1544( De Wette, vol. II, p. 6.). Quando giunse a Erfurt [nota:il luogo santo del pellegrinaggio di Ratzingero], il 19 Ottobre del 1522, il riformatore non faceva altro che “ bere e gridare. Come suo solito” scriveva Melantone , che era presente come testimone. ( Corpus reformatorum, vol. I, p. 579)
-La mattina dopo che Lutero MORI’, fu trovato sul pavimento con lo stomaco gonfio per l’ eccesso di cibo e di bevute. La notte precedente il riformatore si era alzato da una tavola piena di vini forestieri e di cibi esotici”. ( Paulus, Luthers Lebensende und der Eislebener Aphoteker Ioham Landau, Mainz: 1896, p. 5.)
Pace all’anima sua: era morto il Grande Riformatore, che “aveva centrato tutta la sua vita su Cristo”. (Ratzingero)
Ma infatti, qui il problema assurdo è voler riabilitare una feccia come quest’uomo!
Non è solo un problema di dottrine spirituali, ma proprio anche la stessa figura umana di Lutero:
un ubriacone, lussurioso, sempre crasso e volgare, pieno solo di odio, totalmente di parte e nemico della verità, solo opportunista col potere politico, calunniatore di professione, squilibrato psichicamente, ossessionato dai suoi terrori, omicida e suicida…
Insomma, una delle peggiori persone che abbiano calcato il suolo europeo, una vergogna umana prima che spirituale.
E noi dovremmo riabilitare questo demonio uscito dall’Inferno? Al limite si potrà “scusarlo” per le sue tare psichiche e di ubriachezza (che però nulla tolgono al fatto del male immenso che ha provocato alla cattolicità del mondo intero e anche alle guerre secolari da lui provocate), ma come si fa ad esaltarlo, a proporlo come modello, a voler riformare la Chiesa Cattolica sulla base delle farneticazioni di un tipo così??!
E’ un’ulteriore vergogna di questi modernisti sedenti su una Cattedra usurpata, nemici della Verità, anche storica.
A loro perpetua vergogna futura!!
e non sarà che chi lo esalta, abbia qualcosa da coprire???