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Una nuova legge, approvata ieri alla Duma e che entrerà in vigore nel 2016, obbliga tutte le compagnie che forniscono servizi internet in Russia e raccolgono dati personali da cittadini russi a custodire tali dati (data-storage) all’interno dei confini della Federazione, nel raggio del controllo del Roscomnadzor, la authority federale delle telecomunicazioni.

I siti che non si adegueranno saranno inseriti in una blacklist, ad accesso limitato.

Il ddl è stato proposto dopo che alcuni parlamentari avevano sollevato il problema dei dati personali di molti russi (e di molte società russe), custoditi su server perlopiù statunitensi. I sostenitori della legge fanno valere ragioni di sicurezza e la ritengono in linea con le politiche UE di protezione dei dati personali online, sintetizzate dall’espressione “diritto all’oblìo”, coniata dalla Corte Europea di Giustizia in una causa contro Google.

Gli oppositori vi ravvisano invece un’intollerabile restrizione della libertà, una censura potenziale nei confronti di Facebook, Twitter e YouTube. Le preoccupazioni più vive sono state però sollevate in merito alla tempistica (due anni) concessa per la creazione di servizi di data-storage, la cui implementazione potrebbe richiedere più tempo: se la riallocazione dei dati su server nazionali non dovesse riuscire, tutti i servizi quali la prenotazione di alberghi e voli (non solo per l’estero, ma anche domestici) rischierebbero l’arresto, con perdite economiche ingenti.

 

Fonte: rt.com