Titolo: Va e Vedi (Idi i Smotri)
Regista: Elem Klimov
Anno: 1985
Genere: drammatico/ horror psicologico
1943, Bielorussia orientale. Il giovane Florya decide, nonostante la contrarietà della madre, di unirsi ad un gruppo di partigiani per combattere contro i tedeschi. Verrà poi iniziato agli orrori della guerra con lo sterminio della sua famiglia, una scia di villaggi bruciati e la brutalità degli Einsatzgruppen tedeschi nei confronti di civili inermi.
Si tratta di un film dall’impatto emotivo sconvolgente, e si potrebbe anche non aggiungere altro. Klimov si dimostra un maestro nell’arte dei primi piani, mostrando i sentimenti dei protagonisti in maniera talmente vivida che è impossibile non rimanerne contagiati. Di una durata che potrebbe essere micidiale, Idi i Smotri effettua invece un vero e proprio crescendo nell’ambito della sfera emotiva dello spettatore, passando attraverso tutte le emozioni (gioia, paura, rabbia, dolore e disperazione) fino ad arrivare all’apatia finale del protagonista, magistralmente interpretato da un appena quattordicenne Aleksei Kravchenko.
Unica emozione possibile per lo spettatore dotato di un minimo di sensibilità che ha terminato di guardare questo film è un senso di orrore e di stordimento dovuto al forte impatto provocato dalle sequenze finali. Rimarrà probabilmente impressa in lui l’ultima frase del comandante tedesco, da questi pronunciata poco prima di venire passato per le armi, il quale alla richiesta di spiegare i motivi dell’ennesimo massacro a danni di civili risponderà: “ho detto di lasciare bruciare i bambini perché con i bambini si ricomincia. Voi non avete il diritto di esistere, non tutte le razze hanno il diritto di esistere”.
Gli amanti dei “videogioconi” in stile Il Nemico alle Porte dopo mezz’ora getteranno la spugna, e lo stesso dicasi per coloro che sperano di trovare in Idi i Smotri un film di propaganda sovietica. L’intendo di Klimov non fu infatti quello di girare un mattone propagandistico o uno “spara-tutto” (categoria purtroppo molto comune nei film sulla seconda guerra mondiale), ma un introspezione vivida e profonda dei personaggi (l’orrore e la disperazione di Florya, la crudeltà “scientifica” degli ufficiali delle SS, la disillusione e la freddezza del comandante partigiano Kasach), che verrà sicuramente apprezzata da coloro che dispongono di un palato fine, a patto che sia anche abbastanza resistente da reggere certe sequenze.
a cura di Federico
Un bel trailer del film: http://www.youtube.com/watch?v=vmwadBrNM0Y
Io penso che “l’impatto emotivo sconvolgente” è unidirezionale perché gli ingredienti del piatto sono sempre gli stessi……