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“Diventa sempre più evidente che la lotta cattolica si svolge su due livelli. 1) Dobbiamo innanzi tutto batterci per conservare le ultime posizioni che ci restano. Occorre evidentemente e necessariamente conservare le nostre cappelle, i nostri monasteri, le nostre scuole, le nostre pubblicazioni, le nostre associazioni, e più generale le nostre speranze di salvezza e l’ortodossia della nostra dottrina. Siamo impegnati in una serie di combattimenti conservatori di piccola ampiezza ai quali non possiamo sottrarci. Il cielo si aspetta da noi questa salvaguardia dei resti. Tale salvaguardia formula la nostra missione. Essa costituisce il nostro combattimento quotidiano. Questa è la battaglia inferiore. È una battaglia difensiva, una battaglia di mantenimento. 2) Ma al di sopra di questi innumerevoli impegni di conservazione, è iniziata una battaglia ancora più importante, il cui l’obiettivo è la mutazione del potere. “Io regnerò malgrado i miei nemici”. Chi di noi può dimenticare questa promessa laconica, ma formale, che Nostro Signore Gesù Cristo ha fatto nel 1689 a Santa Margherita Alacoque? Oggi, dunque, possiamo stare tranquilli. Il Signore opera misteriosamente secondo il Suo modo abituale, in vista di estirpare il potere della Bestia e di instaurare il Suo regno. Questo misterioso combattimento, di cui Egli è l’agente essenziale, costituisce la battaglia superiore, quella dell’obiettivo principale. Queste due battaglie rispondono entrambe alla volontà divina. É chiaro che non possiamo eludere né l’una né l’altra”.

Jean Vaquié

(a cura di Marco Massignan)