Persino il sito de L’Unità dà la notizia (riportando La Stampa): “Al G-20 del 2011 funzionari europei chiesero agli Stati Uniti di aderire a un «complotto» per far cadere l’allora premier Silvio Berlusconi. Lo sostiene Timothy Geithner, ex ministro del Tesoro Usa, nel suo memoir intitolato ‘Stress test’, anticipato da La Stampa e dal Daily Beast. «Non possiamo avere il suo sangue sulle nostre mani, io dissi a Obama», racconta Geithner, che nel volume si sofferma sulla disastrosa situazione finanziaria che spinse quei funzionari a progettare il piano. «Ad un certo punto, in quell’autunno, alcuni funzionari europei ci contattarono con una trama per cercare di costringere il premier italiano Berlusconi a cedere il potere; volevano che noi rifiutassimo di sostenere i prestiti dell’Fmi all’Italia, fino a quando non se ne fosse andato», afferma Geithner secondo quanto riporta il quotidiano torinese”.
Passando da cose serie all’ambito comico questa mattina il quotidiano Libero rivela: “Per le elezioni europee Gianfry prende le distanze da tutti i partiti che sono contrari all’Euro. Quindi niente voto alla Lega e nemmeno a Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Ecco che quindi Fini scopre le carte: nel campo moderato rimane o “l’alleanza timida e pallida fra Alfano e Cesa” o la lista liberaldemocratica di scelta Europea che sostiene Guy Verhofstadt, formata dal Centro Democratico di Bruno Tabacci, da Scelta Civica e dagli eredi di Oscar Giannino – Fare per Fermare il Declino. Insomma Gianfry vota Tabacci.”
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