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[Padre Denis Fahey c.s.sp – Traduzione a cura di Paolo Baroni, C.S.S.G.]

Ci congratuliamo con la Britons Publishing Company per aver  ristampato questo magnifico testo sulla Massoneria di Mons. George Dillon. La conferenza venne tenuta dall’Autore ad Edimburgo nell’ottobre del 1884, ossia circa sei mesi dopo la pubblicazione della famosa Lettera Enciclica di Papa Leone XIII (1810-1903) Humanum Genus, sulla Massoneria. Dietro insistenza di molti che avevano assistito alla conferenza e di altri che avevano letto i resoconti apparsi sui giornali, Mons. Dillon decise di pubblicarlo, insieme al testo di un’altra conferenza tenuta davanti allo stesso pubblico sulla Spoliazione della Congregazione della Propaganda. Il libro venne dato alle stampe dall’eccellente editore M. H. Gill and Son, Ltd.,  di Dublino, nel 1885, ma è rimasto esaurito per lungo tempo. Nella prefazione originale, l’Autore precisa che la conferenza non pretendeva di essere una trattazione formale ed esaustiva del soggetto, e che aveva inserito nel libro molti documenti citati nelle conferenze solo parzialmente. Il suo scopo era di fornire un contorno chiaro «all’intera faccenda di questa organizzazione segreta e ateistica, alla sua origine, alla sua natura e alla sua storia nell’ultimo secolo (l’Ottocento) e in questo (il Novecento), e alla sua unità negli intenti satanici, pur nella sorprendente diversità di forme». Egli riteneva necessario fare ciò in quanto «pochissimi, quasi zero, erano stati i tentativi fatti nella nostra lingua di trattare questo tema nel suo insieme. Molti scrittori sembrano ritenere come risaputo ciò che in realtà è ignoto a molti: e pochi hanno appena sfiorato la questione della direzione suprema impressa all’universalità delle Società Segrete da una giunta invisibile e sconosciuta – anche alla stessa truppa dei membri delle Società Segrete – nella guida e nel governo». Mons Dillon non parla esplicitamente delle due correnti di pensiero e d’azione che procedono dalla massonica Rivoluzione Francese, vale a dire la corrente rousseauniano-lockiana – il liberalismo massonico – e la corrente socialista e comunista 3. Implicitamente, tuttavia, egli lo fà quando, da un lato, presagisce la creazione degli Stati Uniti d’Europa e del Federalismo Mondiale, e, dall’altro, cita l’infame Dichiarazione dell’Internazionale del 1868. Sarà bene riportare, almeno in parte, tale Dichiarazione formulata al Congresso Internazionale tenutosi a Ginevra nel 1868, e citata da Mons. Dillon nella sua prefazione. In essa si afferma quanto segue: «Lo scopo dell’Associazione Internazionale dei Lavoratori, come di ogni altra Associazione socialista, è di farla finita con i parassiti e con i paria. Ora, quale parassita può essere paragonato al prete? […] Dio e Cristo, questi cittadini-Provvidenze, sono sempre stati l’armatura del Capitale e i nemici più sanguinari della classe operaia. è colpa di Dio e di Cristo se ancora oggi siamo ridotti in schiavitù. è deludendoci con menzognere speranze che i preti ci hanno spinti ad accettare tutte le sofferenze di questa terra. Solo dopo aver spazzato via ogni religione, e dopo aver fatto a pezzi anche l’ultima radice di ogni idea religiosa, potremo coronare il nostro ideale politico e sociale […]. Basta, dunque, con Dio e con Cristo! Basta con i despoti del cielo e della terra! Morte ai preti! Questo è il motto della nostra grande crociata».

 

La Massoneria e la nazione ebraica

 

 In una nota a pagina 20 dell’edizione originale, Mons. Dillon ritorna sulla questione della direzione di Massoneria che aveva menzionato nella sua prefazione, e afferma: «Il collegamento tra l’ebraismo e la Massoneria moderna è un fatto stabilito e ovunque manifesto nella sua storia. Le formule ebraiche impiegate dalla Massoneria e le tradizioni israelite che risuonano nel suo cerimoniale conducono ad un’origine giudaica, o all’opera di macchinazioni ebraiche […]. Chi non sa che dietro l’ateismo e al desiderio impellente di guadagno che li sprona a perseguitare i cristiani e a distruggere la Chiesa, arde nascosta la speranza di ricostruire il loro Tempio, e che nelle profondità più oscure delle Società Segrete si cela una società ancora più nascosta che aspira ad un ritorno nella terra di Giuda e alla ricostruzione del Tempio di Gerusalemme»? Questi considerazioni possono fornire il punto iniziale per un esame più approfondito dell’intera questione delle Società Segrete e della loro azione, studiata alla luce delle Encicliche dei Sommi Pontefici e della Storia. Il rifiuto dell’ordine da parte di Satana e degli altri angeli ribelli è stato ed è irrevocabile. Si è trattato di una dichiarazione unanime di guerra perpetua e di odio implacabile contro la SS.ma Trinità e contro la vita soprannaturale della Grazia. La caduta della stirpe umana avrebbe potuto essere annullata, in quanto gli uomini possono mutare idea, e l’umanità sarebbe successivamente venuta all’esistenza per propagazione dal primo Adamo. Nondimeno, prima di cancellare la caduta, Dio permise un secondo rifiuto dell’ordine. Malgrado fossero stati ripetutamente avvisati, mediante modelli e figure, e oralmente, tramite i Profeti, che avevano fornito loro gli elementi necessari per riconoscere il vero Messia, allorché Cristo giunse, gli ebrei si rivoltarono contro di Lui e contro il Piano Egli che aveva loro proposto. Quando essi si rifiutarono di conformarsi ai Suoi disegni, Dio permise il crimine del deicidio, e attraverso l’atto supremo dell’umile sottomissione sul Calvario, la vita soprannaturale della Grazia venne restituita al mondo. Adempiendo alla lettera le profezie dell’Antico Testamento, Nostro Signore, il secondo Adamo, permise di essere messo a morte, ma morendo proclamò l’ordine stabilito dal Piano Divino. Dio aveva invitato gli ebrei, in quanto popolo, ad accettare il Suo Unico Figlio, generato prima di tutti i secoli, e a divenire gli araldi del soprannaturale, della vita sovrannazionale del Suo Corpo Mistico. Ad essi, dunque, era stata offerta la grande opportunità di proclamare e di lavorare per l’unico modo di realizzare l’unione e la fratellanza delle nazioni fin dai tempi della caduta. Ottenebrati dal loro orgoglio razziale, essi si rifiutarono di accettare il fatto che potesse esistere un altra vita più elevata della loro vita nazionale, e respinsero con sdegno l’idea che le nazioni pagane avrebbero potuto entrare nel Regno del Corpo Mistico allo loro stesso livello. Tuttavia, la crocifissione di Nostro Signore sul Calvario non comportò solo il rifiuto pubblico del Piano Divino da parte della nazione ebraica, ma allo stesso tempo anche la proclamazione della determinazione di quel popolo a lavorare contro Dio per il trionfo di un altro «messia». Poiché Nostro Signore Gesù Cristo, il vero Messia, è la Fonte della vita soprannaturale a cui è possibile attingere unicamente attraverso l’appartenenza al Suo Corpo Mistico, il «messia» futuro che attendono gli ebrei deve necessariamente essere antisoprannaturale o naturalistico, e l’appartenenza a Cristo dev’essere eliminata in preparazione al suo avvento. Giacché il vero Messia soprannaturale è venuto a fondare il Regno sovrannazionale del Suo Corpo Mistico, chiedendo alla nazione giudaica di condurvi tutte le nazioni, il «messia» futuro dovrà ineluttabilmente essere un «messia» ebreo puramente nazionale, e la sua missione non potrà avere altro scopo che imporre il dominio della nazione ebraica sulle altre nazioni. La scelta presentata al popolo israelita dal momento della venuta di Nostro Signore Gesù Cristo può essere rappresentata nel modo seguente:

 Regno soprannaturale e sovrannazionale del Corpo Mistico di Cristo. La nazione ebraica istruita dai Profeti.

 L’ambizione naturalistica di imporre il dominio della loro nazione sugli altri popoli.

 

La nazione ebraica istruita dai Profeti e dalle figure dell’Antico Testamento, e, da ultimo, da San Giovanni Battista, fu invitata dall’alto, dal Dio fatto Uomo, a mettere tutte le sue splendide qualità naturali al servizio del vero ordine soprannaturale in tutto il mondo. Anziché accettare questo invito, essa preferì la schiavitù di un’ambizione egocentrica dettata dall’orgoglio nazionale. L’atteggiamento di Saulo prima della sua conversione sulla via di Damasco è tipico delle idee falsate riguardanti la missione del Messia che avevano fatto presa sulle menti degli ebrei, e che li avevano condotti al rifiuto di Nostro Signore Gesù Cristo. Dopo la conversione, San Paolo apprese la verità sul Corpo Mistico di Cristo  e tentò di convincere i suoi compatrioti a riconoscere il loro errore, ma la nazione in quanto tale si rifiutò di ascoltarlo. Nella sua Allocuzione natalizia del 1948, Papa Pio XII (1876-1958) parlò del contrasto tra le due alternative tra cui dovette scegliere la nazione ebraica con l’avvento di Nostro Signore: «Sento, mentre echeggiano di notte come le campane di Natale, le parole ammirabili dell’Apostolo delle Genti, che era stato anch’egli schiavo dei gretti pregiudizi dell’orgoglio nazionalista e razziale, e in seguito disarcionato sulla via di Damasco: “Egli (Cristo) infatti è la nostra pace, colui che ha fatto dei due un popolo solo, abbattendo il muro di separazione che era frammezzo, cioè l’inimicizia, annullando, per mezzo della sua carne, la legge fatta di prescrizioni e di decreti, per creare in sè stesso, dei due, un solo uomo nuovo, facendo la pace, e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo, per mezzo della croce, distruggendo in sè stesso l’inimicizia. Egli è venuto perciò ad annunciare pace a voi che eravate lontani e pace a coloro che erano vicini” (Ef 2, 14-17)» 4. Accecata da quella ristretta prospettiva nazionale dettata dall’orgoglio razziale, che Papa Pio XII disse che era stata abbattuta con San Paolo sulla via di Damasco, la nazione ebraica ha continuato a macchinare nel corso dei secoli. Tale prospettiva, infatti, è divenuta nel tempo sempre più accentuata. Di conseguenza, oltre al disordine fondamentale causato dal peccato originale, nel nostro mondo caduto e riscattato è sorta una fonte ulteriore di disordine dovuta all’opposizione decisa dalla nazione giudaica all’ordine voluto dal Redentore. Oltre alla lotta contro le tendenze egoistiche delle anime individuali, la Chiesa cattolica, il Corpo Mistico di Cristo, ha dovuto e deve affrontare l’opposizione persistente della nazione ebraica. Secondo i capi di tale nazione, ora come 2.000 anni fa, l’unione delle nazioni non si realizzerà tramite l’ingresso e l’accettazione del Regno sovrannazionale del Corpo Mistico di Nostro Signore, ma attraverso l’accettazione e la sottomissione al messianismo naturalistico della nazione israelita. è ciò che è stato scritto in una lettera molto chiara dal rabbino-capo della Palestina, pubblicata dal giornale The Irish Independent (di Dublino), del 6 gennaio 1948. Riferendosi alla creazione del nuovo Stato d’Israele, il rabbino Isaac Hertzog (1889-1959) ha affermato: «Alla fine si giungerà all’inaugurazione della vera unione delle nazioni attraverso l’adempimento del messaggio eterno all’umanità dei nostri immortali profeti» 5.

 

Duplice opposizione all’ordine da parte della nazione ebraica

 

 Il naturalismo ebraico, o il suo antisoprannaturalismo, mediante il suo sforzo per giungere ad una nuova era messianica, contiene una duplice fonte di corruzione e di decadenza per le altre nazioni. Da una parte, tramite l’opposizione alla vita soprannaturale, che proviene da Nostro Signore, esso si oppone direttamente alla luce e alla forza mediante le quali la vita umana, individuale e nazionale, può essere vissuta nell’ordine voluto da Dio. Dall’altro lato, se il «messia» naturalistico che deve venire è un ebreo individuale o la razza ebraica, ciò significa che gli ebrei, in quanto nazione, stanno cercando di imporre la loro particolare forma nazionale alle altre nazioni. L’imposizione a tutte le nazioni della propria forma nazionale intacca direttamente la linea naturale o normale di sviluppo di quella nazione e mina le sue virtù naturali, che sono le fondamenta e il baluardo delle virtù soprannaturali. Così, attraverso due strade, gli ebrei, come nazione, stanno obiettivamente tentando di imprimere alla società una direzione che è in totale opposizione all’ordine proclamato dal Dio fatto Uomo.

 

Storia della Regalità di Cristo nel mondo

 

 Nonostante l’opposizione naturalistica della nazione giudaica e malgrado la debolezza della decaduta natura umana, nel Medioevo, l’Europa occidentale aveva accettato il Programma di Cristo Re e aveva organizzato la società su quel fondamento. L’organizzazione era imperfetta, come del resto lo sono inevitabilmente tutte le strutture sociali edificate dall’umanità decaduta e redenta, ma era la risposta all’amore condiscendente di Dio. Dopo questo periodo, iniziò un’epoca di decadenza.

 

Gli ebrei e l’origine della Massoneria

 

 Nel XVI secolo, la rivolta protestante ruppe l’unità del Corpo Mistico di Cristo. Il cap. XVI della splendida opera di  William Thomas Walsh (1891-1949) Philip II, è intitolato «Freemasonry in the 16th Century» («La Massoneria nel XVI secolo»), e dimostra che a quel tempo esisteva già una sorta di organizzazione segreta impegnata a diffondere il naturalismo contro la sottomissione all’ordine voluto da Cristo Re. In questo libro l’Autore afferma: «è ormai fuori discussione il fatto i capi degli ebrei abbiano originato le Società Segrete per celare le loro attività anticristiane e influenzare i membri più sprovveduti delle varie comunità cristiane. I Gradi e i riti della Massoneria sono completamente impregnati di simbolismo ebraico: il candidato che va ad Est, verso Gerusalemme, sta andando a ricostruire il Tempio (distrutto come aveva predetto (Cristo) […]. Il Grand’Oriente e le Logge di Rito Scozzese, fonti di così tante rivoluzioni moderne, sono più militanti, più aperti ed evidentemente più virulenti di tutte le altre sètte che si stanno gradualmente integrando all’interno di una singola organizzazione mondiale» 6. Da quello che sappiamo oggi, possiamo concludere che «qualcosa di molto simile alla Massoneria moderna, certamente nello spirito e probabilmente in larga misura anche nella forma […], esisteva già ai tempi di Filippo II (1527-1598)» 7. Ciò che vediamo emergere dopo il 1717 è piuttosto l’uscita allo scoperto di una forza organizzata e segreta che mira ad arruolare e a formare quadri di adepti che lavorino per il naturalismo, ovvero per il rifiuto della vita soprannaturale e per l’eliminazione dell’appartenenza a Cristo mediante la società. La nazione ebraica è una forza naturalista organizzata e non segreta, il che equivale a dire che la sua opposizione naturalistica al Corpo Mistico di Cristo viene proclamata in modo aperto. La Massoneria, la forza naturalista organizzata che agisce in maniera subordinata e congiunta con la nazione ebraica, è una Società Segreta, o un insieme di Società il cui naturalismo o antisoprannaturalismo è segreto o camuffato 8. Relativamente pochi dei suoi membri sono completamente consapevoli del naturalismo dei suoi scopi, del suo ritualismo e del suo simbolismo. Secondo le Costituzioni di James Anderson (1678-1739), la società massonica obbliga i suoi membri ad essere uomini giusti e leali, ma insiste anche sul fatto che per essere moralmente integri, occorre essere indifferenti a riguardo del Piano di Dio sulla restaurazione della nostra vita soprannaturale attraverso Nostro Signore Gesù Cristo. Ora, a causa del peccato originale, l’uomo ha perduto la vita soprannaturale della Grazia, ma abbiamo bisogno di questa vita di Grazia se vogliamo vivere in modo ordinato. Ciò nonostante, questa Società sostiene che un uomo può essere buono e leale, ossia moralmente ordinato, restando totalmente indifferente all’unica Fonte di Grazia, Nostro Signore Gesù Cristo, e alla Sua divinità. Ciò equivale ad un rifiuto della dottrina sul peccato originale, ed è naturalismo allo stato puro. Nella sua grande Lettera Enciclica, Humanum Genus, sulla Massoneria, del 20 aprile 1884, Papa Leone XIII insiste che «in verità, i naturalisti e i massoni, rifiutando di credere in ciò che ci è stato rivelato da Dio, negano che il progenitore del genere umano abbia peccato». Ecco l’errore fondamentale della Massoneria, vale a dire il suo naturalismo. Di nuovo, il grande Pontefice riafferma che «dai certissimi indizi che prima ricordavamo, risulta chiaro il loro supremo proposito, è di  distruggere a fondo tutta quella educazione religiosa e civile che le istituzioni cristiane hanno insegnato, e fondare una nuova dottrina a misura del loro intelletto, traendo dal naturalismo i fondamenti e le leggi». Ciò comporta l’eliminazione dalla società di ogni riconoscimento della vita soprannaturale dei membri di Cristo. Inoltre, nella sua Lettera Enciclica, Papa Leone XIII mostra l’opposizione della Massoneria ad almeno cinque dei sei punti principali del Programma per la società di Cristo Re 9. A riguardo del quinto punto, vale a dire della diffusione della proprietà, il Papa insiste sul fatto che «questa sovversione è lo scopo e il tema delle meditazioni di numerose associazioni di comunisti e di socialisti; ai propositi di costoro non si direbbe aliena la sètta dei massoni, che accoglie con favore le loro opinioni e ha in comune con essi i più importanti assiomi».

Padre Denis Fahey c.s.sp