Bergoglio in Calabria per chiedere scusa e confermare nella fede

Bergoglio va in Calabria per chiedere scusa per aver spostato il loro ‘vescovo’ e per confermare nella fede i calabresi, fra terremoti, uragani, tempeste, mostri temporaleschi ed un ferito. L’anticipazione del viaggio a Cassano dello Ionio era stata data da Galantino nel mese di marzo: «Giovedì, assieme al cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, sono stato ricevuto in udienza privata da papa Francesco – ha raccontato il Segretario Cei – Prima ancora che iniziasse il nostro dialogo intorno ai temi oggetto dell’udienza, il Santo Padre mi ha comunicato la sua intenzione di venire in visita a Cassano» (clicca qui).

Galantino poi ha spiegato: «É stato il Papa stesso a dirmi quale motivo lo porta a farsi pellegrino nel nostro territorio. Innanzitutto mantenere la parola e quindi dare seguito a quanto Egli stesso aveva scritto ai “Sacerdoti, Consacrati e fedeli della Diocesi di Cassano all’Jonio”. “Non ho ancora avuto il piacere di conoscervi di persona – scriveva Papa Francesco il 28 Dicembre 2013 – ma spero di poterlo fare presto”. Ed ecco realizzata la speranza e mantenuta la promessa» (Sarebbe opportuno specificare bene: Papa materialiter, non formaliter)*.

E poi c’è altro: «La visita del Papa vuole essere l’occasione per chiedere – guardandoci negli occhi e dopo averlo fatto per iscritto – di essere “compreso” e “perdonato” e, come Egli stesso mi ha ripetuto più volte giovedì mattina, per “chiedere scusa”». Secondo Galantino: «La presenza del Santo Padre è un segno forte e concreto della vicinanza del Signore a un territorio – il nostro – che sente forte il bisogno di essere “confermato nella fede” e recuperato in maniera sempre più forte a una vita degna di essere vissuta».

Su Radio Vaticana (articolo ‘Mons.’ Galantino: il Papa a Cassano all’Jonio, sprone a rinnovarci dal di dentro), si legge: Bergoglio viene in Calabria per “chiedere scusa ai non credenti perché tante volte il modo in cui viviamo la nostra esperienza religiosa ignora completamente le sensibilità dei non credenti, per cui facciamo e diciamo cose che molto spesso non li raggiungono, anzi li infastidiscono. Quindi, anche noi sul piano pastorale dobbiamo rivedere certi comportamenti, rivedere il modo con cui esprimere la nostra esperienza religiosa, ma anche chiedere scusa al territorio” (clicca qui)

Quindi la visita di Bergoglio sembra avere due principali scopi: chiedere scusa e confermare nella fede. Ai non sprovveduti viene da pensare: chiedere scusa per cosa? Dovrebbe chiedere scusa per il Concilio Vaticano II e per tutti gli scandali che sono seguiti per via della scristianizzazione di seminari e parrocchie, con la conseguente demolizione dell’etica. Poi, confermare nella fede? Quale? Quella che va contro il Magistero della Chiesa e che costantemente viene insegnata dalla Cattedra occupata materialmente?

«Galantino ha chiesto a gran voce la massima sobrietà possibile per l’arrivo di Francesco», spiega Vatican Insider. Nel contempo la Diocesi ha diffuso anche delle indicazioni utili per i fedeli sottolineando che “essendo prevedibili alte temperature, si suggerisce di portare con sé necessariamente un cappello ed un ombrello parasole, crema protettiva solare, spray antizanzare, acqua in abbondanza secondo il proprio fabbisogno personale, integratori, bustine di zucchero e caramelle. Si consiglia di indossare indumenti di cotone e calzare scarpe comode” (fonte qui).

Non ci sarà, dunque, secondo la Diocesi, bisogno di portare un Rosario, casomai un santino, il libro di preghiere o un Vangelo tascabile. Di fronte all’esaltazione dell’uomo (Bergoglio), religione antropocentrica per eccellenza, è automatico che non si trovi autentico spazio per il trascendente (Dio), pertanto portate caramelle.

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Nota *: A tutti gli amici e lettori che mi domandano sovente in privato: “ma come fa Bergoglio ad essere papa visto che è eretico?”. La risposta la fornisce la Pastor Aeternus, che è la proclamazione di due dogmi sul Papato, nonché summa della Tradizione e soluzione definitiva a numerosi dibattimenti avutisi durante il Concilio Vaticano e precedentemente. Chi pone la domanda, evidentemente ha ragione di ritenere il soggetto eretico (su che basi a me non interessa), dunque rispondo a prescindere dalle ragioni che portano a tale conclusione: un eretico “ex natura” non è Papa (formaliter), ma siede al posto del Papa (materialiter). La Chiesa con sant’Antonio, Innocenzo III, san Bellarmino, Sant’Antonino da Firenze, sant’Alfonso e molti altri, spiega che, qualora un eretico dovesse essere designato Papa (e la designazione è umana), questi dimostrerebbe di non aver ricevuto la Potestà di giurisdizione da Cristo, dunque non sarebbe Papa, questo per via dell’impedimento (defezione dalla fede). In questo modo Dio tutela la sua Chiesa dalle usurpazioni, come ha sempre fatto, questo perché sulla Prima Sedes portae inferi non praevalebunt. Capiamo, così, che ogni insegnamento e/o governo di Bergoglio, se le cose stanno come molti sostegno, non riguardano ne’ il Papato e ne’ la Chiesa cattolica.