La morte merita sempre un particolare rispetto. Quando muore un “VIP” tuttavia, l’attenzione che si genera è tale e tanta da rendere inevitabili alcune valutazioni.
Rita Levi Montalcini si dichiarava apertamente atea. Oggi però la stampa afferma: “i funerali di Rita Levi Montalcini che si svolgeranno il 2 gennaio a Torino con rito ebraico e, in forma privata, sono aperti a tutti” [http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/12_dicembre_31/montalcini-camera-ardente-senato-2113357059087.shtml]
Nel libro “Incontri con menti straordinarie”, raccolta di interviste tra l’autore Piergiorgio Odifreddi e importanti scienziati, figura quella a Rita Levi-Montalcini, che alla domanda del professore “Crede in Dio?” ha dichiarato: «Sono atea. Non so cosa si intenda per credere in Dio». Anche qui non mancano atteggiamenti controversi. Riferisce Sara Sesti in “I cento anni di Rita Levi-Montalcini”. (universitadelledonne.it) che in ogni caso la scienziata devolse una parte dei proventi del premio Nobel alla comunità ebraica di Roma per la costruzione di una nuova sinagoga. (http://www.universitadelledonne.it/rita%20levi%20m.htm).
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Il feretro di Rita Levi Montalcini
A portare il feretro della scienziata fuori dalla sua casa romana fu, tra gli altri, l’agguerritissimo dirigente della comunità ebraica (e sionista intransigente) Riccardo Pacifici. Del resto le simpatie sioniste della Montalcini erano chiare. Pare abbia detto: “Ho rotto i rapporti con vari amici perché ero ferita dal loro atteggiamento nei confronti di Israele, anche se ci sono molti aspetti della politica israeliana che non condivido. Ma ciò non incrina il mio attaccamento al Paese. Come ho già avuto occasione di dire è facile da lontano esprimereriserve o giudizi, mentre Israele vive come una fortezza assediata”.” (http://moked.it/blog/2012/12/31/rita-levi-montalcini-1909-2012/).
Esiste dunque uno “strano” ateismo ebraico, non troppo dissimile da quello che portava certi sionisti “socialisti” e “senza Dio” di richiamarsi alla parole divine dell’Antico Testamento per rivendicare diritti territoriali che la venuta di Cristo e la Nuova Alleanza avevano definitivamente spazzato via.
Ci auguriamo in ogni caso che la scienzata nel silenzio degli ultimi istanti della sua vita abbia conosciuto la Vera Fede, Sola Luce che conduce alla salvezza eterna.
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AGGIORNAMENTI 2/1/13: […] Oggi, invece, tutti potranno ricordare la grande scienziata: sarà la giornata del funerale pubblico che comincerà alle 15,30 nella sala commiato dell’ottocentesco Tempio crematorio. La senatrice a vita, «da donna laica e di scienza» come spiega la famiglia, ha scelto di non farsi seppellire. Una pratica irrituale per la religione ebraica. Ma che la stessa comunità non mette in discussione: «La nostra religione non prevede questa pratica, e quindi noi parteciperemo al rito soltanto in forma privata. Questa è stata la precisa volontà dei Levi-Montalcini e noi la rispettiamo».
Di famiglia ebrea sefardita, la senatrice a vita non era osservante. Si professava agnostica «e la sua religione era la scienza» commenta Beppe Segre, presidente della comunità ebraica di Torino, mentre esce dal cimitero. Insieme con il rabbino capo della comunità ebraica torinese ha reso omaggio alla salma del premio Nobel in una cerimonia di mezz’ora, celebrata all’aperto, al cimitero, in un luogo poco oltre il cancello, giusto per lasciarsi alle spalle fotografi e cronisti. «Almeno in questo momento familiare lasciateci soli con la zia» dice la nipote Piera. Al cimitero Monumentale si trova la tomba di famiglia dei Levi Montalcini. Una delle più belle e più curate del camposanto, progettata dal fratello Gino, il celebre architetto.
«La bontà, la scienza e la produzione permettono agli uomini di migliorare il mondo» dice il salmo scelto dal rabbino Avraham De Wolff. Prosegue: «Negli anni in cui lo spirito di vita è qui in noi ringraziamo Dio e godiamo della possibilità di impiegare i suoi doni per migliorare questo mondo. Tramite la bontà, per mezzo della scienza e della produzione».
Il rabbino ringrazia la famiglia «per essere qui con noi, a Torino, a concedere alla Comunità ebraica della sua città natale di porle commiato recitando i Salmi di Re Davide. E Rita per aver santificato il nome di Dio nei suoi anni trascorsi con noi. Possa il suo nome essere annoverato tra coloro che appartengono alla Vita». Pronuncia queste parole fissando il mazzo di crochi violetti inviati dal Sinodo di Firenze e adagiati sul feretro. […] Fonte:lastampa.it
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Non esiste nessuno “strano ateismo ebraico”. Esiste piuttosto, come scrive anche la Fallaci, essere atei ma nati in una certa cultura. Ci sono atei musulmani ed atei indù ed atei cristiani. Sono tutti atei, ma ovviamente in modo diverso. Non si è ebrei perché si crede nel dio dell’Antico Testamento o non si mangia maiale. Si è ebrei perché si nasce in una certa comunità, che vive e ruota attorno a determinati luoghi religiosi, perché vengono trasmessi determinati valori, perché si apprende, da bambini, una certa lingua.
“Dio non esiste e noi siamo il suo popolo eletto”. Woody Allen
condivido in pieno il pensiero di Oriana Fallaci
Condivido quanto asserito da Giulio, in modo sintetico e puntuale. Sulla stessa nota, è notissimo quanto B.Croce sosteneva in “Perché non posso non essere cristiano”. Si può non condividere fede o dogmi di una comunita ma si rimane “segnati” dalla sua cultura, dalla tradizione e dai simboli basati su quella fede. E per Israele, disperso o meno, la Tradizione basata sulla Torah è sempre stata l’unica certezza e segno di appartenenza. Elementi del resto poi permeati nel sionismo.
Per una persona che si riteneva atea, per poi preoccuparsi per lo stato di Israele, preoccuante per noi, che frequentava ed influenzava il nostro parlamento. Nulla toglie che era una persona squisita oltre ad essere una eccellente ricercatrice. Ma il fatto che cittadini di un determinato popolo diano ovazione ad un’altro stato Nazionale, è una cosa che non mi quadra.
L’ebreo è “ateo” in quanto il dio del mondo terreno è lucifero loro lo sanno bene e voi sarete sempre i gentili o goym oppure pecore cristiane da immolare per la loro causa al successo terreno .
Non capivo perchè “a pelle” non l’ho mai sopportata, adesso è chiaro…. Che schifo…