“La strategia serviva a spostare gli equilibri politici da destra verso il centrosinistra,
ed è stata orchestrata con la regia della CIA”
Il presidente onorario agggiunto della Corte di Cassazione, il giudice Ferdinando Imposimato, avrebbe fatto una dichiarazione destinata a suscitare profonde polemiche. Secondo quanto dichiarato, alle spalle delle cosiddette “stragi di Stato” in Italia ci sarebbe i lfantomatico Gruppo Bilderberg. Imposimato ha fatto tale dichiarazione in occasione della presentazione del nuovo libro “La Repubblica delle stragi impunite”, avvenuta a Napoli.
Sempre secondo quanto dichiarato dal giudice Imposimato, alcune delle più drammatiche pagine della storia recente sarebbero state orchestrate durante le riunioni della cerfchia degli “eletti” del Gruppo Bilderberg, nel corso delle quali sarebbe anche stata pianificata la fase del “dopo Monti” che sarà “Monti”.
“Ormai sappiamo tutto della strategia del terrore – conclude Imposimato – che fu attuata dalla struttura Gladio con l’operazione ‘Stay Behind’ in supporto ai servizi segreti italiani. La strategia serviva a spostare gli equilibri politici da destra verso il centrosinistra, verso sinistra ed è stata orchestrata con la regia della CIA“. Fonte:Napoli.OggiNotizie.it
Commenta sul suo profilo FB Gabriele Adinolfi: Il giudice Imposimato ci ha annunciato che le stragi di un tempo, a suo avviso, furono commissionate dal Bilderberg per spostare l’asse politico italiano verso sinistra. (vedi fascinazione.info) Caotico, farraginoso e inesatto ma almeno stavolta un po’ di luce la s’intravede.
Intanto, benché ci sia interrelazione anche stretta tra i due organismi, a gestire la strategia stragista e l’avanzata verso il compromesso storico fu piuttosto la Commissione Trilaterale.
I mafiosi vennero incaricati dell’esecuzione solo dopo il 1980. Prima questa era affidata non a “nuclei terroristici neri” ma a gruppi di colore opposto, legati al Superclan, all’Hypérion e ad un groviglio di servizi collegati sia tra loro che con i guerriglieri tramite appunto la Trilaterale.
Da rilevare però che il giudice Imposimato ha colto la matrice mondialista dello stragismo e finalmente – era ora! – c’è qualcuno che ha concluso che il suo scopo non era quello di frenare l’avanzata del partito comunista verso il governo bensì l’esatto opposto, come sosteniamo da sempre.
martedì 12 marzo 2013
L’ACCANIMENTO GIUDIZIARIO CONTRO BERLUSCONI. SE LO MERITA PER MANCATA RIFORMA DELL’ORDINAMENTO GIUDIZIARIO E DELLA GIUSTIZIA CONTRO UNA CASTA DI MAFIOSI
Pur non avendo più votato dal 1994 e non avendo votato nemmeno per Grillo, essendomi presentato al seggio per la prima volta dal 1994 ma per consegnare un foglio allegato al verbale dopo avere annulato le schede in cui ho incollato lo stesso foglio , debbo precisare che non condivido l’accanimento contro Berlusconi pretendendo che fosse presente all’udienza nonostante fosse accertato che soffriva di seri disturbi alla vista (uvite) e di un aumento della pressione cardiaca. Bisogna riconoscere che vi è un accanimento giudiziario contro di lui per farlo fuori giudiziariamente non essendo mai riusciti a farlo fuori politicamente. Bersani ha vinto solo per uno scarto alla Camera dello 0,4. Vittotia di Pirro. Quella Boccassini, p.m. e non giudice, è la più accanita contro di lui. Non accettava nemmeno i certificati medici. Berlusconi chiedeva solo che vi fosse un rinvio per poter fare le sue dichiarazioni spontanee previste dalla legge. Volevano impedirgli di fare queste dichiarazioni. E poi non si capisce tanta fretta in questo caso mentre si sa che sono normalmente lunghi i periodi di rinvio da un’udienza all’altra. Ma la colpa è anche di Berlusconi che in 8 anni di governo non ha voluto (o non ha potuto a causa di due farabutti come Fini e Casini, l’uno FINITO perché nemmeno rieletto e l’altro rientrato alla Camera per il rotto della cuffia ricuperato come migliore perdente ma con un suo partito, UDC, ormai scomparso) riformare l’ordinamento giudiziario introducendo anche la responsabilità civile dei giudici. Il suo servitore Angelino Alfano da ministro della giustizia aveva predisposto un disegno di legge che prevedeva la costituzione di un’Alta Corte di giustizia formata per metà da giudici non togati (cioè da giuristi e da avvocati di chiara fama) per mettere sotto accusa i giudici che avessero fatto sentenze palesemente aberranti. Ma poi ha lasciato su richiesta di Berlusconi il ministero della giustizia per fare il segretario del partito. Che fine ha fatto questo disegno di legge? Chi avrà ora il coraggio di riprenderlo perché cessi l’arroganza di una magistratura che continua a fare carriera (con lauti stipendi e alti scatti automatici di stipendio) per sola anzianità rifiutando di sottoporsi a concorsi e persino ad esami per passare ad un grado superiore della magistratura? Un giudice può fare il giudice rimanendo per tutta la vita in Tribunale senza avanzare nei gradi superiori e senza che questo gli cambi la vita in fatto di stipendio. Infatti per legge egli ha il diritto di avere degli scatti di stipendio per sola anzianità. Cosicché si può avere un giudice del Tribunale prossimo alla pensione che ha però uno stipendio equivalente a quello di un giudice della Cassazione. Per lui avanzare o non di grado non ha alcuna importanza. Può rimanere ignorante, anzi più ignorante di quanto lo fosse entrando da ragazzo in magistratura come uditore giudiziario. La legge gli permette di non aprire più un libro di diritto. Questo è lo scandalo della magistratura in Italia. Essi si sottraggono a qualsiasi responsabilità. Negli Stati Uniti esiste un’Alta Corte di giustizia formata da una giuria popolare che ha il potere di porre in stato di accusa e sotto processo un giudice colpevole di avere condannato un innocente. Se esistesse amche in Italia una Corte di giustizia molti giudici ci penserebbero 100 volte prima di emettere una sentenza di colpevolezza, sapendo poi che dovrebbero pagare essi stessi di tasca propria assicurandosi, mentre tuttora l’innocente che è finito in galera e poi è stato assolto può chiedere il risarcimento solo allo Stato. Il che significa che debbono essere tutti i contribuenti a pagare il risarcimento danni che dovrebbe invece pagare questa casta di mafiosi resi irresponsabili dalla legge. Bisogna scindere completamente la magistratura inquirente da quella giudicante. Invece la legge prevede che uno possa passare dall’una all’altra. E le camere degli inquirenti si trovano a contatto delle camere dei giudicanti. E tra essi si danno del tu. Ora, che cosa avviene NORMALMENTE? Poiché le prime indagini vengono fatte dagli inquirenti, quando questi hanno raccolto i documenti e le prove per richiedere il rinvio a giudizio, il GIP (giudice per le indagini preliminari) che cosa fa? Non avendo voglia di approfondire la montagna del fascicolo che gli presenta l’inquirente (P.M.) perché dovrebbe fare troppa fatica e perdere troppo tempo, si affida alle conclusioni del P.M. vicino di stanza e firma il rinvio a giudizio o addirittura il mandato di arresto senza nemmeno conoscere o conoscere bene il fascicolo. In questo modo la prima parte della causa è affidata alle conclusioni dell’inquirente e non del giudice. Occorre invece una separazione anche fisica tra magistratura inquirente e magistatura giudicante. Quella inquirente non deve coabitare nello stesso palazzo della magistratura giudicante e non deve coabitare nello stesso Consiglio Superiore della Magistratura. Inquirenti e giudicanti debbono rimanere anche fisicamente estranei gli uni agli altri. Non dovrebbero nemmeno conoscersi personalmente per evitare confusioni e influenze dirette degli inquirenti sui giudicanti, come tuttora avviene.
Berlusconi sta raccogliendo quello che non ha seminato. Si è occupato solo dei suoi processi non tenendo conto della necessità di affrontare la situazione alla radice. Vi è una “giustizia” malata in Italia. Processi civili lunghissimi che sono anche una delle cause che distolgono gli investitori stranieri dall’investire in Italia. Vi è una totale mancanza di organizzazione della macchina giudiziaria, che non dà la precedenza ai procedimenti più vecchi, che stanno durando da troppi anni. Ma i giudici se ne fregano. Fanno rinvii anche di anni, insensibili completamente a chi chiede giustizia. Vi sono casi eclatanti. Rinvii di quattro anni per una novantenne in una causa civile da essa intentata molti anni prima. Se questa è giustizia allora è meglio che questa “giustizia” venga affossata. La colpa è anche di una miriade di avvocati puttani che pur di fare quattrini (essendoci ormai troppa concorrenza per il loro alto numero) accettano anche le cause più sballate per non rimanere senza lavoro. Tanto la causa la perde il cliente pagante. Nella sola Roma vi sono tanti avvocati quanti ve ne sono in tutta la Francia. Bisogna introdurre dunque un numeto chiuso nella Facoltà di giurisprudenza. Ogni anno vi sono migliaia di avvocati in più per avere superato l’esame di abilitazione alla professione di avvocato.
Che ha fatto Berlusconi per impedire che continuasse questa non più sopportabile situazione? NULLA. Io sto vivendo sulla mia pelle una vicenda giudiziaria civile che sta durando da 16 anni, tra Tribunale e Corte d’Appello. Io mi domando se sia possibile parlare ancora di giustizia in Italia. Le sale di udienza nelle cause civili assomigliano ad un mercato dove si sentono avvocati urlare mentre vanno a cercare i loro fascicoli accatastati in una piena baraonda su un tavolo o discutono di fronte a giudici nella totale confusione mentale perché il “giudice” ancora nulla sa della causa che si sta trattando solo tra avvocati e si rimette ai bisticci tra avvocati avversari. Egli infatti conoscerà la causa solo dopo che andrà dopo lunghi anni a sentenza.
Ma certamente nulla, nemmeno nelle intenzioni, vi è da spettarsi da una falsa sinistra in fatto di riforma dell’ordinamento giudiziario e della riforma della giustizia civile. Lo dimostra che nel programma di Bersani nulla si dice in fatto di riforma della giustizia.
Ma purtroppo nulla si dice in fatto di riforma della giustizia nemmeno nel programma di Grillo. E’ sperabile solo che con il referendum propositivo senza quorum da lui voluto si possa scavalcare la palude del parlamento facendo approvare con referendum propositivo un disegno di legge che finalmente riformi l’ordinamento giudiziario e faccia sparire per sempre l’arroganza di una casta privilegiata come quella dei magistrati, che si sottrae ad ogni responsabilità. Proprio per questo Grillo avrebbe dovuto fare a meno di manifestare solidarietà nei confronti dei giudici di Milano. Sono anch’essi rappresentanti di una corporazione di stampo “mafioso”.