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La commentatrice politica Anna Van Densky dichiara a RT:

L’Europa ha forte bisogno del gas russo, risorsa tenuta ostaggio delle contraddizioni e ambizioni politiche che gravitano intorno alla crisi ucraina; non si tratta peraltro della prima “gas war”, essendo stato il gas spesso utilizzato come strumento di pressione politica.

Dal collasso dell’URSS, la leadership ucraina ha fatto fatica a realizzare il prezzo dell’indipendenza, che include dover pagare i rifornimenti di gas, senza sperare in sconti: l’indipendenza cercata dall’Ucraina non può svilupparsi a spese dei contribuenti russi. E’ naif pensare che l’integrazione ucraina nell’UE venga finanziata dalla Russia. La dipendenza dai gasdotti russi è stata nociva per gli ucraini stessi, poiché molti parassiti si sono focalizzati sul “denaro facile” che ne proveniva.

Il South Stream (Mar Nero – Bulgaria) è cruciale per ripensare il sistema di approvvigionamento energetico, diversificarlo, eventualmente implementare energie rinnovabili in Ucraina e stabilizzare la disponibilità di gas per l’Europa (in particolare per il Sud Italia).

[l’intervista completa qui]

 

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