Tutta la verità sul fenomeno «scismatico» o «sedevacantista» di Medjugorje

Recentemente Radio Spada ha tradotto per l’Italia e rilanciato un documento [1] sul cosiddetto «Međugorski fenomen» [2]; dichiarazione esplicitamente voluta da mons. Gerhard Ludwig Muller, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, «il quale chiede che i vescovi degli Stati Uniti siano avvisati … che, a riguardo della credibilità delle “apparizioni” in questione, … non è possibile affermare che si tratti di apparizioni o rivelazioni sovrannaturali». Il firmatario, Carlo Maria Viganò Nunzio Apostolico, sempre su indicazione del Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, ricorda «che il clero e i fedeli non hanno il permesso di partecipare ad incontri, conferenze o pubbliche celebrazioni nelle quali la credibilità di tali “apparizioni” venisse considerata come garantita. Con l’intento, pertanto, di evitare scandalo e confusione , l’Arcivescovo Muller chiede che i Vescovi siano informati sull’argomento il prima possibile». Lo scandalo è una grave violazione del quindo Comandamento, peggiore dell’omicidio. Qui la spiegazione.

Tale dichiarazione non fa altro che confermare a gran voce e con evidente autorità quello che si è sempre saputo ma che purtroppo, da tanti o da alcuni- in mala fede- non viene accettato in spregio alla Potestà di giurisdizione della Chiesa ed al «carattere» dell’Ordine sacro. I fedeli in buona fede si sentano esclusi da quanto detto, tuttavia è loro dovere informarsi; se mi ritengono competente ed attendibile consiglio loro di proseguire la lettura del presente sunto.

Cosa c’è da sapere su Medjugorje? Niente di più di quanto sia già noto agli interessati, molti dei quali purtroppo- vuoi per ignoranza volontaria colpevole, vuoi per sentimentalismo, vuoi per altri motivi sui quali è preferibile soprassedere- si rifiutano di accettare; non bisogna poi rimanere basiti oppure ritenersi insultati se l’Ordinario del luogo li definisce «scismatici» [3] ed ha tutto il diritto di farlo, sempre se i cosiddetti «medjugorjani» riconoscano ancora la Giurisdizione dell’Ordinario del luogo ed ovviamente la validità del Sacramento dell’Ordine, diversamente credo si debba parlare tecnicamente di ideologia eretica mascherata da falso «sedevacantismo diocesano». Spiego meglio il concetto in seguito per evitare confusione!

Per necessità sarò sintetico ma preciso, obbiettivo e credo esaustivo

L’Ordine sacro. è uno dei sacramenti che conferisce al battezzato la dignità ed il potere di partecipare attivamente al sacerdozio di Gesù Cristo, di cui imprime il «carattere», inserendolo nella Gerarchia. Nel caso del Vescovo trattasi di «Episcopato». (Def.)

La Giurisdizione. (v. Potestà di giurisdizione) [4] è il potere partecipato da Cristo Re e Capo della Chiesa a questa Medesima quale Società perfetta, a cui perciò spetta legiferare, giudicare, punire in foro esterno ed interno in ordine alla salvezza dei fedeli. L’Ordinario del luogo è tale in quanto Gesù Cristo conferisce il primato di Giurisdizione al Pontefice (Papato) e questi a sua volta lo conferisce all’Ordinario del luogo che è con lui in «comunione»; attualmente a Medjugorje la Potestà di giurisdizione è conferita dal Pontefice a mons. Ratko Perić il quale è succeduto a mons. Pavao Žanić (Vescovo di Mostar-Duvno fino al 1993, deceduto nel 2000 all’età di 81 anni). La Potestà di giurisdizione, quindi, è il potere di legiferare, giudicare, punire esercitato sui fedeli in ordine alla vita eterna, proprio dalla Chiesa come perfetta Società giuridica, ad essa partecipato da Cristo Re, Mediatore e Pastore universale, a cui il Padre ha dato ogni potere. La responsabilità della Gerarchia è enorme nell’esercizio di tale e tanto potere. (Def.)

Precisazione. L’Ordine episcopale può anche non essere contemporaneo al conferimento della Potestà di giurisdizione e questo perché l’Ordine sacro imprime il «carattere» ma non non nel contempo anche la Potestà di Giurisdizione, che è sempre e solo conferita dal Pontefice, anche in un altro momento, diversamente si dovrebbe parlare di eresia «conciliarista» [5] e non di «monarchia». Ai tempi della cristianizzazione dell’Irlanda, per esempio, i Vescovi non avevano Potestà di giurisdizione, che invece veniva conferita agli Abati. Ma questo è un altro discorso …

La Diocesi. è il territorio sul quale il Vescovo (che ha anche Potestà) esercita la sua Giurisdizione. Più esattamente è la porzione del popolo di Dio che viene affidata alla cura pastorale di un Vescovo con la collaborazione del Presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore ed a lui riunita nello Spirito Santo mediante il Vangelo e l’Eucaristia, costituisca una «Chiesa particolare» in cui è veramente presente la Chiesa di Gesù Cristo Una, Santa, Cattolica ed Apostolica, cui si aggiunge la Romanità. Il Canone VIII del Concilio di Trento risolse qualsiasi problema collegato alla «residenza», ovvero l’obbligo di Diritto ecclesiastico di risiedere presso una Diocesi. (Def.)

L’Unità. Una delle caratteristiche della Chiesa fondata da Gesù è l’Unità (Una, Santa, Cattolica, Apostolica), significa che è una nella Fede, nella Morale o Costume, nel Culto e nella Disciplina.

Il Diritto (definizione super sintetica). Il Diritto canonico, esistente sin dal Concilio di Nicea del 325 sebbene in forma embrionale (v. Canones disciplinares), è costituito dall’insieme delle Norme giuridiche formulate dalla Chiesa che regolano l’attività della Stessa, dei fedeli e delle strutture ecclesiastiche nel mondo. Essendo la Chiesa composta da Elemento divino ed elementi umani, va inteso che necessariamente c’è un Diritto divino irriformabile perché «da Dio», ed un Diritto ecclesiastico che può essere riformato in alcune sue parti, ma mai sacrificando il Diritto divino né esplicitamente, né implicitamente, né direttamente, né indirettamente; definisce le norme stabilite dalla competente Autorità ecclesiastica, in virtù della Potestà di giurisdizione. La Chiesa non può servire veleno ai suoi figli e quindi la sua Legge persegue un determinato fine che è la salvezza delle anime, ecco perché la Chiesa con la sua Legge non può obbligare o indurre l’uomo al peccato, come non può indurlo alla superstizione o al falso culto.

Lo Scisma. E’ un fenomeno frequente nei rapporti umani; riferito alla Chiesa è la separazione dalla Medesima da parte di una porzione di fedeli, i quali scientemente si sottraggono all’obbedienza dovuta alla Gerarchia e specialmente ai Vescovi o al Pontefice. Perché si dice «che si separano»? Perché non sono i fedeli che compongono la Chiesa, ma è la Chiesa stessa o «Corpo mistico» che, accogliendo nel proprio seno gli uomini li «compone» tra loro, facendone dei «membri» del suo Corpo (cf. Summa Th. II-II, q. 39 aa. 1-4).

Conclusione della prima parte. In alcuni casi va oggettivamente detto che certi scismi sono stati provocati da ingiuste ed inique manovre politiche le quali ebbero forte ingerenza in rari «membri indegni» della Chiesa, tuttavia la norma generale vuole che «gli scismatici sono i battezzati che ricusano ostinatamente di sottostare ai legittimi Pastori, e perciò sono separati dalla Chiesa, anche se non neghino alcuna verità di fede» (Catechismo San Pio X, n° 129). Papa Pio XII nella Mystici Corporis spiega molto bene il perché, secondo il Diritto divino, quindi «secondo l’ordine di Dio, [sono da] ritenersi come etnici e pubblicani … quelli che son tra loro divisi per ragioni di fede o di governo, [e quindi] non possono vivere nell’unita di tale Corpo e per conseguenza neppure nel suo divino Spirito».

Medjugorje e scisma. Non so se è chiaro il concetto; dato che i Vescovi del luogo- con Potestà di giurisdizione,  con Ordine episcopale ed in «comunione» con il Pontefice, unici ad avere la cosiddetta COMPETENZA– da ben 31 anni ed in varie occasioni, hanno parlato di «scisma in atto» e si riferivano tanto alla «questione erzegovinese» quanto al «Međugorski fenomen», non può esserci affatto stupore e non ci si deve sentire offesi. Per esserci scisma è necessario che vi sia la consapevolezza nel fedele del volersi separare, la disobbedienza ostinata o «resistenza in faccia a tutti» [6] quindi, preso atto dei decennali e ripetuti provvedimenti disciplinari sul caso Medjugorje, al fedele è richiesto solo di documentarsi eventualmente più a fondo e presso gli Archivi ufficiali della Diocesi o della Santa Sede (http://www.cbismo.com/ nel caso specifico) ed obbedire con animo sereno e con docilità. Se si manifesta l’ostinazione, ovvero se viene meno la docilità, si può cominciare a parlare di scisma.Quanto ai presunti frutti, la Dottrina della Chiesa nello specifico: «Nonostante le decine di migliaia di visitatori che vengono a Medjugorje “per motivi religiosi ed altri”, come dice la Dichiarazione della Conferenza Episcopale, e sebbene tra quelli vi siano religiosi, sacerdoti e persino Vescovi, curiosi e forse desiderosi di guarigioni fisiche e conversioni spirituali; nonostante le decine di libri e opuscoli a favore delle cosiddette apparizioni di Medjugorje, scritti da rinomati scrittori del mondo; nonostante le probabili decine e centinaia di migliaia di confessioni e comunioni, il che viene rilevato dai sostenitori dei fenomeni di Medjugorje: “non è possibile affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali” della Madonna. Ma, se questi fenomeni sono veramente e autenticamente cristiani, sono comprensibili nel quadro dell’ordinaria azione della grazia di Dio per mezzo della fede e dei santi sacramenti nella Chiesa Cattolica. Per non parlare dei frutti negativi».

Medjugorje e il «sedevacantismo». Paradossalmente e per tutta una serie di motivi che non sto qui a spiegare [7] se il fedele reputa «massone» [8] conclamato oppure «inesistente» l’Ordinario del luogo di conseguenza ritiene tale anche colui che gli ha conferito la Potestà di giurisdizione e che con lui è in «comunione», quindi il Papa,  ecco che tale atteggiamento ostinato, consapevole e continuativo potrebbe essere un implicito riconoscimento di «Sede vacante». Nell’omelia del 14 giugno 2001 il Vescovo mons. Ratko Perić denunciava anche questa situazione: «Se mi avessero interrogato, con dolore nel cuore avrei risposto che, secondo i dati pubblicati e da nessuno smentiti con gli argomenti convincenti, già per anni una disobbedienza nutrita verso la Santa Sede, verso il proprio Ordine e verso la Chiesa locale ha generato, negli ultimi tempi, i frutti amari delle confessioni invalide e sacrileghe, delle cresime invalide e messe sacrileghe. Quelli che negli anni precedenti hanno invalidamente cresimato o invitato simili a se stessi di “cresimare”, quest’anno si sono precipitati a caporovescio fino a tale sventura da ignorare l’Ordinario locale invitando come “ministro della cresima” un uomo il quale non è affatto non solo un vescovo, nemmeno un sacerdote, ma è per sua convinzione un non cattolico. Egli ha dichiarato: “Per mezzo della cresima vogliamo dal Papa [che non riconosce tale N.d.A.] far ritirare il decreto Romanis pontificibus… I frati ed io crediamo nella apparizione a Međugorje”. Riguardo al celibato: “quando sarà abolito, i sacerdoti potranno sposarsi. Noi lo desideriamo”». [8] Qualcuno potrebbe sollevare l’obiezione che non c’è legame fra i “frati” ed i “veggenti” ma questa è una totale menzogna e la documenta la Diocesi a più riprese. Però tecnicamente- QUINDI CAMBIA TUTTO: FALSO SEDEVACANTISMO- si può parlare di spirito falso o apparente «sedevacantista», falso poiché figlio non di ragionata riflessione teologica, ma di varie eresie che già hanno prodotto anche una situazione di ribellione a quella che loro considerano legittima Autorità, «scisma ipso facto».

Spiego meglio ma molto brevemente.  Qui c’è l’approfondimentoIl «sedevacantismo» per DEFINIZIONE riconosce al vero Papa ogni autorità, e quindi alla legittima Gerarchia a lui unita. Questo è lo spirito «sedevacantista», che è cattolico: “Al Papa bisogna obbedire. Ai vescovi a lui uniti bisogna obbedire. Ma quando Papa e Gerarchia si separano dalla vera Fede, la Sede è vacante ed i vescovi non sono uniti ad un vero papa“. Al contrario tutto il fenomeno Medjugorje e’ esattamente l’opposto: “Riconosco che il Papa è vero Papa, e che i Vescovi sono veri Vescovi, tuttavia li ignoro“. La semplice “conseguenza pratica” è la stessa, cioè che si disobbedisce ai “sedenti”, ma lo spirito e l’intenzione che motiva tale atto “pratico” e’ completamente diverso e diametralmente opposto: Il «sedevacantismo» disobbedisce PER RIMANERE CATTOLICO ED OBBEDIENTE, (cf. At 5,29; Gal 1,8) (infatti come bisogna essere obbedienti verso la legittima Autorità, bisogna essere disobbedienti verso le autorità illegittime poiché nulle). Il «medjugorjsmo» disobbedisce PER SPIRITO ANTICATTOLICO (cf. 1Gv 4,3), ecco perché dico ironicamente FALSO SEDEVACANTISMO.

Condanne e Misure disciplinari su Medjugorje. Tutti i documenti di condanna e tutti i divieti sono pubblicati qui: http://www.cbismo.com/index.php?menuID=37 , sin dal 1982 fino all’ultima condanna e divieto del 21 Ottobre 2013 [10], che ovviamente conferma. Si sappia che non si è arrivati a certe decisioni per caso o per superficialità bensì con criterio, tanto impegno e devozione alla Vergine Maria. Si sono espressi 2 Vescovi Ordinari, i Vescovi della Conferenza Episcopale Jugoslava (1 solo contrario, pare “sostenitore del dialogo con la muratoria”), medici specializzati e numerosi teologi; la Prima commissione ecclesiastica (1982-1984), la Seconda Commissione allargata (1984 – 1986), la Terza commissione (1987 –1990) voluta dalla Conferenza Episcopale della Jugoslavia e numerose volte si ricordano interventi della Santa Sede [11] che smentisce anche le falsità sul conto di Giovanni Paolo II e Medjugorje (“Frei erfunden” del Card. Ratzinger). Cosa ha sempre detto la Chiesa sul «Međugorski fenomen»: fantasie, falso misticismo, false vocazioni, menzogne, speculazione, casi di spiritismo, falsi carismi, imposizioni delle mani abusive, millenarismi, ignoranza, alcuni messaggi eretici, altri prossimi all’eresia, altri teologicamente sbagliati, altri infantili, altri anti-liturgici. tutto è leggibile qui e qui. E’ così grave la situazione a Medjugorje che il padre spirituale dei “veggenti”, oggi laico per azioni conta sestum ed eresia, ovvero colui che dichiarava «i veggenti non devono fare dichiarazioni senza che noi ne siamo informati» (Cronaca del 12 aprile 1984), o meglio colui che «per Divina Provvidenza guida i “veggenti” di Medjugorje» così lo ricorda il Vescovo: «Nessuna meraviglia che l’anno scorso la Congregazione gli abbia intimato di  frequentare il corso elementare di teologia e pronunziare la professione della fede, previa approvazione della Santa Sede!» per via di numerosi errori che divulgava dettando i messaggi ai “veggenti”,immortalato nell’anno 1983 dal fotografo tedesco Walter Furhoff. Non c’è inoltre povertà nei “veggenti”, come dimostra questo dossier e come le cronache locali riferiscono.

Non constat de supernaturalitate. Tempo fa su «Vatican Insider» si parlava proprio di questo [12] ma credo con faziosità. La verità è che le ultime «Norme sul discernimento nelle presunte rivelazioni o apparizioni» [13] disponibili pubblicate dalla Congregazione per la Dottrina della Fede nel 1978, frutto di una decisione dell’ex Sant’Uffizio e attuate per volere di Paolo VI, contemplano soltanto le due formule: «constat de supernaturalitate» (risposta affermativa) oppure «non constat de supernaturalitate» (risposta negativa). Il documento di natura ecclesiastica riforma eventuali altri atti precedenti (come quello del 18 luglio 1951 sul caso di Heroldsbach in Germania). Medjugojre: «non constat de supernaturalitate». Quello che riporto io lo dice la Chiesa e nello stesso tempo smentisce «Vatican Insider», ecco perché parlavo di probabile faziosità.

La nuova commissione. Il 17 marzo 2010 la Santa Sede istituì, presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, una speciale commissione internazionale di inchiesta e di studio sulle apparizioni della Gospa di Medjugorje, presieduta dal cardinale Camillo Ruini e composta da 13 membri permanenti più una serie di collaboratori, tra religiosi e laici [14]. La commissione un giorno dovrà decidere, si pensa al termine delle presunte “apparizioni”, tuttavia fino a quel momento fa fede il divieto assoluto di pellegrinaggi sul posto, anche solo privati, se si crede autentica la “apparizione”; divieto che proibisce ai “veggenti” di esibirsi nelle chiese della Diocesi, motivo per cui essi viaggiano e si esibiscono altrove; divieti ribaditi decine di volte dagli Organi competenti e dagli Ordinari su indicati.

Demonio e scisma? Interrogato dalla Santa Sede «È dal diavolo?», il Vescovo di Mostar-Duvno: «Accetto con difficoltà quest’ipotesi, anche se non la escludo». Ancora: «È forse un inganno?»; risponde «Ciò che è sicuro è che sin dall’inizio i ragazzi dicono delle bugie. Qualche volta è chiaro che dicono quello che sentono dai frati, in particolare ciò che riguarda il “caso erzegovinese”. Ho comunque deciso di aspettare la decisione della Commissione e il compimento delle “apparizioni”». Dall’epoca dei fatti, anno 1983, si sono pronunciate ben 3 Commissioni e l’esito non è mai mutato: «non constat de supernaturalitate» [15]. L’11 gennaio 2000, quando il Vescovo (emerito) morì, le “apparizioni” a Medjugorje non erano terminate e la Gospa non disse una parola. In compenso  tal Slavko Barbaric, sacerdote deceduto il 24 Novembre del 2000 durante la Via Crucis sul monte Krizevac, cui attribuiscono “prodigi”, morì in disobbedienza, addirittura privato della giurisdizione confessionale dal Vescovo di Mostar-Duvno, Ratko Peric [16]. La Gospa di Medjugorje, il giorno dopo la morte del Barbaric: «Cari figli, oggi quando il Cielo vi è vicino in modo speciale vi invito alla preghiera, così che attraverso la preghiera mettiate Dio al primo posto. … Gioisco con voi e desidero dirvi che vostro fratello Slavko è nato al Cielo e che intercede per voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata» [17]. Noi sappiamo bene cosa significa ed a chi spetta canonizzare [18], mentre pare che addirittura p. Fanzaga, principale promoter del «Međugorski fenomen» in Italia, se lo sia dimenticato

; nello stesso contesto riconferma la sua ipotesi probabilmente «scismatica»: «… guardate quando la “madonna” vuole una cosa … non c’è Vescovo che tenga, non c’è Papa che tenga», si riferiva alla falsa canonizzazione di tal Slavko Barbaric, ovvero «… è nato al Cielo e che intercede per voi», nonostante questi morì in disobbedienza, addirittura privato della giurisdizione confessionale da un successore degli Apostoli.

Conclusione della seconda ed ultima parte. Potrei scrivere un trattato sul «Međugorski fenomen»; qualcosa ho pubblicato su Radio Spada [20], ma negli anni ho divulgato circa 150 brevi studi che purtroppo sono scomparsi dal web dopo essermi «separato» dal sito Pontifex. Studi che purtroppo mi sono costati l’espulsione anche da parte di una nota e proficua casa editrice vicina al Fanzaga, ma non fa niente (cf. 1Cor 13,6) e spero ci ripensi. Cosa posso aggiungere? L’unico sito autorevole ed imparziale sulla vicenda è: http://www.cbismo.com/  (i vari siti Medjugorje.* sono gestiti da “medjugorjani” e non dalla Chiesa); sito critico laico di riferimento: http://www.marcocorvaglia.com/; altro sito che riporta tutti i documenti sul caso: http://cafarus.ch/. Il più autorevole Vescovo esorcista del mondo ritiene che a Medjugorje vi sia un fenomeno diabolico [21]. Purtroppo i tanti impegni da scrittore e pubblicista mi impediscono di terminare a breve termine un saggio su Medjugorje, tuttavia è nei miei intenti e, a Dio piacendo e se la Vergine mi aiuterà, probabilmente lo terminerò nel 2014. Avendo già avuto a che fare con dei fanatici tempo addietro, pregherei lor signori di evitare di peccare nel giudizio temerario e nella violazione dell’ottavo Comandamento [22]; li invito altresì ed  eventualmente a confrontarsi con me civilmente e casomai adducendo contenuti e non insulti, diffamazioni, vituperi da trivio o etichette di tradizionalismo (o si è cattolici o non lo si è, non esiste il tradizionalismo) – (cf. 1Gv 5,1-4; Gal 1,6-10; Mt 5,37).

IL DIVIETO DI ACCESSO. Voglio chiudere con un esempio pratico. Tutti conosciamo il codice della strada. Negli anni 1982-2013 percorrendo la strada con un’auto incontriamo un divieto di accesso, cosa facciamo? Per evitare la multa o un tamponamento frontale rispettiamo il divieto. Ma se poi nel 2014 l’amministrazione fa rimuovere il divieto? Allora possiamo tranquillamente passare. E se, invece, negli anni 1982-2013, sapendo al bar che forse nel 2014 l’amministrazione rimuoverà quel divieto, passiamo sempre e comunque, cosa ci succede? La chiacchiera da bar secondo la quale nel 2014 il divieto sarà rimosso, annulla il divieto indietro nel tempo? No, mai, è pura fantasia. Il divieto è validissimo e noi saremmo dei pessimi automobilisti, degli scorretti, degli sfacciati, degli audaci scostumati e provocheremmo Dio. E se dovessimo salvarci e non avessimo mai incidenti frontali in tutti questi anni? Dio è grande, opera ovunque ed ama i suoi figli, specie se in buona fede, tuttavia non bisogna abusare della Sua misericordia [23].

Non ubbidite a nessuno!” (Nemojte slušati nikoga!): con queste parole, secondo la “veggente” Vicka, il 15 aprile 1982 la Gospa si rivolgeva ai due francescani ribelli Ivica Vego e Ivan Prusina, esortandoli a disobbedire al Vescovo locale e al Vicario generale del loro Ordine. La stessa Gospa comunicava al Vescovo: “Gli mando un penultimo ammonimento. Se non si converte o corregge lo raggiungerà il mio giudizio e quello del mio figlio Gesù“. Da allora nulla è cambiato e la Gospa mai si è preoccupata di denunciare [24] i veri fenomeni di ribellione che emergono dalla vicenda erzegovinese! Altri nomi e dati di ribelli sono: Tomislav Valsic, Slavko Barbaric, Jozo Zovko, Fr. Petar Vlasic di Blagaj/Buna,  Fr. Leonard Hrkac di Crnac, Fr. Marko Dragicevic e Fr. Miro Sego di Grude, Fr. Alojzije Bosnjak di Jablanica, Fr. Tihomir Kutle di Mostarski Gradac, Fr. Oton Bilic di Nevesinje, Fr. Drago Skrobo di Ploce-Tepcici. [25] Uno dei tanti accorati appelli rivolti dal Vescovo Peric ai fedeli, in data 19 marzo 2009, ha come titolo “Poziv vjernicima da ne sudjeluju u nevaljanoj krizmi[26]; è un chiaro monito / avviso che sua Eccellenza pubblicò sul suo sito, in cui avvisava tutti i fedeli di non partecipare alla Cerimonia di Confermazione (Cresime) che si sarebbe tenuta a Čapljini il 19 aprile 2009, poiché invalida e sacrilega. Il tutto nel silenzio della Gospa, nonostante la cittadina di Čapljini sia adiacente a Medjugorje. Ecco come l’entità si preoccupa delle anime dei Cattolici: TACENDO, mentre con Vicka pensa al tennis; e con Mancini al calcio.

Per una vera e corretta devozione mariana consiglio lo studio degli scritti del più grande esperto di mistica mai esistito: san Giovanni della Croce, definito appunto dalla Chiesa il «Dottore mistico»; si consultino anche i testi Uniformità alla Volontà di Dio di sant’Alfonso Maria de Liguori e Trattato della vera devozione a Maria di san Luigi Maria Grignon de Montfort. 

 Pubblicazione a cura di Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)

Note:

Definizioni tratte dal Dizionario del Cristianesimo, p. E. Zoffoli, Sinopsis, Roma, 1992, varie
[1] https://www.radiospada.org/2013/11/scoop-documento-santa-sede-la-gospa-di-medjugorje-non-puo-essere-considerata-una-vera-apparizione/
[2] http://www.cbismo.com/index.php?menuID=37
[3] Mons. Peric, Vescovo di Mostar-Duvno, Omelia del 15 giugno 2006
[4] https://www.radiospada.org/2013/09/dalla-chiesa-monarchica-alla-chiesa-conciliare-la-potesta-di-giurisdizione/
[5] Concilio di Firenze, Sessione VI del 6 luglio 1439
[6] https://www.radiospada.org/2013/10/caso-gnocchi-e-palmaro-2-unanalisi-del-pubblicista-e-scrittore-carlo-di-pietro/
[7] http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/le-fonti-di-medjugorje-svelate-ii-palmar-de-troya.html
[8] Il Codex Juris Canonici promulgato da papa Benedetto XV nel 1917, nei canoni 1240 §1 1º (negazione delle esequie ecclesiastiche di chi appartenga alla massoneria), 1399 8º (proibizione dei libri che presentino la massoneria come utile e non dannosa), 2335 (scomunica latae sententiae per chi aderisce ad un’associazione massonica), 2336 §2 (obbligo di denunciare al Sant’Uffizio chierici e religiosi che aderiscano ad un’associazione massonica). Il nuovo Codice di Diritto Canonico, promulgato da Giovanni Paolo II nel 1983, nel quale tuttavia non appare più la parola massoneria; nel canone 1374 si stabilisce che «chi aderisce ad una associazione che complotta contro la Chiesa sia punito con una giusta pena; chi poi tale associazione promuove o dirige sia punito con l’interdetto».
[9] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=95
[10] https://www.radiospada.org/2013/11/scoop-documento-santa-sede-la-gospa-di-medjugorje-non-puo-essere-considerata-una-vera-apparizione/
[11] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=437
[12] http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/medjugorje-vatican-vaticano-13070/
[13] http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/cfaith/documents/rc_con_cfaith_doc_19780225_norme-apparizioni_it.html
[14] http://storico.radiovaticana.org/it1/storico/2010-03/364981_costituita_una_commissione_internazionale_di_inchiesta_su_medjugorje.html
[15] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=437
[16] http://www.marcocorvaglia.com/medjugorje/il-caso-di-padre-slavko.html
[17] Messaggio dato a Medjugorje il 25 novembre 2000
[18] https://www.radiospada.org/2013/07/sullinfallibilita-nella-canonizzazione/
[19] http://www.youtube.com/watch?v=diC1ZhRyzB4
[20] https://www.radiospada.org/tag/medjugorje/
[21] http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&task=view&id=3146
[22] OTTAVO COMANDAMENTO. 206. Che ci proibisce l’ottavo comandamento «non dir falsa testimonianza»? L’ottavo comandamento Non dir falsa testimonianza ci proibisce ogni falsità e il danno ingiusto dell’altrui fama: perciò, oltre la falsa testimonianza, la calunnia, la bugia, la detrazione o mormorazione, l’adulazione, il giudizio e il sospetto temerario. 207. Che ci ordina l’ottavo comandamento? L’ottavo comandamento ci ordina di dire a tempo e luogo la verità, e d’interpretare in bene, possibilmente, le azioni del prossimo. 208. Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente o sparlandone, a che cosa è obbligato? Chi ha danneggiato il prossimo nel buon nome accusandolo falsamente,o sparlandone, deve riparare, per quanto può, il danno arrecato.
[23] Ricorda San Luigi nel «Trattato della vera devozione a Maria»; e Sant’Alfonso nelle dissertazioni sull’Inferno ricorda che «il terzo inganno comune de’ peccatori, per cui moltissimi si dannano è l’affermazione “Dio è di misericordia”», ma il peccatore dimentica- dice il «Dottore utilissimo»- che «Dio è misericordioso, ma è ancora giusto, e perciò è obbligato a castigare chi l’offende». Sempre il Liguori, oggi definito indegnamente e con calunnia “il moralista”, nello scritto sull’«Abuso della Divina Misericordia» insiste: «Difficilmente si trova peccatore sì disperato, che voglia proprio dannarsi. I peccatori voglion peccare, senza perdere la speranza di salvarsi. Peccano e dicono: Dio è di misericordia; farò questo peccato, e poi me lo confesserò. “Bonus est Deus, faciam quod mihi placet”, ecco come parlano i peccatori, scrive Sant’Agostino. Ma oh Dio così ancora dicevano tanti, che ora sono già dannati.»
[24] Il documento “Poziv vjernicima da ne sudjeluju u nevaljanoj krizmi“, leggibile purtroppo solo in lingua croata, faceva presente a tutti i fedeli che in data 19 aprile 2009, in località Čapljini, si sarebbe celebrata sacrilegamente una Santa Messa con amministrazione del sacramento della Confermazione o Cresima. Mi sono preso la briga di tradurlo. Messa sacrilega? E perché a Čapljini?Sua Eccellenza Mons. Peric, nell’introduzione del documento, specifica: “Obaviješteni smo da svećenici istjerani iz Franjevačkog reda i suspendirani a divinis najavljuju obred „krizme“ u Čapljini u nedjelju, 19. travnja ove godine. Vjernike, koji ne znaju a stalo im je do Božjega zakona i valjanosti sakramenata u Crkvi, pozivamo neka ne sudjeluju u tom obredu, koji je ne samo nevaljan nego i svetogrdan. U tom vidu, evo, i kratka obrazloženja”. In sostanza, il Monsignore  avverte tutti i fedeli che la Messa è celebrata in disobbedienza da alcuni francescani sospesi a divinis ed espulsi dall’Ordine Francescano, come confermato dal documento “Priopćenje katoličkoj javnosti o presudi vrhovnoga suda Katoličke Crkve” e dalla dichiarazione “Priopćenje o susretu suizvršitelja dekreta Romanis Pontificibus“. Mons. Peric, in aggiunta, specifica che è dovere di ogni vero Cattolico non solo non partecipare a quella Messa ma anche boicottarla, in quanto è invalida e sacrilega. Poi spiega: “Katolički nauk. Samo su Apostoli podjeljivali sakrament Duha Svetoga (Dj 8,15-17; 19,5-6). Ta je vlast prešla na njihove nasljednike, biskupe. Stalna je praksa, temeljem katoličkoga nauka, da vjernike, ako su ih „krizmali“ svećenici bez povjerbe ili dopuštenja Papina,[1] treba krizmati biskup. Takav je nauk ušao i u Zakonik kanonskoga prava 1917. godine gdje je stajalo kako je redoviti služitelj krizme samo biskup; „Izvanredni služitelj jest svećenik, kojemu je općim pravom ili posebnom povlasticom Apostolske Stolice udijeljena ta ovlast“ (kan. 782, 1)”. Tradotto sommariamente, significa che solo i legittimi Apostoli e Discepoli, in quanto investiti di Spirito Santo, possono amministrare i sacramenti ed imporre le mani, nonché celebrare un vera Messa e cresimare (solo gli Apostoli) i fedeli … poi riporta un Canone del CIC. Lo stesso Vescovo esprime grande sdegno e, sempre nel medesimo documento, informa i fedeli che già in precedenza i francescani avevano compiuto simili abusi e ne continuano a compiere. In un caso analogo, il documento riporta la dichiarazione della Sacra Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti, da cui si evince chele Cresime amministrate in quel modo sono sempre invalide. Il Vescovo, inoltre, lamenta il fatto che c’è una falsa diffusione di informazioni che vede i “tifosi della Gospa” parteggiare per i francescani, addossando tutte le colpe alla Curia e imputando questo contrasto esclusivamente alle “apparizioni” mariane, ma, nella realtà, la rivolta dei francescani contro i vescovi di Mostar-Duvno, è in atto fin dal 1975 circa. Mons. Peric conclude, in altro documento (Službeni vjesnik Biskupija Mostarsko-duvanjske i Trebinjsko-mrkanske, 2/2007., str. 47-53), domandandosi: “ma come mai la Gospa o Regina della Pace (Kraljica Mira), così intenta a rispondere a migliaia di domande banali e inutili, non ha mai accennato qualcosa riguardo queste gravi disobbedienze ed abusi dei francescani” a lei tanto cari …? Quella Gospa che il 15 aprile 1982 dichiarava alla “veggente” Vicka: “nemojte slušati nikoga!” ossia “non ubbidite a nessuno!”.
[25]  L’attuazione del Decreto (20 febbraio 1999). Attuato definitivamente il Decreto “Romanis Pontificibus”
Mostar – Il Vicario generale, Fr. Stefano Ottenbreit e il Vescovo diocesano, Mons. Ratko Peric, si sono incontrati a Mostar dal 17 al 20 febbraio per attuare definitivamente il contenuto del Decreto della Santa Sede “Romanis Pontificibus”. Ha presenziato a nome della Santa Sede Mons. Mario Cassari, Incaricato d’Affari ad interim della Nunziatura Apostolica in Bosnia ed Erzegovina. Il Definitorio generale dell’Ordine e la Provincia francescana di Erzegovina, in comunione ecclesiale con il Vescovo locale, hanno ribadito il desiderio di un perfetto accordo ed unità di intenti. Sono state consegnate al Vescovo le 7 parrocchie indicate dal Decreto.
A partire dal 22 febbraio, i parroci francescani sono stati esonerati dal loro impegno pastorale e designati ad altri compiti in Provincia. Fr. Stefano e i Definitori generali, Fr. Kapistran Martzall e Fr. Peter Schorr, hanno concelebrato con il Vescovo l’Eucarestia domenicale nella Cattedrale di Mostar, gremita di fedeli, e con la presenza dei mezzi di comunicazione del Paese e della Croazia.
Il passaggio delle 7 parrocchie al Clero diocesano non si è potuta fare la domenica 21, come previsto, perché si sono verificati, da parte dei parrocchiani, fatti di resistenza fisica organizzata, gravi minacce scritte e orali, occupazioni di chiese e case parrocchiali, sottrazioni di registri e timbri parrocchiali.
Mons. Ratko Peric ha pubblicamente espresso la sua profonda riconoscenza, unitamente a quella dei presbiteri e dei fedeli all’Ordine e alla Provincia di Erzegovina per l’incessante opera da loro svolta a favore della chiesa locale ed ha riaffermato la necessità della loro presenza e collaborazione pastorale anche per il futuro.
Dopo l’attuazione del suddetto Decreto pontificio, la Provincia dei frati minori dell’Assunzione della BVM di Mostar ha la responsabilità pastorale di 30 parrocchie, mentre la Diocesi di 52.
COMUNICATO
A seguito della Lettera congiunta del Ministro Generale dei Frati Minori, Fr. Giacomo Bini, e del Vescovo della Diocesi di Mostar-Duvno, Mons. Ratko Peric, del 16 novembre 1998, e a seguito del Comunicato rilasciato dall’Arcivescovo Mons. Marcello Zago, Segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, del medesimo Ministro Generale e del Vescovo locale, del 14 dicembre 1998, il Rappresentante del Ministro Generale Fr. Stephan Ottenbreit, Vicario Generale dell’Ordine e il Vescovo Diocesano, Mons. Ratko Peric si sono riuniti a Mostar dal 17 al 20 febbraio 1999 per attuare definitivamente il contenuto del Decreto della Santa Sede “Romanis Pontificibus”. Ha presenziato a nome della Santa Sede Mons. Mario R. Cassari, Incaricato d’Affari ad interim della Nunziatura Apostolica in Bosnia ed Erzegovina.
I due Coesecutori hanno constatato e deciso quanto segue :
1.Il Govemo Generale dell’Ordine, con la Provincia Francescana di Erzegovina, in comunione ecclesiale con il Vescovo locale, ribadisce di voler eseguire, in perfetto accordo e unità di intenti, quanto decretato dalla Santa Sede e deciso dal Capitolo Generale dell’Ordine Francescano.
2. È doloroso notare che la data precedentemente fissata del 21 febbraio 1999 per il passaggio delle parrocchie menzionate nel Decreto dai Francescani al Clero Diocesano non si è potuta prendere in considerazione, nonostante la buona volontà dei Coesecutori, per i seguenti motivi: si sono verificati fatti di resistenza fisica organizzata, gravi minacce scritte e orali, occupazioni di chiese e case parrocchiali, estorsioni di registri e timbri parrocchiali…
3. A partire dal 22 febbraio corrente, gli attuali parroci e responsabili pastorali delle parrocchie citate nel Decreto sono esonerati dal suddetto impegno pastorale. Essi sono:
Fr. Petar Vlasic di Blagaj/Buna, 
Fr. Leonard Hrkac di Crnac, 
Fr. Marko Dragicevic e Fr. Miro Sego di Grude, 
Fr. Alojzije Bosnjak di Jablanica, 
Fr. Tihomir Kutle di Mostarski Gradac, 
Fr. Oton Bilic di Nevesinje, 
Fr. Drago Skrobo di Ploce-Tepcici.
Questi frati, che sono stati destinati dal loro Ministro Provinciale col suo Definitorio nelle case della Provincia, avranno mansioni pastorali all’interno della Diocesi a seconda delle soluzioni che il Governo Provinciale vorrà prendere in accordo con il Vescovo diocesano.
4. In attesa che la situazione si normalizzi quanto prima, cioè che i Sacerdoti diocesani possano prendere l’amministrazione canonica delle succitate parrocchie, il Vescovo della Diocesi s’impegna, come è suo dovere, di garantire la cura pastorale dei fedeli. Essi sono pregati di rivolgersi:
.i Parrocchiani di Blagaj/Buna e di Nevesinje agli Uffici parrocchiali di San Giovanni Apostolo o della Cattedrale di Mostar;
.i Parrocchiani di Crnac e di Mostarski Gradac agli Uffici parrocchiali di Polog o di Jare;
.i Parrocchiani di Grude agli Uffici parrocchiali di Ledinac o di Raskrizije;
.i Parrocchiani di Jablanica agli Uffici parrocchiali di San Matteo Apostolo o della Cattedrale di Mostar.
Anche il Vescovo e i Sacerdoti della Curia diocesana offrono la loro disponibilità a ciascun fedele che ne avesse bisogno in campo pastorale.
5. Per quanto concerne l’attuale situazione a Capljina, i Coesecutori del Decreto fanno presente, in particolare modo ai Fedeli, che i sacerdoti Bonifacije Barbaric e Boze Rados, sono stati dimessi dall’Ordine dei Frati Minori in data 28 febbraio 1998, dimissione confermata dalla Santa Sede il 23 marzo 1998. A conseguenza di ciò non possono più usare l’abito francescano. Sospesi “a divinis” dalla Santa Sede, il 17 dicembre 1998, con l’applicazione del Vescovo diocesano in data 30 dicembre 1998, a loro è vietata la celebrazione di tutti i sacramenti. Nei confronti del terzo sacerdote disobbediente e residente a Capljina, Fr. Mile Vlalic, è in corso il processo per la dimissione dall’Ordine. I sacramenti della Confessione e del Matrimonio amministrati dalle tre suddette persone sono invalidi.
6.Saranno prese simili sanzioni canoniche nei confronti di quegli altri francescani che non si attenessero alle direttive della Santa Sede e del Ministro Generale con il suo Definitorio. In casi di estrema necessità le leggi ecclesiastiche consentono al Vescovo locale di interdire chiese illegittimamente occupate.
7.Il Governo Generale dell’Ordine, unitamente al Governo della Provincia Francescana di Erzegovina, rinnova pubblicamente il suo dissociarsi dalla “Associazione dei fedeli cattolici Mir i Dobro”. Detta associazione, non riconosciuta dalla Chiesa Cattolica, è pertanto illegittima.
8.In questo momento di prova, i fedeli cattolici della Diocesi di Mostar-Duvno vogliano rafforzare, in coerenza con il proprio passato, il loro senso di comunione e di fedeltà alla Sede Apostolica e al Santo Padre.
9.Il Vescovo locale, con il presbiterio ed i fedeli, profondamente riconoscente all’Ordine dei Frati Minori e alla Provincia Francescana di Erzegovina per l’incessante opera da loro svolta a favore della crescita e dell’unità della Chiesa locale, riafferma la necessità della loro presenza e collaborazione pastorale anche per il futuro.
Per l’intercessione di Maria Santissima, Madre della Chiesa, questo tempo di Quaresima, propizio per la conversione, come anche tutto l’Anno dedicato al Padre celeste, ci siano di aiuto spirituale, nel cammino, attraverso la croce verso la risurrezione.
Mostar, 20 febbraio 1999.
Fr. Stephan Ottenbreit,
Vicario Generale dell’Ordine dei Frati Minori
Mons. Ratko Peric
Vescovo di Mostar-Duvno
[26] http://www.cbismo.com/index.php?mod=vijest&vijest=304