1487379_10202180846435755_426161026_n

Prendete un gattino. Un gattino piccolissimo, meglio se appena nato, di quelli con gli occhi ancora chiusi. Ora tenetelo nella mano, scaldatelo, fatelo sentire al sicuro e protetto. Magari, con un piccolo biberon fatelo poppare. Ecco, adesso con una sorta di forcipe tenetegli stretta la testolina. Si agiterà un po’, ma non potrà sfuggire. È piccolo, non bisogna stringere molto per tenerlo in una morsa per lui invincibile. Ora accostate al suo corpicino un tubicino di qualche millimetro di diametro, collegato ad un potente aspiratore: vedrete che prima le zampette poi il tronco verranno risucchiati; l’aspiratore porterà via pure molto sangue. Ora il gattino non c’è più, o quasi: perché resta la testa in mano, e che ci facciamo? La schiacciamo come una noce così il tubicino si porta via pure quella. Pochi secondi fa qui c’era un gattino, ora c’è una macchia di sangue. 

Oggi è il 28 dicembre, la Chiesa ricorda a sé ed al mondo la strage degli innocenti: decine di bambini[1] massacrati da Erode per impedire che un bimbo appena nato gli togliesse il potere, gli rovinasse i piani, gli cambiasse la vita. Poveraccio, Erode: non aveva manco commesso un’imprudenza prima, non aveva fatto – potrei dire – niente di male per meritarsi che arrivasse un Re neonato a turbargli il sonno; ma era bastato il cenno da parte di una carovana di nobili astrologi, venuti da chissà dove, per gettarlo in preda al terrore isterico di perdere tutto, di perdere il controllo di cose e persone. Neonato o non neonato, Re o non Re, quello andava tolto di mezzo, senza farsi scrupolo di menar fendenti nel mucchio, di lasciarsi dietro un bagno di sangue.

Torniamo al nostro gattino risucchiato nel tubicino. Ci piace pensare che nessuno farebbe mai una cosa del genere (tranquilli: nemmeno io): chi potrebbe far del male – quel tremendo barbaro ripugnante male – ad un gattino, che non fa male a nessuno, che ha i suoi occhioni puntati su di noi dalle migliaia di foto che vediamo su Facebook, che gioca, che si stravacca sul divano, che s’aggrappa alla tenda? E se vedessimo che qualcuno ha il proposito di farlo non cercheremmo di fermarlo? A tutti noi viene inculcato sin dall’asilo l’amore per i gatti e per gli altri animali.  Dunque, nessuno farebbe mai una cosa del genere, ad un gatto. Ma agli esseri umani questa cosa qui la fanno, eccome: si chiama aborto per isterosuzione, ed è la prassi ordinaria per le interruzioni di gravidanza fino ai novanta giorni dal concepimento. Ci sono persone che chiedono venga fatta, e lo chiedono a persone che sono pagate per farla, secondo leggi che consentono di farla[2]. Questo, nei nostri Paesi Occidentali, che credono di volare liberi e leggeri sulle ali dei diritti umani e della tolleranza, invece galleggiano grassi ed istupiditi su un mare di sangue.

Massimo Micaletti


[1] Secondo Ricciotti, circa 25 bambini furono uccisi (Vita di Gesù Cristo, Mondadori, Milano 1999, § 257, riportato su http://www.storialibera.it/epoca_antica/cristianesimo_e_storicita/nascita_di_gesu/erode_il_grande/articolo.php?id=2138). Va detto che Erode non si tirava mai indietro quando c’era eliminare soggetti, più o meno determinati, che egli anche solo supponesse in grado di spodestarlo: infatti per tale ragione uccise una moglie, tre cognati, una suocera, tre figli e alcune centinaia di oppositori.

[2] In Italia, i dati relativi al 2011 parlano di oltre centoundicimila aborti legali chirurgici, cui si devono assommare quelli chimici avvenuti mediante la pillola del giorno dopo e la pillola dei cinque giorni dopo: cfr. relazione ministeriale 2013 su http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2023_allegato.pdf.