Riceviamo da un nostro collaboratore e volentieri pubblichiamo, non per riaprire polemiche ma semmai per sigillarle.

Non è vero che la pedofilia sia da attribuire solo o particolarmente al modernismo o alle aperture di un clero sessantottino” La statistica e la storia sono di un parere diverso. Prima della c.d. “rivoluzione sessuale”, fenomeni come la pedofilia o altre parafilie erano decisamente meno diffusi rispetto a quanto lo sono oggi, sia nel mondo laico che all’interno del clero. D’altronde, stando a quanto dice la scienza, l’accesso indiscriminato a materiale pornografico (cosa che è avvenuta dopo il ’68…) provoca un calo dell’eccitazione di fronte alla sessualità “normale” (ossia quella vissuta con la propria compagna) ed un conseguente desiderio di eccitazione sempre più forte, che non di rado, in persone che utilizzano spesso e volentieri la pornografia, sfocia in devianze se non in vere e proprie perversioni. E’ l’idea post-moderna di una sessualità completamente priva di ciò che la rende umana a generare mostri, non certo la continenza proposta dalla dottrina cattolica.

 

Lo sai che la pedofilia era un po’ la caratteristica dei preti più chiusi, fasciati nella testa, bigotti, più obbedienti agli ordini gerarchici?” A essere sincero tutto questo mi sa molto de “Il Nome della Rosa” di Umberto Eco, che a quanto mi risulta è un romanzo…comunque, Le consiglio di leggersi un articolo del professor Franco Cardini uscito oggi sul quotidiano Avvenire (che non è esattamente un estimatore di quello che lei definisce un “culto cadaverico”) che smentisce appunto le leggende nere su questa “austerità castrante” del clero.

 

“E chi ha sostenuto, e tuttora sostiene, il Corruttore delle minorenni, Silvio Berlusconi?

Per quanto possa essere molto poco edificante il comportamento del Berlusconi, rimane sicuramente molto più morale di personaggi del calibro di Vendola & co. E a voler essere sinceri, se devo scegliere tra un vecchietto che organizza festini in privato nella sua villa e chi mi propone come programma di governo la legalizzazione delle unioni omosessuali, delle droghe leggere, dell’eutanasia e che ha sempre definito l’aborto ed il divorzio come diritti inalienabili non le nascondo che preferirei di gran lunga il vecchietto sopracitato.

 

Ma non posso tacere di fronte a chi tiene le anime chiuse in un mondo complessato, tanto complessato da creare veri problemi psichiatrici, o per le meno quell’infantilismo rachitico che proibisce di camminare con le proprie gambe.”

Ma scusi, ma ha mai conosciuto di persona ragazzi che frequentano Messe Tridentine? Suppongo di no. Vada a fare quattro chiacchiere con loro sul sagrato, poi avrà qualche diritto di giudicare il prossimo. E per la cronaca io ho 19 anni e da diversi mesi seguo regolarmente la Messa di sempre, e non ho nessuna mania di protagonismo nè nessuna voglia di imporre le mie preferenze in quanto a Liturgia o credo religioso a terzi. Chieda agli amici con cui vado in birreria il sabato sera, penso confermeranno.

testo di anonimo, raccolto a cura di Piergiorgio Seveso