asino-sardegna

 

di Cristiano Lugli

 

Qualcuno un giorno si chiese se sarebbe stata cosa utile mettere degli asini sulla terra, ma gli fu risposto che non ve n’era bisogno, poiché ne sarebbero venuti a volontà, senza bisogno di aggiunte forzate.

Leggendo certa stampa, a livello generale, si può scorgere l’autenticità di questo modo di dire, spesso anche tradotto dialettalmente, per risultare ancora più incisivo e divertente. Da collaboratore ( per gentile concessione della Redazione ) e lettore di Radio Spada, ma anzitutto da amico di alcuni membri di essa, sono rimasto davvero allibito trovandomi davanti all’articolo pubblicato ieri su La Stampa, a cura di Galeazzi e Tornielli, sotto presa visione del tuttologo Massimo Introvigne.
Qualcuno potrà obiettarmi che non ci sia niente di cui stupirsi, e che così vanno le cose, tuttavia sono fiero di riuscire ancora a stupirmi davanti a certe asinate. La cosa più stupefacente però, non è tanto il contenuto dell’articolo –  su cui magari spenderemo due brevi e contate parole – quanto invece il non comprendere come possa, un quotidiano di seguito nazionale, propinare una tale bruttezza: di impaginazione, di errori evidentemente “grammaticali”, e nondimeno di confusione generale, la quale denota una scarsa preparazione ed una mancanza di dati precisi per affrontare un argomento, sbattendolo poi su di un giornale così rinomato e letto.
Il faccione di Bergoglio nel mezzo, con i satelliti nemici orbitanti intorno, è qualcosa di veramente eccezionale che forse persino un bambino della scuola materna riuscirebbe ad ideare e a sviluppare poi meglio tramite un disegno. Anche il “Fratello” Sacerdotale San Pio X fa la sua bella figura in mezzo ai precisi (sic! ) riferimenti che i nostri articolisti propongono per evidenziare le grandi “trame filo-putiniane” ( su cui già si è espresso Gabriele Colosimo in un precedente articolo ) attuate contro Bergoglio. Gli orrendi omini in stile The Sims in rappresentanza dei sacerdoti, seminaristi, religiosi, ecc., che compongono il panorama della FSSPX sono la ciliegina sulla torta del buon gusto de La Stampa.
Per non parlare dell’inserimento della “Fondazione ( “fondazione”, appunto! n.d.r. ) Lepanto” negli 8 siti web che attaccano duramente Bergoglio, altro chiaro segno della preparazione che i nostri Tornielli e Galeazzi si sono premurati di avere prima di pubblicare.
Ma tutte queste considerazioni sono giusto per ridere un po’, la cosa invece un poco fastidiosa è essere inseriti in un panorama totalmente eterogeneo, che in alcuni dei casi citati sul quotidiano accodatosi ai moti scalfariani di “Repubblica“, ha rizzato la cresta a seguito dell’elezione di Bergoglio e mai prima. Ecco, questo per quanto mi riguarda deve essere ben chiaro, giusto per sentenziare bene le distinzioni nel caso in cui a qualcuno fossero sfuggite: “l’attacco” che Radio Spada fa a Bergoglio, così come alcuni altri siti amici che prestano collaborazione e seguono una linea simile, non è semplicisticamente dovuto ad “un’avversità” verso quest’ultimo pontificato, che pure propaga apostasia da ogni dove, prendendosi beffa del Magistero bimillenario con una superficialità nauseabonda, ma è un voler evidenziare il frutto di un problema ben più distante, che ha i suoi antesignani nella grande ideologia del Concilio Ecumenico Vaticano II, ossia la più grande catastrofe non solo spirituale, ma anche geo-politica dell’ultimo secolo, e di cui i mitigati Tornieli-Galeazzi & Co. sono figli consenzienti.
Un corpo appena morto porta senz’altro le parvenze di un dormiente, ma man mano che passa il tempo esso marcisce, si decompone, putrefà e si riempie di vermi. L’immagine è brutta o sconvolgente? Eppure è quanto mai veritiera, ed evidenzia con maggiore enfasi il processo della “primavera rivoluzionaria” nella Chiesa, portata avanti ed appoggiata dagli Introvigne di ieri e di oggi. Essa, dopo aver distrutto il perno della Chiesa, ossia il sacerdozio cattolico, e dopo aver sgretolato ogni riferimento spirituale portato avanti per secoli e secoli sostituendolo con la lorda brama per l’ “homo antropologicus” tanto in auge, festeggia ed inneggia ora Lutero, confermando il trionfo della spuria Riforma Liturgica di cui or ora si possono meglio comprendere i prodromi.
Precisato e constatato questo, possiamo rimandare ai mittenti le puntualizzazioni che evidentemente erano a loro sfuggite.  Certo è che se questi sono gli avversari a mezzo stampa da cui difendersi, possiamo se non altro dormire sonni più che mai tranquilli, magari pensando a qualche disegnino più decente da proporgli per la prossima puntata di… “Satelliti Anti-Bergoglio“.