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In Siria si vota per il rinnovo (7 anni) dell’amministrazione nazionale. Oggi su La Repubblica si parla dei miliziani cristiani pronti a difendere il loro Paese dai terroristi stranieri.

“Con la Croce di Cristo tatuata sul braccio”, svegli alle 5 per la giornata elettorale, alle 6 sono a Messa. Rispettano Hezbollah che con il suo intervento ha contribuito a liberare Maalula (villaggio cristiano in cui si parla ancora l’aramaico) dai nemici della Siria.

Presidiano i seggi, votano Assad, girano con scarponi, mimetica e AK-47. Non hanno per parroci il Card. Bertone o Mons. Galantino.