Alta affluenza nella zona del ricco bacino metallurgico-minerario del Donbass, che vale il 20% del pil ucraino. I filorussi sono andati in massa a votare. Non sono mancati blitz di miliziani ucraini: spari sui civili e occupazione di un seggio.

L’esito del voto sarà ufficializzato oggi nel pomeriggio, in ogni caso secondo i dati diffusi dal Comitato elettorale, ieri ha votato “Sì” l’89,7%, il 10,9% “No”, uno 0,74% delle schede è risultato nullo. L’affluenza sarebbe stata del 74,87% nella regione di Donetsk, dell’81% in quella di Lugansk.

Le ragioni dell’autodeterminazione – come accennato – paiono anche economiche. Quella del Donbass è una vasta regione – fino ad ora – appartenente quasi per intero all’Ucraina: comprende parte del bacino del Donez e dello Dnepr. In essa sono storicamente presenti importanti giacimenti di carbone. La vicinanza dei giacimenti di minerali di Krivoj Rog ha favorito il sorgere di complessi siderurgici, garzie alla cui produzione si sono poi affiancati industrie chimiche, meccaniche, e metallurgiche. Insomma, è il cuore economico di un’Ucraina finanziariamente in ginocchio e politicamente scossa.

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