Pubblichiamo un’intervista realizzata da uno dei nostri redattori ad un Francescano dell’Immacolata della linea “romana” per lumeggiare ulteriormente la questione. Siamo ovviamente disponibili a pubblicare un’intervista con le medesime domande ad un religioso dell’opposta fazione. (La Redazione di Radio Spada)
Collaboro col blog Radio Spada e volevo sapere se era disponibile ad una intervista sulla vicenda dei FFI, anche anonima se crede.
Come ho già detto a suo tempo sulle nostre cose la cosa migliore da farsi è il silenzio per consentirci di confrontarci e risolvere i problemi per cui la S. Sede è intervenuta. Qualcuno, purtroppo, la pensa diversamente e sta facendo casino, peggiorando le cose. Mi verrebbe da dirle di pubblicare questo mio parere, tanto lo dico a tutti ma non servirebbe a niente tanto io sono ormai schedato tra i “traditori”.
Infatti volevo dare voce proprio alla parte accusata dai vari blog come “cattiva”.
Che cosa vuole sapere?
Le cause del commissariamento, della chiusura del seminario e della rimozione del fondatore.
Per quel poco che ne so il commissariamento è stato deciso sulla base delle risultanze della Visita Apostolica e delle rimostranze di diversi frati, ben più di 5 che spesso sono stati trattati male dai rispettivi superiori perché, pur accettando l’idea di celebrare la S. Messa in latino, si sono visti ostracizzati per aver avuto difficoltà nel pregare il Breviario in Latino. la mia personale impressione è che a fronte di un inizio della vicenda, comunque equilibrato, poi si sia sbandato.
Tutto qui ?
Difficile dire se è tutto qui; qualcuno ha rilevato anche problemi nel concetto di Tradizione espresso da alcuni nostri teologi e vanno fatte rilevare anche dichiarazioni poco prudenti fatte da alcuni docenti del Seminario.
Qualche rottura dottrinale e, come si vocifera, anche qualche questione di gestione dei beni dell’ordine?
Sulla questione della gestione dei beni dell’ordine sono informato poco o nulla ma quello che ha peggiorato la situazione, è stato certamente il fatto che in regime già di Visita Apostolica si sia effettuata una modifica dello Statuto dell’Associazione Missione dell’Immacolata Mediatrice (penso sia questo il nome esatto, ma non ricordo con precisione) in forza della quale modifica, i frati e le suore che erano coinvolti nell’amministrazione sono stati, di fatto, esautorati e si è stabilito che lo stesso Ministro Generale non potesse decidere come orientare quei beni concretamente, così facendo, si è impedito alla S. Sede di proseguire in ulteriori indagini e questo, capisce, non ha contribuito a rasserenare gli animi. Aggiunga che, dall’inizio del Commissariamento i nuovi dirigenti dell’Associazione hanno deciso di fare ostracismo al Commissario e questo ha peggiorato la situazione. Vede, il punto principale da considerare al momento è questo: è un dato di fatto che la S. Sede ha voluto indagare su quello che l’Istituto faceva e fa come la S. Sede aveva approvato tutti gli statuti e il resto, bene, la S. Sede ha il diritto di farlo e, innocenti o colpevoli, si deve collaborare. Se si è innocenti, la verità viene fuori.
Quindi le “indagini” sono interrotte? I blog tradizionalisti parlano di una persecuzione dottrinale (c’è chi parla addirittura di lager) fatta all’insaputa di J.M. Bergoglio. É vero?
Questo è completamente falso. Nell’incontro che c’è stato tra il Papa e i frati e di cui è stato reso noto, il Papa ha asserito di aver ascoltato tutte e due le parti (è noto che anche in Vaticano P. Stefano ha gente che lo sostiene) e di aver preso le decisioni che ha preso sulla base dei rapporti che gli sono stati fatti; quando dico “tutte e due le parti” non posso affermare con sicurezza che abbia ascoltato “frati” dell’altra parte, ma penso ragionevolmente che si riferisca a persone che comunque sostenevano l’una o l’altra parte; riguardo al fatto del lager, mi scusi ma ho sempre trovato la cosa ridicola circa, poi, la persecuzione dottrinale posso assicurare che non c’è nessuno tra i frati che abbia idee moderniste. Tutti ci tengono a restare legati alla perenne Tradizione della Chiesa e nemmeno ci sono pregiudizi circa la Messa Tridentina; ci da solo fastidio l’uso ideologico della stessa.
Non ha ascoltato i frati “puniti” ? Quale argomento è la principale differenza tra le due parti? Che soluzione si sta profilando?
Il Papa ha manifestato disponibilità ad ascoltare i frati “puniti”. Circa i modi e i tempi è difficile dire come avverrà di sicuro le manifestazioni di piazza lo infastidiscono
Quindi la differenza sta nell’uso ideologico che una parte ne sta facendo? La soluzione che si profila qual è?
Circa la differenza principale tra le parti, attualmente l’unica cosa che percepisco è che ci sono quelli che sono contro il Commissario e i suoi collaboratori, accusandoli di portare avanti un rilassamento della vita religiosa; e quelli che semplicemente hanno fede nella Chiesa e ritengono che, posto che la Traccia Mariana e la Regola, con le Costituzioni sono state approvate dalla Chiesa anche da questo Commissariamento non verrà nessun rilassamento alla disciplina; per esperienza diretta posso assicurarle che le accuse di aver rilassato la disciplina interna che ci piovono addosso sono assolutamente infondate; nei nostri conventi si continua a pregare 5 ore al giorno si continua ad usare il canto gregoriano e in qualche caso, come a Firenze e a Campocavallo si continua anche a celebrare la S. Messa Tridentina. Al momento non vedo soluzioni al nostro problema perché si continua ad usare la stampa per attaccare e ad estremizzare le posizioni; finché questo continuerà non ci saranno soluzioni perché, anche ammettendo che una delle due parti si separi l’altra mai accetterà (ed è difficile che la S. Sede lo permetta) di essere tacciata come “traditrice”.
Quindi hanno montato un caso inesistente? Ci sono tanti seguaci convinti della persecuzione.
A mio giudizio, sì, è stato montato un caso inesistente o comunque un caso che si poteva risolvere, sia pure con un po’ di sofferenza, senza fare macelli. Circa la persecuzione, sono sicuro di no ma mi rendo conto che alcuni possono sentirsi “perseguitati”; lo fanno per atti che anche la passata dirigenza (ovvero loro stessi) in alcuni casi aveva preso nei confronti di altri per capirci: nella dinamica della vita religiosa è assolutamente normale che chi non si trova in linea con il superiore, venga trasferito o comunque messo in una posizione di non influire.
Forse qualcuno avrebbe voluto “lefrevizzare” i FFI e tira verso quella direzione…
Questa è una cosa che in diversi pensiamo; io stesso in passato ho dovuto combattere a colpi di commenti con persone esterne che spingevano in quella direzione o che tendevano a far passare i frati come tali l’ideale nostro era (o meglio, è) di portare avanti la sana dottrina della Chiesa e il nostro carisma; tra noi “traditori” nessuno rinnega il bene che il Fondatore ci ha fatto, ma siamo molto perplessi per tante situazioni che si sono venute a verificare negli ultimi anni, soprattutto va considerata la sofferenza di tanti fratelli religiosi nel vedersi emarginati dalla vita comunitaria perché non riuscivano ad accettare alcune pratiche introdotte da alcuni anni.
Ma quali errori ha commesso? Forse è emersa una diversa idea della Tradizione anche riguardo i contenuti della Regola?
Circa la Regola sicuramente no. Circa altre cose, non so cosa risponderle. Personalmente non ho mai avuto nulla di che lamentarmi di lui ma so che qualcuno lo ha fatto nei confronti della S. Sede; i contenuti di queste lamentele non li so con precisione e mi risulta non siano stati resi pubblici perché non è buona norma rendere pubbliche accuse che non siano state verificate. Però le dico pure che, francamente, rispetto ad altri casi non ho trovato le misure prese nei confronti di P. Stefano come troppo restrittive perché non gli è stato vietato di vedere gente solo, non essendo più superiore generale, gli è stato assegnato un superiore come a tutti i frati … per aver fatto osservare questo mi sono preso del traditore… faccio ancora osservare che, pur essendo normale che si voglia bene ad una persona che ci ha fatto del bene, l’atteggiamento di tanti nostri terziari o simpatizzanti nei confronti di questa prova che ha colpito P. Stefano è proprio da fanatici e, così facendo, confermano l’idea che in diversi si erano fatti che P. Stefano coltivasse il culto della sua personalità io, a rigor di termini, non l’ho mai visto incoraggiare una tal cosa ma molti nostri terziari, e anche frati, lo fanno. Altro punto che va considerato e che mi pare sia finito tra i capi di accusa contro di lui, è che era un dato di fatto (e lo è ancora, purtroppo) che nell’Istituto, tra i frati, le suore e i terziari, “non cade foglia che P. Stefano non voglia”; ogni decisione era sempre sottoposta al suo previo parere, in un modo alle volte così esagerato che diverse persone si sono allontanate dalla nostra famiglia religiosa per questo ed è un dato di fatto che le sue parole, avevano una specie di aura di infallibilità, almeno presso alcuni di modo che, se P. Stefano diceva qualcosa, quella era e basta; questo atteggiamento si riscontra soprattutto tra i laici. Un po’ meno tra i frati, ma ve ne sono comunque parecchi con quell’idea. Dal mio punto di vista, io ho sempre visto P. Stefano come una persona santa e un mio superiore e trattavo quello che mi diceva dal duplice punto di vista del suddito, che deve obbedire al superiore, e dell’allievo che ha comunque molto da imparare da una persona di grande esperienza. P. Stefano mai mi ha incoraggiato a cambiare questo atteggiamento, ma ripeto, il mio non era un atteggiamento troppo comune e questo, secondo me, anche agli occhi della S. Sede ha finito col danneggiarlo. Infatti, ripeto, troppi, tra i frati e altro finivano veramente col divinizzarlo E, per capire ancora un’ulteriore elemento, a causa di questo fatto che nella Famiglia Religiosa non cade foglia che P. Stefano non voglia, in diversi sono piuttosto contrariati perché pare che lui non faccia nulla per fermare questo sfacelo di attacchi, e soprattutto perché sembra che lui non abbia fatto nulla, o forse addirittura incoraggiato, alcune brutte decisioni degli attuali vertici dell’Associazione che ha in mano i beni in uso all’Istituto. Penso di non aver null’altro da aggiungere non essendo un dirigente non conosco cose più dettagliate o approfondite.
Mi viene in mente ora un’altra cosa, che pure mi pare importante torno indietro al fatto dei religiosi fratelli che hanno difficoltà con il latino; molti di questi sono entrati in convento, anni fa anche all’inizio della fondazione dell’Istituto e dinanzi alle loro difficoltà (e, diciamola tutta, anche rifiuto) di pregare il breviario in latino perché non capivano quello che pregavano, in qualche caso si sono sentiti consigliare di lasciare l’ordine e questo ha creato molta amarezza e molto malcontento. So che diversi di loro hanno scritto alla Sede Apostolica per chiedere un intervento, quanti siano non è dato sapere ma parlando con i fratelli si capisce che il malcontento era molto forte, soprattutto perché vedevano che il seminario stava prendendo la direzione di formare sacerdoti abituati a pregare il breviario in latino e che accettavano poco o nulla di rinunciare a questo; è vero che il breviario in latino non è mai stato ufficialmente imposto, ma è altrettanto vero che stava diventando prassi di diversi di imporlo alle comunità dove si recavano e questo ha creato nei fratelli una sorta di senso di esclusione, quasi fossero dei frati di serie B. Penso sia a questo che si riferisce il decreto del Commissariamento quando parla di ‘problemi nella vita fraterna’ e la posizione di P. Stefano su questo era che P. Stefano comunque, pur non obbligando formalmente, spingeva in un certo senso.
Altra cosa: prima ho visto che mi ha domandato se le indagini della S. Sede circa il dato economico sono bloccate e non ho risposto. Rispondo ora: ho idea che non siano bloccate e che stiano facendo quello che possono, ma non conosco i dettagli. Resta, in ogni caso, il problema dello sfratto dalla Casa Mariana di Boccea deciso contro i frati dai nuovi amministratori dell’Associazione, pare per una sorta di rappresaglia contro la chiusura del Seminario (era previsto che una parte dei seminaristi andassero lì). Autogol clamoroso perché, poi, il Papa si è presa personalmente la responsabilità della chiusura del Seminario. Preciso che sulle motivazioni dello sfratto, tuttavia, ho riportato dicerie. Non ho parlato con i diretti interessati e non ci sono documenti che comprovino questa motivazione. Ad ogni modo sono sicuro del fatto che i frati hanno percepito questo come una pesante ingiustizia nei loro confronti.
Non ci sono quindi diverse valutazioni riguardo il CVII e le sue riforme?
Noi siamo cresciuti con l’idea che il Concilio Vaticano II sia stato fondamentalmente una cosa buona e che il postconcilio abbia fatto danni; questo è quello cui siamo stati abituati per anni ma a partire dal 2008 in avanti, tuttavia alcuni hanno cominciato a portare avanti delle idee di critica diretta verso alcuni contenuti espressi dal Concilio o quantomeno, di revisione e chiarimento di alcune cose, che in sé non è male ma che probabilmente è stata fatta in modo sbagliato e soprattutto, e questo ha preoccupato parecchi, accostandosi a posizioni un po’ troppo vicine al tradizionalismo. Uno di quelli che hanno suscitato con i suoi studi queste perplessità, è certamente P. Serafino Lanzetta sulla cui ortodossia, personalmente, non ho niente da eccepire anche perché l’ho letto poco, ma è un dato di fatto che si è avvicinato a personaggi troppo critici di alcune cose e questo ha messo in allarme diversi.
Inoltre non posso concordare col tuo giudizio su Ratzinger, però hai ragione quando dici che i Francescani dell’Immacolata sono stati vittime di una sorta di abbaglio ratzingheriano. P. Stefano, infatti, si è sempre più fatta l’idea che Ratzinger volesse tornare indietro. Gli dicevano (chi, visto che la cosa è stata pubblicamente smentita?) che Papa Ratzinger in privato celebrava la Tridentina e pertanto pensava che noi dovessimo portare avanti questa cosa. Di fatto siamo passati nel giro di qualche anno da una visione biritualista ad una che tendeva in modo sempre più marcato a privilegiare la liturgia tridentina. Il giorno x, a mia precisa domanda che esprimeva le perplessità di parecchi frati, P. Stefano mi rispose che noi portavamo avanti la liturgia tridentina perché ce lo chiedeva il Papa…
Ma che, qualora ci avesse chiesto di smettere, noi avremmo smesso. Perciò tu puoi immaginare la mia sorpresa quando un anno dopo mi sono ritrovato con confratelli che facevano opposizione alla richiesta (temporanea) del Papa di smettere. Opposizione che lui, privatamente, incoraggiava.”
La ringrazio e la saluto.
A cura di P. F.
Da notare che la non-cattolicità dei difensori dei persecutori della Tradizione è dimostrata anche dall’odio contro i “lefebvriani”. La Fraternità Sacerdotale San Pio X (i “lefebvriani”, appunto), affermano e promuovono semplicemente ciò che ha creduto la Chiesa fino allo sciagurato concilio. O forse che centinaia di Papi, migliaia di Santi, milioni di fedeli prima del concilio non erano cattolici? O che forse la Verità, per definizione immutabile e sempre uguale a se stessa, può cambiare? E ciò che era vero nel 1961 non lo era più nel 1966?
Questo,personaggio che definisce addirittura satanisti i sostenitori del sito Croce-via che fa, tra l’altro ma non solo, un lavoro di smantellamento delle bufale di De Mattei, è la dimostrazione palese del male radicato nei manelliani, allucinati e paranoici. Svegliatevi del sonno ipnotico e riconoscete il bene che esiste oltre il vostro gulag culturale.
” Noi siamo cresciuti con l’idea che il Concilio Vaticano II sia stato fondamentalmente una cosa buona…”….
allora cari Frati, continuate a crescere con quella convinzione, e con quella che i papi conciliari sono papi, seppure un po’ distratti, ma che volete… ma non fate più le vittime: adeguatevi al concilio e ai suoi papi e vivete in pace e obbedienza, e che la buona messa bugnina sia con voi ( che nella logica conciliare la messa di San Pio V non vi appartiene proprio….)
“Razionalità”, un consiglio: se si vuole esser letti, soprattutto in queste sedi è necessaria: A- chiarezza. B- concisione. C- onestà. E poi un po’. Di razionalità che giustamente si è dato come nickname per farne un punto d’arrivo….ma la strada è ancora lunga. Coraggio: umiltà e buon cuore, si parte dalle cose più semplici. Luigi
Luigi è una partita persa. Questo razionalità, che altrove scrive come Piccarreta, ritiene di scrivere delle cose interessantissime e intelligentissime. In realtà è sempre il solito disco rotto. Adesso ti accuserà di non essere entrato nel merito del suo verbo rivelato e ti assegnerà un quoziente intellettivo 4.
” Noi siamo cresciuti con l’idea che il Concilio Vaticano II sia stato fondamentalmente una cosa buona…”….
Nessuno contesta che il concilio di per se non sia “buono”, il problema che essendo pastorale sono state introdotte norme, adattamenti i quali nulla hanno a che vedere con il concilio, basta leggere la Sacrosanctum Concilium, e vedere come sia stato stravolto.
La comunione in mano era un indulto, un’eccezione, ma è diventata la norma, la regola, così dicasi per la liturgia, l’altare sparito, il Santissimo Sacramento posizionato in qualche angolo remoto della Chiesa, si è passato da Cristocentrismo a l’Antropocentrismo, e via dicendo.
Questi sono stati gli “Adattamenti” catto-protestanti, vi suggerisco di leggere come l’Inghilterra cattolica divenne l’Inghilterra protestante, grazie all’Arcivescovo di Canterbury Cranmer e company, se si legge la storia il cambiamento fu fatto con “Piccoli Adattamenti”, bisognava che il popolo assorbisse tali cambiamenti poco per volta, sicché senza accorgersene adottarono le usanze protestanti.
Se si dovesse fare una comparazione sinottica, emergerebbero molte cose in comune con i protestanti, ma questo è un’altro argomento.
E’ evidente che chi “Adattamenti” hanno subito l’imposizione dei modernisti, progressisti, distruggendo la Sacra Dottrina Cattolica, basta considerare Karl Rahner sui “cristiani anonimi”, i quali hanno senza averlo hanno voluto la “grazia”, dunque, ci si salva solo per la grazia senza che l’uomo faccia qualcosa, questa è eresia.
E che dire di Hans von Balthasar, il quale afferma che l’inferno è vuoto, anzi no, c’è solo una persona, Cristo.
I Francescani Dell’Immacolata, si sono attenuti alla Sacra Dottrina trasmessaci dalla Chiesa nel corso dei duemila anni, hanno esaminato il Concilio Vaticano II sia nell’Ermeneutica della continuità, la quale legittima il concilio stesso, sia nell’Ermeneutica della discontinuità, in quanto di fatto e proprio agli adattamenti sono stati la causa della rottura con la Traditio millenaria.
Sarebbe molto interessante esaminare le apparizioni approvate dalla Chiesa, su, La Salette, Fatima, Akita, Garabandal (anche se questa ancora non riconosciuta), probabilmente vi troveremo le cause delle grandi difficoltà che la Chiesa in questo periodo attraversa.
Caro Francesco, hai ragione. Si può speculare, ragionare, fare tanta teologia. Ma i fatti sono soltanto che dal Concilio Vaticano II nella Chiesa tutto è andato sempre peggio. Però si insiste a non cambiare nulla. Si chiede perdono per gli errori passati ma oggi sono perfetti nella Chiesa… se chiedi spiegazioni ti dicono: non è colpa nostra, è il mondo ad essere secolarizzato….
ridicoli… come se il male fosse più forte del bene. Evidentemente, non si sta facendo bene
caro Francesco, mi dispiace assai: ma io contesto eccome quel concilio, quella autentica “cathedra pestilentiae “, per cui beati sono quelli che non seguono il consiglio degli empi che vi vi si sono assisi. E poi un albero buono non si riconosce dai suoi frutti??? E come si fa a sostenere la bontà di un albero quando i suoi frutti sono spaventosi, e voi ammettete che lo sono? Degenerazione o fruttificazione???
Per tornare a quei frati, hanno perso una grande occasione: quella di dare ai (veri) cristiani una speranza….La questione della messa non è una questione di ordine estetico o sentimentale o.. di lana caprina…. Già il card. Ottaviani diceva che tra le due c’è l’ abisso della contraddizione: incompatibili! Se non fossero incompatibili, non ci sarebbe stato il saluto entusiasta dei protestanti alla Nova Messa! La chiesa cattolica del Concilio ‘pestilentiae’ ha generato il mostro della messa luterana sulle tavole ‘cattoliche’!
Io spero Francesco che, sulla base di quanto profetizzato in queste apparizioni, possiamo trovare presto non solo le cause ma anche le soluzioni.
Buongiorno, se p. Manelli fosse veramente umile avrebbe richiamato i suoi frati al silenzio e avrebbe scoraggiato con vigore le dimostrazioni di fanatismo nei suoi confronti. Pare che chi vuole ci riesce… Credo che non basti un sorriso sfuggente ed un passaggio verbale di merito alla nostra Santissima Madre, quando riceve dei complimenti. Poi, qua il culto della personalità investe non solo la figura di p. Manelli stesso, ma si è estesa a tutta la sua famiglia. Quando mi è capitato di partecipare a qualche iniziativa e c’era qualche suo parente, pareva di stare alla corte di un re. E poi, scusate, a parte tutti i meriti di santità che riconosco ai suoi genitori, una persona veramente umile avrebbe scoraggiato il processo di santificazione, o come si dice, dei propri genitori, almeno durante il corso della propria vita. Ma come si fa?!? Ma a una persona che vive nel nascondimento, quantomeno gli viene da pensare che una roba del genere contribuisce a creare miti.
Mia cara Giusi, recita un vecchio adagio, “non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire”, la nostra Madre Celeste ha proposto la soluzione, ma sembra che l’uomo voglia proporre la sua.
ps
chiedo scusa per gli eventuali errori di scrittura del post precedente, dovrei mettermi gli occhiali ma a volte la pigrizia prende il sopravvento.
Appunto. Arriverà il momento che farà Lei.
C’è un equivoco di fondo, ovviamente voluto, nelle argomentazioni dei modernisti che difendono l’aggressione ai FFI: che, da parte dei tradizionalisti ci sia una difesa “a prescindere” di Padre Manelli. Certo, c’è anche questa, considerata la santa figura del Fondatore. Tuttavia, l’oggetto del contendere va ben oltre l’ottimo Padre Manelli. Tutti sappiamo che l’aggressione ai FFI è stata determinata dalla loro scelta di fedeltà, voluta da Padre Manelli, alla Tradizione e alla Dottrina. Dalla loro visione legittimamente critica del concilio. Dai loro studi sulla massoneria. Gli ignominiosi, insultanti attacchi dei modernisti contro Padre Manelli sono un attacco a chi si vuole mantenere indefettibilmente Cattolico contro le derive moderniste della Chiesa. La dimostrazione sta nei loro inusitati insulti a Roberto de Mattei, a Cristina Siccardi, ai siti tradizionalisti che hanno impedito che la persecuzione dei Frati cadesse sotto un vergognoso silenzio. Chi difende la persecuzione dei Frati è semplicemente un modernista. Si difenda come tale, non denigrando Padre Manelli e chi lo apprezza.
Siamo arrivati al punto di identificare la Tradizione con la famiglia Manelli. Quanta superbia!
I manelliani si sono fatti abbindolare da gente come De Mattei che ha cercato di farne un ibrido della FSX. Il risultato è sotto gli occhi di tutti
@Delia: cos’ ha contro la Fraternità? cosa le può rimproverare, stante la sua fedeltà alla Dottrina e alla Tradizione?. Di non aver tradito la Verità, contrariamente ai conciliatoristi? Il problema vero non è essere pro o contro Padre Manelli (e ovviamente, tutti i cattolici per bene stanno con il santo fondatore), ma se essere pro o contro la Tradizione e quindi la Verità. Svelatevi: il vero obiettivo non è il povero Padre Manelli, dai kapò che hanno occupato l’ordine ignominiosamente perseguitato, il vero obiettivo è la Tradizione di sempre, cioè la Rivelazione, cioè la Fede dei nostri Padri fondata da e su Gesù Cristo nostro Signore. L’oscena proibizione della S. Messa ne è la dimostrazione lampante, così come gli insulti contro Roberto de Mattei e Cristina Siccardi. Il commissariamento del santo Ordine è una ignobile, ma rivelatrice, azione del modernismo. E il modernismo, come diceva Pio X, è la “summa summarum” di tutte le eresie.
Una precisazione: abbiamo tardato ad approvare i commenti solo per motivi logistici. Un saluto cordiale a tutti i nostri lettori. Tendenzialmente, a differenza di altri blogs, preferiamo limitare i dibattiti che spesso, come tutti voi ben sapete, degenerano in scontri personali. In questo caso facciamo un’eccezione, data la gravità del tema e la particolarità di quest’intervista. Ringraziamo anche “Chiesa e postconcilio” per aver ripreso l’intervista con chiose.
Piergiorgio Seveso
Cara “chiesa e post concilio” (morenita), paradossalmente , sul tuo sito, un neocatecumenale ti ha accusata di mostrare odio verso il cammino solo perché tu hai un buon blog dove, con onestà, metti in evidenza tutte le cose che non vanno in quel gruppo. In un certo senso, come fai anche tu con superficialità verso i critici dei manelliani, ti ha anche accusata contemporaneamente di avere ossessione neocatecumenale, mentre invece si tratta solo del fatto che tu documenti in modo rigoroso le tue ricerche. Come vedi chi di spada ferisce, di spada perisce! Nei vari commenti che si leggono, nei blog tradizionalisti, è frequente ormai questa stupidaggine che è sulla bocca degli stolti: chiunque critica qualcosa, chi sa perché, proverebbe odio per quel qualcosa! Ma andate a farvi una passeggiata e ossigenatevi i neuroni. Nella tradizione cattolica, quella vera (non quella di De Mattei) ci sono sempre state grandi dispute teologiche, animate, incisive, piene di argomentazioni (basta leggere la Summa Theologiae) ma non si era mai sentito questo qualunquismo per cui chi è in difficoltà con gli argomenti comincia a blaterare di un presunto odio del disputante o che le sue serrate argomentazioni sarebbero una presunta ossessione! Inoltre basta solo andare un’occhiata al tuo blog per trovarvi chilometri di ossessivi tuoi interventi (e di Luisa) in una difesa con i paraocchi dei manelliani, che costituiscono una santificazione di fatto del fondatore-guru, difesa a testa bassa che non c’entra proprio niente con la tua difesa solo della messa in latino: tu e lei volete proprio mettervi contro il provvedimento della Santa Sede, per denigrarla e delegittimarla, anche voi accaniti a pensare che si tratta di un complotto modernista, senza mai avere il rispetto di pensare che se il provvedimento è serio è perchè i problemi, in quell’Istituto sono seri. Mai una volta che abbiate espresso almeno rispetto per l’azione della Congregazione, mai una volta avete seguito un normale prudente dubbio: e se invece molto delle critiche rivolte al fondatore e all’Istituto fossero vere? E’ facile farti notare: anche i kikiani dicono che per loro Kiko è santo, che solo attraverso il c.n.c ci si salva, che chi si mette contro il cammino sarebbe pazzo o indemoniato! Come vedi sono tutte chiacchiere da bar.
Per quanto riguarda il lefebvrismo, basta leggere i commenti successivi al tuo dove le farneticazioni sono proprio quelle lì.
Cara “razionalità”, alcune puntualizzazioni sulle sue affermazioni.
Innanzitutto contesto la nuova dizione, assurta a categoria, di “manelliani”, perché non la credo realistica solo perché ci sono frati tuttora fedeli al carisma originario del loro fondatore e laici da loro formati che amerebbero continuare a seguire la spiritualità dell’ordine. In questo contesto si inseriscono (e qui Manelli non c’entra un bel nulla) i semplici fedeli, come me (che direttamente ho subìto l’abolizione della messa alla Nunziatina a Roma e la drastica cesura dei contatti con p. Lanzetta a Firenze), che hanno reagito da subito all’arbitraria sospensione del rito che non accenna a rientrare nonostante le richieste ed è inquadrabile unicamente in un rifiuto delle istanze tradizionali, che sembra rivelarsi il vero motore del commissariamento.
Il discorso del “lefebvrismo”, che non corrisponde alla realtà delle cose (né tanto meno ora agli intenti dei frati isolati e coartati in un limbo sostenibile solo con una fede granitica, dato che si è fatto loro terra bruciata con i vescovi e mi chiedo se sia normale), sta solo a rilevare l’intolleranza nei confronti di ciò che è legato alla tradizione che questo termine evoca.
Per quanto riguarda chiesa e post concilio, esso ospita gli interventi di appartenenti alla FSSPX, che sono semplicemente “cattolici e basta”, così come ne ospita molti altri aggiustando il tiro quando diventa necessario. E non può certo essere identificato con i commentatori (di variegata estrazione, così come variegata -e divisa- si presenta la nostra realtà ecclesiale) ma dai contenuti degli articoli.
Quanto a me e Luisa, non siamo in simbiosi. Abbiamo molte identità di vedute, ma chi frequenta il blog può cogliere anche elementi di accentuazioni diverse, com’è normale che sia anche in chi condivide gli stessi obiettivi.
Né io né Luisa abbiamo difeso Manelli se non per invocare il rispetto dovuto ad una persona consacrata, che lei stesso non sembra portargli, e che bene o male ha speso una lunga vita nella Chiesa e, per quanto ho ascoltato e visto, non corrisponde alla demonizzazione degli attuali denigratori, peraltro non emergente da alcuna contestazione canonica…
Non trovo equilibrato né secondo ragione anche il metterlo in rapporto ad altri “fondatori”, sui quali ho le mie personali riserve con motivi diversi per ognuno, sia di ordine spirituale che comportamentale, soprattutto se pensiamo a Maciel, ma non di meno per gli altri…
In realtà i veri motivi del commissariamento sono intuibili a chi conosce più a fondo l’Ordine, padre Manelli e molti dei frati non dissidenti, per averne sperimentato la pastoralità ‘sapiente’, frutto di studio e adorazione.
Si possono capire anche le ragioni dei dissidenti e quelle di molti giovani aspiranti FI, entrati dell’ordine con una sincera vocazione, ma permeati del lassismo che attualmente la fa da padrone nella chiesa e nel mondo. Credo ci siano due diverse tipologie di persone:
– chi si è trovato in difficoltà per fragilità psicologiche che richiedono altri tipi di maturazione personale e spirituale (sono interconnesse) da perseguire con metodi e tempi diversi da quelli che hanno incontrato
– chi ha maturato un dissenso ascrivibile anche ad altre ragioni più complesse
Forse questo tipo di valutazione è mancato a padre Manelli. Non so dirlo con certezza, ma posso ipotizzarlo. So che stimava padre Bruno e, nonostante ci fosse chi lo metteva in guardia, gli ha riconosciuto responsabilità che gli si sono ritorte contro e dicono lo abbia fatto convinto che si sarebbe ravveduto… Beh, forse questo può esser stato mancanza di realismo. Chissà? Non possiamo davvero giudicare tutto questo. E altro ancora, che può rientrare nelle disfunzioni fisiologiche in qualunque compagine ecclesiale o meno.
Personalmente mi sono astenuta da questo tipo di giudizio, che resta a chi sta portando avanti la questione, così come mi sono astenuta dal suggerire comportamenti di alcun genere, limitandomi a sottolineare, in diretta man mano che le incontravamo, le incongruenze, l’arroganza ( nello stile e nei contenuti) di dissidenti e commissario (contrapposta al silenzio – che so orante – dei non dissidenti).
Beh, ci sono aspetti che giustificano ampiamente tutto lo sconcerto espresso: la mancanza di un processo canonico; le motivazioni fumose (cripto-lefebvrismo); il provvedimento, che ha penalizzato frati e fedeli, arbitrario rispetto al Summorum, checché se ne dica, argomentando che la “sospensione” non inficia la norma generale, Il provvedimento di “sospensione” si sta rivelando in pratica di “soppressione” della messa Antica e peraltro è basato su un presupposto falso ribadito dal papa nella recente udienza: “uso esclusivo del VO”, mentre è noto a tutti e comprovato che i FI non dissidenti sono SEMPRE stati e sono rigorosamenti biritualisti.
Non può destare meraviglia il fatto che molte persone del versante tradizionale abbiano espresso il loro sconcerto, chiedendo approfondimenti e spiegazioni (che pur sarebbero dovute a fedeli penalizzati che hanno rivolto istanze di ripristino del loro diritto e anche di motivazioni più esplicite). Non si comprende perché questo debba dar fastidio ai soliti “benpensanti” e lo si invochi addirittura a detrimento della vicenda, quando è un effetto che addirittura alcuni più malevoli hanno fatto assurgere a causa dell’accaduto. Oltre al danno, la beffa! Francamente mi pare un po’ troppo, nella chiesa della misericordia a buon mercato…
Ciò che davvero meraviglia è che non si voglia comprendere che la reazione del mondo tradizionale è dovuta al fatto che risulta evidente che con i FI si è voluta colpire proprio quell’ala legata alla Tradizione, critica -peraltro rispettosamente e in base a studi seri e argomentati – non del concilio tout court, ma solo di quei punti ormai riconosciuti come controversi.
Le sembra un caso che siano stati “deportati” e sottoposti ad una diaspora dolorosa e distruttiva di realtà di eccellenza sia dal punto di vista spirituale che culturale, proprio i frati più studiosi e critici del concilio e della massoneria? Per non parlare della chiusura di un seminario fiorente, quando pullulano i seminari che formano presbiteri neocatecumenali sottoposti a totipotenti catechisti e per la cui formazione (le materie in comune con al normale formazione diocesana sono in subordine) è seguito l’iter Cnc per cui vige la segretezza e dalle componenti settarie oltre che giudeo-luterano-gnostiche? Nella chiesa cattolica è concepibile?
Altri ordini commissariati in tempi lontani e recenti avevano a loro carico (e in specie dei fondatori) pecche e ragioni di ben altro calibro e gravità, mentre nessuno si sogna di commissariare realtà ecclesiali di comprovata e reiterata eresia e anomalie di liturgia e prassi estremamente gravi, ben note in molti casi anche perché direttamente sperimentate a chi non vuol chiudere gli occhi della mente e dello spirito e lo ha mostrato e dimostrato a suon di magistero e con reiterate testimonianze personali e collettive. Ma qui silenzio di tomba. C’è chi sostiene, credo a ragion veduta: pecunia non olet. E c’è più di una lobby, in curia, e non solo riguardo alla pecunia… E ora, guarda caso, in contesti malevoli, diffidati dall’alimentare le calunnie su p. Lanzetta hanno spostato il focus dell’attenzione su altro…
Cara signora maestra, delle sue diffide nessuno ha paura…. stia serena!
La posso assicurare qui, riconfermando tutto quanto ho scritto sul suo paladino p Lanzetta.
Lui sa bene che ogni notizia a suo riguardo è esatta e che non può che abbassare la testa. Chi pensasse che in fase di Commissariamento certe sue comunicazioni -email lettere documenti e altro- rivolte all’autorità di Governo, rimanessero sepolte in un cassetto, questo dimostrerebbe di non aver capito cos’è il Commissariamento e chi c’è dietro.
Ogni cosa di questo genere finisce in fascicoli con relazioni a seguito e tutto va poi per conoscenza alla Congregazione e poi al S Padre.
Calunnie? ma di che?
Auguri.
frate felice
Non so dove verrà posizionata questa mia replica a frate felice 27 luglio 3:05, visto che non è attiva l’opzione Reply sotto il suo testo.
Innanzitutto p. Lanzetta non ha bisogno di paladini né tanto meno della mia difesa. Quella a cui si riferisce mi è sgorgata dal cuore e dalla coscienza. Credo che lui sappia difendersi benissimo da solo, soprattutto con la sua correttezza.
Lei fa il gradasso qui, rimanendo anonimo. Bella correttezza! A prescindere dal tono e dallo stile molto poco cristiano ma anche molto poco equilibrato oggettivamente, almeno nei confronti di padre Lanzetta o di chi non la pensa come voi “ribelli” e non ha mancato di fornirne le ragioni con civiltà.
Ma sa benissimo, però, che in qualunque contesto dove dovesse continuare eventuali calunnie o anche allusioni vaghe ma diffamatorie nei confronti del padre, con l’arroganza del suo anonimato, metterebbe in crisi il contesto che la ospita, perché tutto ha un limite e non credo che lui sia disposto a subire ulteriori infangamenti della sua persona.
E io altrettanto.
Le ricordo, come già in una precedente circostanza, che togliere la fama ad una persona già nel pensiero è peccato, ma farlo su un sito pubblico è molto peggio. Ma vedo che lei, a differenza di altri, non ne ha fatto tesoro.
Aggiungo che anche sul blog invito sempre a discutere sulle idee espresse dall’interlocutore, evitando i riferimenti ad personam e argomentando nel merito, senza apodittici slogan, e senza usare artifici dialettici come il riprendere l’argomento da un altro versante e continuando a svicolare sempre generalizzando e mai affrontando i punti chiave delle questioni….
Dimenticavo.
Crede di poter minacciare perché siete riusciti ad avere l’arbitro dalla vostra?
Faccio notare che prima di sparare accuse di modernismo bisogna provarle con serietà. È una legittima garanzia per tutti. Nei regimi comunisti chiunque non si sottometteva a loro oppure c’era solo il sospetto che non fosse comunista al 100% veniva sistematicamente accusato di essere uno sporco reazionario e regolarmente internato (quando gli andava bene). La stessa cosa vale per le accuse di appartenenza alla massoneria che devono essere provate con serietà altrimenti si entra solo in una caccia alle streghe. Onestamente questa gente che vede nemici dappertutto, anche dove non sono, è da compatire. È come se avessero un crampo al cervello. La loro ossessione è questa: “se tu critichi coloro che difendono manelli e i manelliani”, evidentemente sei modernista! Scusate ma è roba da moncherini mentali!
Identificare la Tradizione con qualcuno. Quanta superbia!
Invece parlare di “deriva lefevriana” senza dire neppure di cosa si parli, senza una sola accusa formale nè uno straccio di prova…. con tanto di commissariamento….. quello si che è
tipico di una “autostrada mentale”… ma va va….
Nel regime della Chiesa postconciliare, invece, se non ti prosti all’idolo conciliare (altra cosa dal Concilio in sè inteso come l’insieme dei 16 documeti) fai la stessa fine che facevano i dissidenti dei regimi comunisti: persecuzione, isolamento, gulag.
“Come Francesco d’Assisi e Bonaventura, Kolbe era consapevole che guardare Cristo non significa volgere lo sguardo indietro, ma in avanti. Noi non facciamo passi avanti se ci lasciamo circondare da un numero sempre maggiore di beni, bensì quando diventiamo più maturi per Dio e per amare. In questo modo diventiamo davvero liberi gli uni per gli altri: disponibili a quella semplicità che viene dal vangelo, e che è ciò che ci libera davvero.” J. Ratzinger, Omelie romane, 12 ottobre 1982.
Cara morenita, ho apprezzato il tono e l’esposizione del secondo tuo intervento (che non è quello dei manelliani doc) e per questo voglio solo fare alcune mie puntualizzazioni.
A) VEDIAMO PRIMA LA PARTE DEI CONTENUTI CHE E’ SEMPRE QUELLA CHE CI INTERESSA IMMEDIATAMENTE E PER PRIMA.
PERSONA E CARISMA. Il problema vero non è se si è fedeli oppure no al carisma, perché questo ci vede d’accordo. Il problema è che i manelliani seguono in modo anomalo una persona e non il carisma, perché Manelli ha creato un istituto “ad personam”, il problema è il ruolo abnorme e deviante che la sua persona assume dentro quell’Istituto, ma questo non lo si capisce, sia perché manca una documentazione sulla vera vita interna dell’Istituto, sia perché è impossibile a chi è legato solo allo schemino esclusivo che ci sarebbero modernisti cattivi che vogliono solo distruggere la messa tridentina, mentre da tempo stiamo dicendo che ci sono panni sporchi in quell’istituto prima e indipendentemente dalla messa tridentina.
LEFEBVRISMO. Noi siamo per la tradizione, ma non per il lefebvrismo: è sciocco identificare le due realtà come se coincidessero: questo è la suggestione imposta dai lefebvriani. Dietro l’identificazione tra tradizione e lefebvrismo ci sono gravi deviazioni ecclesiologiche e anche un errato concetto di Tradizione.
RISPETTO PER LE PERSONE CONSACRATE. Come mai allora non mostrate lo stesso rispetto per le altre persone consacrate? Come mai nessun rispetto per il visitatore apostolico Mons. Todisco? Come mai niente rispetto per il Commissario Volpi, per il Card. Aviz, per P. Alfonso, per i cinque frati-prete che hanno promosso (grazie a Dio) il commissariamento? Non sono anche loro persone consacrate a cui il rispetto è dovuto? Come mai invece continuamente le infangate e le offendete?
MANELLI E ALTRI FONDATORI. Apprezzo che TU abbia delle riserve diversificate sugli altri fondatori, è anche la nostra posizione: essi sono diversi per storia, per insegnamenti, per deviazioni, per abusi e per provvedimenti disciplinari nei loro riguardi. Quando rileviamo analogie tra di loro, queste riguardano solo ed esclusivamente i campi e i settori citati e specificati, e basta, si limitano solo a quei settori. Nessuno ha mai pensato di metterli tutto sullo stesso piano e di criticare in tutti loro le stesse deviazioni. Per esempio quando paragoniamo Marciel, Manelli, Plinio e Kiko per il culto aberrante della personalità, ci riferiamo solo ed esclusivamente a questo particolare aspetto e a nessun altro, trovando in questo, certamente, in loro, una convergenza chiara del fenomeno. Basta. Tutto qui. Anzi ogni volta precisiamo sempre qual è l’aspetto specifico e circostanziato della eventuale analogia tra loro e solo a questo aspetto ci fermiamo e a nessun altro.
COMMISSARIAMENTO E PERPLESSITÀ. Noi riteniamo che i vostri restano interventi a gamba tesa: nessuno di voi ha la competenza e l’autorità per mettere il naso in una indagine della Santa Sede. I veri tradizionalisti avrebbero dovuto rispettare la decisione del commissariamento, ritenere che se il provvedimento è serio, i problemi sono seri, avere fiducia nell’azione della Congregazione e, caso mai, aiutare i manelliani a fare un esame di coscienza sui vari aspetti della vita interna ed esterna dell’Istituto, a correggere le brutture e a chiedere ed accogliere l’aiuto delle legittime attuali autorità nominate dalla Chiesa, per gestire la transizione. Invece c’è stata solo la lotta di classe mediatica e non mediatica contro la Santa Sede e contro il commissario e gli altri. L’unica cosa che condivido e trovo giusta è la vostra sofferenza nell’esservi visti privati della messa tridentina, senza avere, come dite, un’alternativa praticabile. Per il resto il fondatore è un servo del carisma, non un padrone e anche lui deve, ogni giorno, impegnarsi alla fedeltà al carisma. E la Chiesa, che ha attestato il carisma, è abilitata e titolata a fare verifiche e interventi sulla fedeltà al carisma, anche nei riguardi del fondatore, come è avvenuto in altre realtà.
PARAGONE CON ALTRI CASI. Qui spezzo una lancia a tuo favore: capisco che il tempo di silenzio sulle colpe è pesante e può suscitare incomprensione, ma stai sicura, che tutte le colpe serie saranno portate alla luce attraverso una dichiarazione canonica ufficiale, come è successo per altre realtà, ma solo alla fine dell’indagine. Anche noi vorremmo che si facesse presto e siano accelerati i provvedimenti definitivi. Anche noi facciamo penitenza imponendoci di avere pazienza. Fatelo anche voi. Ma fiducia nell’azione che si sta compiendo. Qui mi devo fermare, perché nessuno di noi, a cominciare da noi, può o deve scavalcare la giurisdizione della Santa Sede.
B) ADESSO VENIAMO ALLA PARTE FORMALE. Ho controllato la lunghezza del suo intervento: è uguale al mio, per cui, razionalmente, dovrei anche io contestarle una logorrea di fondo. Ma a me non interessano cose periferiche e secondarie. Ma ti chiedo: realmente, una persona con preparazione culturale come te, perde tempo con aspetti solo formali esterni? Oppure quella tua uscita, riconoscilo, impulsiva e superficiale, è stato solo un tentativo, mal riuscito, di spostare l’attenzione sulla quantità esteriore, per non affrontare, nel merito, la qualità dei contenuti che erano molti e diversificati? Credo che, almeno solo per questo aspetto o riconosci, razionalmente, che hai contestato un’attività solo per sostituirvi la tua, o chiedi scusa per aver voluto oscurare i contenuti relazionati nel mio commento che innanzitutto erano rivolti a persone con spessore mentale chiuso che certamente non ti riconosco (magari i manelliani sapessero ragionare o approfondire come fai tu) oppure come riparazione per la tua veemenza eccessiva, cerca (so che ne hai la capacità) con calma di approfondire anche le ragioni di quella che è definita “l’altra campana”, quella da me esposta e magari potremmo intavolare in altra sede (o agli indirizzi e mail privati, oppure se mi dai spazio sul suo blog), le varie mie affermazioni per consentire le mie puntualizzazioni. Con amicizia.
Non intendo alimentare oltre la diatriba e mi soffermo solo su un paio di cose.
La mia posizione mi pare chiara su alcuni punti fondamentali, ma lei torna alla carica con Manelli.
Non so quali siano i motivi della sua avversione, ma francamente, se davvero il nodo principale fosse quello del “culto della personalità”, può essere affibbiato a chiunque abbia un ascendente che, se penso ad alcune personalità di spicco che gli sono fedeli nell’Ordine, mi pare completamente improbabile. Spesso il problema può essere più nei soggetti che ci cascano che in chi che ne sarebbe all’origine.
Veniamo poi al cosiddetto “lefebvrismo”. Se lei ritiene che “dietro l’identificazione tra tradizione e lefebvrismo ci sono gravi deviazioni ecclesiologiche e anche un errato concetto di Tradizione”, dovrebbe esplicitare in cosa consisterebbero le deviazioni ecclesiologiche e anche qual è il suo concetto di tradizione e in cosa le due visuali differiscono.
Non mi pare che il concetto di Tradizione dei lefebvriani si discosti da quello di mons. Gherardini il quale, a sua volta, non può essere accusato né di lefebvrismo né di tradizionalismo fissista. Io lo sto affermando certa di quel che dico e pronta ad articolare il discorso, ove necessario, in base al suo o “vostro” (di chi?) concetto di Tradizione.
Dare del lefebvriano oggi nella Chiesa era come dare del fascista a chiunque non fosse comunista in italia negli anni ’70 ed equivalente alla damnatio memoriae e alla emarginazione dalla società. E così accade nella Chiesa, dal postconcilio ad oggi. quello dei FFI è l’ultimo capitolo di questo modo di procedere penetrato anche nella parte umana del Corpo Mistico di Cristo.Le accuse di Razionalità e della sua cricca non dicono nulla. La Chiesa è in grave crisi, la fede è spenta, la dottrina incerta e i Francescani dell’Immacolata così come li ha voluti p. Manelli non saranno stati perfetti ma erano una realtà della quale le anime beneficiavano e la Chiesa stessa traeva godimento. Non la sola realtà, una una delle migliori realtà che la Chiesa potesse offrire per uscire dalla crisi. Crisi che il cui vero nome è “fumo di Satana” e “autodemolizione”. Questo spiega l’accanimento e vede gli uni accanto agli altri, in questa demolizione progressisti, conservatori di tutte le specie, soprattutto di quelli che hanno qualche sassolino econiano sulla propria coscienza. l’inquilino del piano di sotto invece gode come un riccio.
Vedo che gli apologeti dei persecutori dell’Ordine dei FFI continuano nell’opera di disinformazione. Concentrano il loro fuoco oscenamente diffamatorio sulla figura del santo fondatore, peraltro senza portare uno straccio di prova o di documentazione. Ma non rispondono alle domande fondamentali:
1) quali sono i veri motivi per cui è stato commissariato l’Ordine? Forse perché era in atto una benemerita riscoperta della Tradizione, della Dottrina, della Liturgia?
2) perché è stata vietata la S. Messa? Quella Santa, ovviamente, privando anche migliaia e migliaia di fedeli di questo indispensabile conforto spirituale e abbandonandoli alla dubbia messa modernista e postconciliare?
4) perché sono stati chiusi seminari in cui si studiava S. Tommaso e non Rahner, chiuse fiorenti case editrici, impediti convegni di studio?
3) perché gli spostamenti, le dichiarazioni, le pubblicazioni, persino le preghiere personali dei bravi frati sono stati sottoposti ad autorizzazione del Kommissario modernista?.
Noi i motivi li conosciamo: l’odio satanico dei modernisti per la Tradizione, la Santa Dottrina e la Santa Liturgia. L’uso dello stessa espressione “deriva lefebvriana” come una specie di clava – ma cascano male, per noi “lefebvriano” non è affatto un insulto – è significativo del loro odio per la Tradizione. Ripercorrono le tracce leniniste di chi usava il termine “fascista” negli anni passati per giustificare aggressioni e assassini. D’altronde i legami tra modernismo e sinistra sono ben documentati.
E questi motivi vengono confermati dagli insulti al Professor de Mattei, a Cristina Siccardi e ai siti cattolici che difendono la Tradizione.
I persecutori dei FFI, i loro difensori, i loro sodali non sono cattolici. Sono seguaci del modernismo, “summa summarum”, come diceva Pio X, di tutte le eresie.
Silente
“”l’idea di celebrare la S. Messa in latino, si sono visti ostracizzati per aver avuto difficoltà nel pregare il Breviario in Latino. “”
Non vedo dove sia il problema, conosco persone avanti con gli anni eppure si impegnano nello studio del latino, se questo lo fanno i “laici” a maggior ragione i consacrati.
“”Difficile dire se è tutto qui; qualcuno ha rilevato anche problemi nel concetto di Tradizione espresso da alcuni nostri teologi e vanno fatte rilevare anche dichiarazioni poco prudenti fatte da alcuni docenti del Seminario.””
I teologi del seminario hanno espresso ciò che oggettivamente era lampante, a meno che uno fosse cieco.
“”il Papa ha asserito di aver ascoltato tutte e due le parti e di aver preso le decisioni che ha preso sulla base dei rapporti che gli sono stati fatti; quando dico “tutte e due le parti”””
Strano che non c’erano certi teologi, come Lanzetta, Appoloni, Fontanella, Siano, ecc, sacerdoti come, Gherardini, Bux, Negri, Athanasius, e molti altri si potrebbero nominare, il Papa ha ascoltato solo il commissario Volpi e amici.
“”Tutti ci tengono a restare legati alla perenne Tradizione della Chiesa e nemmeno ci sono pregiudizi circa la Messa Tridentina; ci da solo fastidio l’uso ideologico della stessa.””
Questa la poteva anche risparmiare.
“” Il Papa ha manifestato disponibilità ad ascoltare i frati “puniti”. Circa i modi e i tempi è difficile dire come avverrà di sicuro le manifestazioni di piazza lo infastidiscono””
Ergo, non ha ascoltato l’altra parte, come invece poco sopra il frate afferma “tutte e due le parti” , il frate ha violato il principio di non contraddizione.
“”A mio giudizio, sì, è stato montato un caso inesistente o comunque un caso che si poteva risolvere, sia pure con un po’ di sofferenza, senza fare macelli. “”
Ma infatti la maggioranza dei frati ha affermato che la “questione” era risolvibile entro l’ordine.
“”Noi siamo cresciuti con l’idea che il Concilio Vaticano II sia stato fondamentalmente una cosa buona e che il post concilio abbia fatto danni; questo è quello cui siamo stati abituati per anni ma a partire dal 2008 in avanti, tuttavia alcuni hanno cominciato a portare avanti delle idee di critica diretta verso alcuni contenuti espressi dal Concilio o quantomeno, di revisione e chiarimento di alcune cose, che in sé non è male ma che probabilmente è stata fatta in modo sbagliato e soprattutto,””
Il problema è proprio questo, nessuno critica il Concilio di per se, ma le applicazioni, gli adattamenti post conciliari hanno di fatto procurato una rottura con la “Tradizione”, con l’inserimento dei “Periti” una novità sconosciuta nei precedenti concili, hanno procurato una deviazione della Sacra Dottrina, equiparando la liturgia trasmessaci dalla Tradizione bimillenaria, al pari di quella protestante.
In sostanza, si sta decimando la “Fede Cattolica”, con piccoli ma progressivi adattamenti, libera interpretazione e libera creatività, e nessuno può negare che tali adattamenti hanno fatto sparire di fatto lo “Ius Divinum”.
Eppure, abbiamo nella storia una grande lezione, ma non sembra essere servita, ed è quella dell’Inghilterra “Cattolica” la quale in pochi decenni si trasformò in Inghilterra Protestante, grazie all’Arcivescovo di Canterbury Cranmer e company, stravolgendo e distruggendo la sana Dottrina Cattolica.
Ebbene, cosa si è fatto nel post concilio?, se non le stesse ed identiche cose, si è tolto il “Cristocentrismo” sostituendolo con il “Antropocentrismo”, lo sguardo dei fedeli non è più rivolto al Signore, Cristo non è più il punto di fuga a cui gli sguardi ed i cuori dei fedeli si rivolgono, ora è sostituito dalla “Sedia del Prete”, divenendo di fatto la centralità della liturgia.
Gli abusi liturgici hanno fatto scempio della liturgia e degli insegnamenti di Cristo, per il “Politicamente corretto” non si parla più del “Peccato” dell’“Anima” del “Purgatorio” del “Paradiso” figuriamoci se si parli “dell’Inferno”, il motivo è semplice, qualcuno si potrebbe anche scandalizzare.
La colpa dei Frati Francescani dell’Immacolata?????, non è la messa in Vetus Ordo, non è il Latino, ma l’evidenziare come il Concilio Vaticano II sia stato tradito da chi voleva l’innovazione, la creatività, il “fai da te”, tipo alla Kark Rahner.
I frati non hanno mai mancato di rispetto, ma proprio per il rispetto alla “Traditio” dovevano dire le cose che non andavano, lo hanno fatto e per questo puniti, anzi no, distrutti, con epurazioni, esilio, chiusura seminari al pari di un regime dittatoriale, ma almeno quello poteva essere scusato perché non cristiano e politico, ma l’ordine dei FFI era il fiore all’occhiello della Chiesa, trattati come criminali.
Eppure non c’è nulla di nuovo sotto il sole, basta leggere la storia di S.Pio di Pietrelcina, rinchiuso come un delinquente, insultato, diffamato, ed anche per lui ci fu un “Visitatore Apostolico”, è vero oggi la Chiesa lo ha riconosciuto “Santo”, ma quante sofferenze ha passato per causa della stessa Chiesa che oggi lo acclama, non vorrei che con i FFI si ripetesse la stessa storia.
Papa Bergoglio, il quale “giustamente” proclama “Misericordia, Pace, Perdono” dovrebbe attuarle prima nella “propria casa”, poiché, se non lo si fa nella propria casa non si può pretendere di farlo nel mondo, e le preghiere sincretistiche non hanno nessun valore, ne abbiamo di recente dimostrazione.
Ma è proprio ridicola morenita: si lamenta dell’anonimato di fra Felice e poi lei per prima si nasconde dietro un falso nome. Ma andate a passeggiare. Poi avete le travecole: i ribelli siete voi che non obbedite al commissario e quelli che sono le marionette di Manelli, compreso il Lanzetta. .
Mi pare evidente che sia “razionalità che “frate felice” sanno con chi stanno parlando. Non sempre ci si “nasconde” dietro un nick, 0apparso solo perché già in uso ab immemorabile.
E se cliccasse sul sito di riferimento lo saprebbe anche lei.
Ma de hoc satis.
Quando non si hanno argomenti ci si attacca anche ad un nick in alternativa al tram…..
P.Serafino M.Lanzetta di Francescani dell’Immacolata, la Lettera durante il pontificato di San Pio XII ha fatto un errore oggettivo?
La salvezza può avvenire anche con ciò che la Chiesa ha definito battesimo di desiderio o desiderio del battesimo. Se un uomo non riesce a ottenere il battesimo di acqua, ma vive in modo moralmente onesto, con una coscienza pura perché fondata sulla legge morale naturale e perciò è proteso a Dio anche senza conoscerlo e fa il bene, può salvarsi. Si postula che costui, in condizioni ordinarie, avrebbe accettato di essere battezzato e perciò desidera, almeno implicitamente, il battesimo, porta della salvezza. Non se ne annulla la necessità ma si vede la sua cogenza anche oltre i confini sacramentali della Chiesa. Perciò, ogni uomo, di ogni religione, può salvarsi, purché desideri la verità, il Cristo. Il desiderio muove alla fede e quindi alla salvezza. Non si tratta di un “sincretismo salvifico” ma della possibilità di riconoscere l’unica Verità per esserne posseduti per sempre. -P.Serafino Lanzetta FFI.
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
La salvezza può essere ricevuto con ciò che la Chiesa ha definito il battesimo di desiderio o di battesimo di desiderio.
Lionel:
Sì, ma non sappiamo questi case nel 2014.Non possiamo incontriamo qualcuno sulle strade salvati con il battesimo di desiderio o in invincibile ignoranza.Questi casi non sono rilevanti per l’insegnamenti che del battesimo di acqua pe necessario per la salvezza, per tutti, senza eccezione..
Così tutti hanno bisogno Fede Cattolica e il battesimo di acqua per la salvezza nel 2014 e non ci sono eccezioni conosciute.
P.Serafino Lanzetta, Frati Francescani dell’Immacolata assunta che il battesimo di desiderio è un’eccezione esplicita per il dogma extra ecclesiam nulla salus ?
Se egli non implica questo- e dire che questa è stata la decisione della Lettera del Sant’Uffizio 1949 sul Don Leonard Feeney di Boston, poi avrebbe dire che la Lettera durante il pontificato di San Pio XII ha fatto un errore oggettivo?
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Se un uomo non è in grado di ottenere il battesimo di acqua, ma vive in un moralmente onesto, con una coscienza pura perché si basa sulla legge morale naturale e quindi è anche arrivare a Dio senza saperlo e fare bene, può essere salvato.
Lionel:
Sì e possibile. Tuttavia questo è ipotetico e non è correlato al tradizionale interpretazione di extra ecclesiam nulla salus.
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Si ipotizza che questo uomo, in circostanze normali, avrebbe accettato di essere battezzato e quindi desidera, almeno implicitamente, il battesimo, la porta della salvezza.
Lionel:
Questa e teorica non può essere un’eccezione de facto nel 2014.
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Essa non annulla la necessità, ma si vede la sua cogenza oltre i confini sacramentali della Chiesa.
Lionel:
Non conosciamo nessuno salvato al di fuori dei confini sacramentali della Chiesa nel 2014 Non c’è salvezza conosciuta al di fuori della Chiesa.
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Pertanto, ogni uomo, di ogni religione, può essere salvato, finché wasnts la verità, di Cristo.
Lionel:
Sì potenzialmente, ipoteticamente. Tuttavia, per la salvezza tutti bisognai entrare nella Chiesa Cattolica formale, cioè con la fede e il battesimo (Ad Gentes 7, il Concilio Vaticano II, Dominus Iesus 20, ecc)
P.Serafino M. Lanzetta FFI:
Il desiderio lo spinge alla fede e quindi alla salvezza. Questo non è un “sincretismo di salvezza”, ma la possibilità di riconoscere la Verità per essere posseduto per sempre.
-Lionel Andrades
Tutti i non cattolici vanno all’inferno? – padre Serafino M. Lanzetta FFI
http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/tutti-i-non-cattolici-vanno-allinferno.html
Avv. Ascanio Ruschi perché Fr.Fidenzio Volpi OFM, Commissario Apostolico dei Francescani dell’Immacolata vuole che la comunità FFI accettare il Concilio Vaticano II, con una premessa irrazionale? Non è questo immorale ?http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/avv-ascanio-ruschi-perche-frfidenzio.html
Muller-Fellay stallo dottrinale: bloccato sulla questione ‘visibile morto’ http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/muller-fellay-stallo-dottrinale.html
FSSPX è ancora parte del problema: comunicato sulla Beatificazione di Papa Paolo VI http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/fsspx-e-ancora-parte-del-problema.html
Maria Guarini, Padre Stefano di Radio Vobiscum come Padre Serafino Lanzetta FFI commette lo stesso errore sul Concilio Vaticano II http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/maria-guarini-padre-stefano-di-radio.html
SSPX is still part of the problem : communique on the Beatification of Pope Paul VI
http://eucharistandmission.blogspot.it/2014/10/sspx-is-still-part-of-problem.html
-da Lionel Andrades a Roma