di Piergiorgio Seveso

Durante questa Ottava dell’Assunzione (dal 15 al 22 agosto), un periodo dedicato naturalmente all’approfondimento del culto mariano, permettete anche a  noi di Radio Spada di stilare qualche appunto a modo di  “Punti fermi” sul ruolo delle apparizioni mariane nella storia politica dell’Europa. Lo faremo non con un taglio neutralmente sociologico ma rigorosamente descrittivo, riguardo il ruolo svolto dalla Beata Vergine Maria nella storia politica europea. Se infatti lo svolgersi della storia umana, specie dopo l’Incarnazione di Cristo, deve essere letto come il diuturno conflitto tra stirpe di satana e stirpe di Cristo (la Chiesa cattolica), allora la stessa politica, come ogni azione umana, non può sottrarsi a questa imprescindibile necessità di opzione tra questi due eserciti perennemente schierati l’uno contro l’altro. Il ruolo della Madonna poi, all’interno del campo di Dio, non può che essere rigorosamente centrale. Partendo dall’analisi dell’”Ipsa conteret”(Ella schiaccerà il capo del serpente) contenuto nel Protovangelo del libro III della Genesi, si devono considerare i principali privilegi mariani tra essi strettamente correlati: innanzitutto  la Maternità divina, l’Immacolato concepimento, la Verginità ante partum, in partum e post partum e l’Assunzione in cielo senza morte. Da questi privilegi derivano naturalmente il ruolo di Maria Santissima come mediatrice di tutte le grazie e come Corredentrice del genere umano. In questo universale sintesi di Regalità, va riconosciuto quindi alla Beata Vergine un ruolo centralissimo in ogni attività umana, soprattutto, in questo caso, la politica, in tutto ciò che abbia pertinenza diretta o indiretta con la Fede cattolica e la salvezza degli uomini.

Maria Regina nel corso dei secoli assume sempre più le caratteristica di Ausiliatrice e debellatrice di tutte le eresie “Cunctas hereses Sola interemisti in universo mundo” (Da sola hai debellato tutto le eresie del mondo intero). Dal “Succurre miseris” del vescovo Fulberto di Chartres che ha dato anima e forza al culto della “Madonna del Soccorso”, nella Cristianità è divenuto sempre più centrale e oggetto di analisi il ruolo di “Auxilium Christianorum” tenuto dalla Madonna che ebbero come preclari banchi di prova la battaglia di Lepanto (7 ottobre 1571) e la battaglia della Montagna Bianca (8 novembre 1620) quando le truppe del vallone Tilly distrussero le truppe protestanti hussite al grido di “Santa Maria”.

In quell’occasione, durante la battaglia, il padre carmelitano Domenico di Gesù e Maria portava sul petto e benediva le truppe cattoliche con un’immagine dell’adorazione del Bambino Gesù nel presepio, poi portata trionfalmente a Roma dopo la vittoria. La stessa icona della Madonna di Częstochowa, cui fu consacrata la Polonia, ebbe un ruolo di forte impulso nelle guerre anti-hussite (1431), antiprotestanti (1630) e contro le truppe russe inviate da Caterina II, la Semiramide del Nord, nel 1770-71. Un grande presenza storica ebbe anche l’immagine acheropita della Madonna di Guadalupe (la Sindone delle Americhe), una cui copia era presente anche alla Battaglia di Lepanto portata dall’ammiraglio genovese Gianandrea Doria ed il cui ruolo è stato tanto importante nella lotta antilaicista dei Cristeros messicani. Sempre decisiva fu l’appassionata predicazione di Padre Marco d’Aviano nei giorni che precedettero la battaglia antiturca di Kahlenberg-Vienna del 12 ottobre 1683, conclusasi con la vittoria delle truppe cattoliche comandate da Jan Sobieski.

Figura di perno fu quella di San Luigi Maria Grignion de Monfort, autore del “Trattato della vera devozione alla Santa Vergine” la cui predicazione nella Vandea e nella Bretagna all’inizio del Settecento lasciò frutti duraturi negli anni sanguinosi della rivoluzione francese. Il culto mariano diventò sempre di più il migliore antidoto religioso e politico contro le rivoluzioni settecentesche Alla schiavitù delle passioni e dell’orgoglio si contrapponeva la Consacrazione (diretta o indiretta) alla Beata Vergine (un solo esempio gli Oblati di Maria Santissima del Pio Brunone Lanteri). La Madonna parteciperà attivamente ai moti antirivoluzionari del periodo giacobino e napoleonico con una serie impressionante di segni e prodigi (ad esempio il caso della Madonna dell’Archetto a Roma) che spesso sono alla base dei moti degli Insorgenti. Il secolo XIX è secolo di grandi apparizioni mariane, è il secolo dell’Immacolata concezione: l’Apparizione della Madonna della Medaglia miracolosa a Santa Caterina Labourè (1830), della Madonna a Salette (1846)e a Lourdes (1858) catalizzano l’attenzione della Cristianità sul ruolo attivo della Beata Vergine Maria nella storia della Chiesa, di fronte all’imperversare e al trionfare delle rivoluzioni massoniche e del satanismo politico.

Le apparizioni di Fatima (1917) saranno l’apogeo di questo percorso e la risposta di Maria Santissima alle due nuove rivoluzioni incombenti, quella del materialismo ateo sovietico e quella del Modernismo contro la Fede portata a compimento nel 1965 dal Concilio Vaticano II . Sulla scia di questa apparizione non si può ignorare la figura gigantesca del francescano Padre Massimiliano Kolbe e al suo forte impegno cattolico contro la giudeo-massoneria e le sue varie manifestazioni storiche, per l’educazione e formazione cattolica della gioventù attraverso la “Milizia dell’Immacolata”. Al tema certamente complesso e delicato della Mariologia politica oggi, in questi tempi di Rivoluzione e di rivoluzioni, sarà dedicata una futura seconda parte di questo articolo su “Radio Spada” .