Rieccoci al cosiddetto “pericolo antisemitismo”, questa volta in forma istituzionale. E’ bastato che il governo ungherese chiedesse chiarezza sui dati relativi ai beneficiari del risarcimento per le persecuzioni subite durante la Seconda Guerra Mondiale ed ecco ripartire la solita fabbrica di accuse, più o meno velate. Un governo legittimo di un Paese membro dell’Unione Europea, che eroga milioni in risarcimenti, non può avere il diritto di avere massima trasparenza sui destinatari del denaro?
I fatti: Tutto inizia con un comunicato del Ministero della Giustizia : «Lo Stato reclama i fondi per i risarcimenti illegittimamente usati dalla Claims Conference (Cjmcag)». Parliamo di 21 milioni di dollari che l’Ungheria ha concesso nel 2007 agli ebrei magiari che furono oggetto di persecuzioni durante gli anni dell’ultimo conflitto mondiale. Ora il governo li rivuole, almeno in parte in quanto la Cjmcag non avrebbe «ancora fornito un preciso rapporto sull’utilizzo dei fondi per gli indennizzi».Si scrive anche: «In base alle relazioni trasmesse finora è impossibile identificare i soggetti» che ne sono stati beneficiari, «le ragioni della loro ammissibilità» e «l’autenticità dei dati». L’unica cosa certa, accusa Budapest, è che la «distribuzione è avvenuta su basi lontane dai principi di uguaglianza». Non solo: si parla di «mancanza di un rapporto sui fondi» e di «carenze di trasparenza». Dare altro denaro alla Cjmcag, secondo il governo, «sarebbe illegale». Budapest ha assicurato che inizierà le procedure per riavere indietro «con gli interessi» i fondi non debitamente giustificati: 8,4 milioni di dollari.
Notizia in inglese sul sito del WJC: http://www.worldjewishcongress.org/en/news/12302/hungarian_government_stops_payments_to_needy_holocaust_survivors_demands_return_of_funds