Non proprio il gazzettino di Tel Aviv, non esattamente un dispaccio giornaliero della Nato, ma poco ci manca. Il Foglio di Giuliano Ferrara il 12 Agosto, sotto la consueta maschera radical chic, concretizzatasi tra l’ altro da una boutade parmenidea in prima pagina, ha dato il meglio di sé. Il lettore ha avuto il piacere di imbattersi prima in un velato elogio della ramanzina della Clinton, nella quale si rimproverava ad Obama di non aver avuto le palle per bombardare direttamente Assad e di aver preferito invece il gioco soft (si fa per dire) della creazione della armata di terroristi dell’ Isis. Poi, per i palati più fini, si trovava una notevole articolessa di CarloPanella, un’analisi sul perché in medio oriente le guerre non si vincono e quindi non finiscono più. L’autore si chiede come mai in Siria, in Iraq e soprattutto tra Israele e Palestina, non ci sia una sistemazione definitiva delle questioni, e giù con una serie di esempi tratti dalla storia della regione dal 1920 ad oggi.Bene, Panella non ci dice che la causa della recrudescenza infinita delle ostilità sia la presenza geopoliticamente insostenibile di Israele, presenza imposta e sempre più debordante dal punto di vista territoriale (basta confrontare delle cartine diversamente datate per rendersene conto), anzi, questa è la prima ed unica spiegazione ad essere esplicitamente esclusa.Poi una serie di silenzi: Panella non prende minimamente in esame la questione della balcanizzazione del medio oriente, prima teorizzata e poi realizzata dagli americani per fini strategici, nessun accenno al business delle armi, con il corollario di parentele politico-industriali che esso comporta, nessuna attenzione all’esportazione forzosa della democrazia, né alla teoria neocon di Kagan e compagni, secondo la quale era ed è giusto e bello l’uso della forza in chiave preventiva, neanche a parlarne poi di focalizzare l’attenzione sugli interessi economici in gioco in quelle aree, cioè petrolio, il gas e il loro trasporto, per non dire poi del silenzio sull’opportunità di una presenza destabilizzante nell’area in chiave antirussa e antiiraniana, niente di niente insomma.
Queste evidentemente sono quisquilie per Panella, che invece ci rende edotti sulla reale motivazione dei conflitti: i musulmani sono cattivoni incorreggibili.Ma Panella non dice proprio così, anche se questo è il succo. Dice che la causa prima è “l’ Apocalisse che rende urgente, subito, la costruzione dell’Uomo Nuovo coranico. Utopia condivisa. La peggiore, perché forgiata, per la prima volta nella modernità, nel corpo di una fede millenaria. Un Uomo Nuovo coranico che può maturare solo con la morte dell’ultimo ebreo”. Quindi ci riporta passi dal Corano e dichiarazioni di religiosi e politici musulmani a supporto di tale tesi.Ora, prima di addentrarci nell’analisi di questo pensiero, diamolo per buono per un attimo, solo per mostrare le incongruenze a cui dà origine. Innanzitutto il fatto più eclatante è dato dall’Isis, creato dagli Americani e addestrato dal Mossad come diverse testimonianze video certificano, che sta facendo sfracelli ovunque, contro cristiani e musulmani meno intransigenti, imperversando in Iraq e in Siria. Come mai non torce un capello agli ebrei? Come mai non punta verso Tel Aviv nel tentativo di strerminare quell’ultimo ebreo? C’è qualcosa che non torna, o meglio, torna benissimo ma dà torto a Panella. Inoltre come si spiega la pacifica convivenza tra le religioni che avviene da sempre in zone come il Libano? La critica col paraocchi del giornalista del Foglio ricorda un po’ quella di Oriana Fallaci, soltanto che la scrittrice era coerente con se stessa, stigmatizzando l’immigrazione invasiva dei musulmani in Europa.
Non mi sembra invece che il Foglio si distingua per la sua verve antimondialista né per guerre a favore delle identità dei popoli. Bisogna rilevare che l’impegno filologico e quel certo tipo di analisi dei testi di Panella, se applicato ad una lettura dell’Antico Testamento e ancora meglio del Talmud, per non dire di tanti discorsi di politici sionisti di destra e di rabbini, di ogni periodo compreso l’attuale, dipingerebbero quello ebraico come il popolo feroce e risentito per eccellenza. Sorvolo perché so, come spesso ammonisce Franco Cardini, che certi testi vanno presi con le molle, ma segnalo a chi interessassero certe impostazioni intellettuali che la rete è piena di tali letture.Veniamo alla tesi centrale dell’articolo di Panella: l’apocalisse come concetto fondante della cultura islamica. Si tratta di una vera e propria mistificazione, di un rovesciamento del pensiero. Se c’è un popolo che ha questa idea al centro del suo essere, questo è quello ebraico. Nell’ebraismo l’apocalisse si lega al messianismo, dando origine al termine messianismo apocalittico, che ne esprime perfettamente l’essenza. La fede nell’arrivo di un’epoca e di un avvenimento che risollevi il popolo ebraico da una storia reale che non ha mai conosciuto la vittoria, che riscatti i tanti secoli di oppressione, sterminio, deportazione e segregazione, è tipicamente ebraica. Se i Messia sono stati nella storia molteplici, fino agli eretici ma non troppo Tzevi e Frank, oggi il ruolo messianico è incarnato proprio da Israele come Stato, con la sua bandiera che cita i fiumi-confini del suo impero ideale. Il messianismo apocalittico, che non è altro che volontà di rivolgere l’esistente a proprio favore dopo averlo decostruito, è la cifra di ogni espressione significativa dell’ebraismo in ambito intellettuale, da Schoenberg a Freud a Marcuse. Anche il più grande esperto del misticismo ebraico, Gershom Scholem, lo dice espressamente nelle sue opere, così come ho evidenziato nel mio “Hannah l’antisemita”, edizioni All’insegna del Veltro, libro dedicato proprio all’illustrazione di questi temi.Ma la motivazione più evidente a sostegno di questa tesi è la differenza sostanziale tra ebraismo, cristianesimo, islam, ovvero la credenza nella vita ultraterrena dell’anima. Mentre per il primo l’apocalisse dovrebbe preludere ad un riscatto qui, su questa terra, ed è l’unico riscatto possibile, per gli altri rimane la soluzione dell’aldilà a mitigare l’impegno violento in quella realizzazione “urgente” che richiama Panella.In conclusione, il tentativo di nascondere al lettore le reali cause delle guerre nel vicino e medio oriente, che sono tutte di natura geopolitica, attraverso la creazione di un supernemico assoluto, il musulmano, fallisce clamorosamente sia di fronte alle evidenze belliche e politiche, sia da un punto di vista concettuale e filosofico. In definitiva il Foglio è uno schermo davanti agli occhi per impedire la visione della verità.
Matteo Simonetti
Chi mi può spiegare perché nel mondo si creano ex novo stati mussulmani in terre cristiane (vedi kosovo, cipro divisa di fatto in Repubblica Turca di Cipro del Nord) e non si può accettare uno stato ebraico in “palestina”?
Sinceramente non vedo differenza tra un kossovaro che ruba terra ai serbi e un ebreo che ruba terra agli arabi.
Il 31 marzo 1977, il giornale olandese Trouw pubblica un’intervista con un membro del comitato direttivo dell’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, Zahir Muhsein.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno Stato Palestinese è solo un mezzo per continuare la nostra lotta contro lo Stato d’Israele per l’unità araba. In realtà non c’è differenza fra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Solo per ragioni politiche e strategiche oggi parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese, visto che gli interessi arabi richiedono che venga creato un distinto “popolo palestinese” che si opponga al sionismo. Per motivi strategici, la Giordania, che è uno Stato sovrano con confini definiti, non può avanzare pretese su Haifa e Jaffa mentre, come palestinese, posso indubbiamente rivendicare Haifa, Jaffa, Beer-Sheva e Gerusalemme. Comunque, appena riconquisteremo tutta la Palestina, non aspetteremo neppure un minuto ad unire Palestina e Giordania”.
Se per i mussulmani è giusto creare il Kosovo dovrebbero accettare israele in casa loro, visto e considerato che da quando esiste israele nel periodo tra il 1967 e il 1980, nei Territori Occupati “il reddito pro-capite annuale palestinese aumentò nella Striscia di Gaza da 80 a 1700 dollari: in Cisgiordania il P.i.l. quasi quadruplicò”.
ma gli ebrei non stavano nei ghetti? Quindi da dove gli deriva il diritto di avere uno stato loro?
Semplicemente il loro diritto deriva dal fatto che si sono comprati quasi tutto e tutti!
Quì è la solita serva che assurge a padrona perchè entra nelle grazie del padrone…..ma sempre pervenue rimangono! Non stupiamoci se tra 100 anni il mondo sarà guidato solo da governi giudaico massonici legati tra loro da una alleanza che convertirà tutti forzosamente alla religione unica ebraica!!!!
ma chi è che ha voluto, appunto, che si creassero ” ex novo stati mussulmani in terre cristiane (vedi kosovo, cipro divisa di fatto in Repubblica Turca di Cipro del Nord) “? E chi questo ormai imponente ‘stato mussulmano’ , in continua espansione, nelle terre cristiane dell’ europa (occidentale), garantito e protetto da una legislazione di tutto riguardo nei suoi confronti? Chi dirige questa orrenda politica di miscugliamento di popoli così etrogenei nel seno dei popoli europei? Chi la ha imposto questa nuova teoria del’abbattimento delle frontire , dell’ annullamento delle nazoni, della creazione di una unica razza umana, per via dei continui merticciamenti tra tutte le razze fatte confluire tutte nello stesso territorio????? Questa regola assurda di convivenza obbligata, protetta dalla più rigorosa applicazione del reato di razzismo,imposta ai soli vecchi e decadenti popoli europei – tali fatti divenire per la concomitante dabbenaggine di quest’ultimi…- e non , e non valida per il solo popolo di Israele, che si rifiuta da sempre di accettare, non dico la convivenza ma addirittura l’accoglienza, nel suo (abusivo) Stato, i Palestinesi dei territori, nonostante le molteplici (formali) risoluzioni della comunità mondiale? Perché l’ esigenza di salvare la propria identità vale solo per l’ ( abusivo ) Stato di Israele? Non è che gli stessi che si sono insediati con la forza col denaro col patrocinio delle (da loro costituite e dirette ) istitizioni mondialiste in quella terra come Stato, dopo 2000 (!) anni di dispersione, usino gli stessi musulmani – e questi abbiano altrettanto ragioni, in proprio, per cooperare – quando si tratta di fare causa comune contro i cristiani? Che il messianesimo apocalittico sia un aattribuzione da farsi in esclusiva nei confronti del popolo ebraico, è falso: l’isalm stesso nasce dalla identica corrente messianico- apocalittica dalla quale era pervasa l’attesa di gran parte della comunità ebraica già al tempo di Gesù- come testimoniato dai Vangeli: “vennero per farlo Re”…la storia di Giuda… la scelta per per Barabba…La stessa visione dell’aldilà- mutuata meterialmente dal cristianesimo – è solo la sanzione, premiale o condannatoria – del loro impegno ( violento ) per l’instaurazione del regno di Allah qui in terra, nel di qua, conseguenza e frutto della loro visione messianico- apocalittica, del loro messianesimo ‘materiale’ a favore dell’avvento trionfale di Dio su questa terra?
E lo stsso meccanismo di espulsione dalla loro terra applicato dagli ebrei nei confronti dei Palestinesi, non è lo stesso meccanismo che i musulamani – alla quale famiglia i Palestinesi nella quasi totalità appartengono – applicano nei confronti dei Cristiani, sempre con la stessa idea che il mondo vada purificato dalla presenza degli infedeli per far posto al dominio di dio questa volta chiamato Allah??? Non hanno fatto lo stesso, gli stessi, nei confronti dei cristiani della loro stessa terra, costringendoli, in manera vessatoria, espropriandoli delle loro case, a lasciare la loro terra ecc. se non disposti a convertirsi??? Quanti erano i Cristriani in terra di Palestina – a Betlemme per esempio- solo qualche decennio fa, e quanti sono ora? E arriviamo (saltando gli innumerevoli esempi che si possono portare da ogni parte del mondo (vengono subito in mente quelli del Sudan e della Nigeria… ) , al trattamento apocalittico riservato ai ‘Nazareni’ dell’ Iraq del Nord e della Siria da parte dei religiosi messianici/apocalittici dell’ Isis… sottoposti alla stessa apartheid e segregazione o cacciata violenta – o morte – che loro , a buon diritto questa volta, lamentano e denunciano di fronte al mondo intero, trovando, a differenza delle loro vittime cristiane, così grande ascolto e partecipazione dovunque e da parte di tanti???
E non fanno lo stesso quando vengono a stabilrsi nelle NOSTRE terre, favoriti in ogni modo da quegli stessi promotori del nuovo assetto mondiale, che finalmente dobbiamo essere capaci di individuare e smascherare- e ai quali si fa riferimento implicito nelle domande poste all’inizio di questa considerazione – e vi pretendono di regolarle a loro piacimento???
no, la Chiesa Cattolica di Urbano II – inizio Crociate-, di San Pio V – Lepanto, di Innocenzo XI – Vienna, no, non capiva niente: era accecata dall’ odio musulmano difendeva coi denti il suo potere, e che gliene fregava del maomettano o del turco ammazzatio gli stava bene, che imparasse a stare a casa sua…Ma ora siamo moderni democratici accoglienti solidali muticulturali multireligiosi fratelli tutti, e tutti ci prendiamo e tutti andiamo a soccorrere, donne e bimbi nelle loro pance e bimbi da soli per primi che guai anoi!, guarda che casino infinito! E mai tanti morti come ora tanto odio : una vera polveriera pronta a fare eplodere il mondo intero! Noi a impicciarci a casa loro con le nostre guerre di religione pro democrazia, loro a non sopportarci a casa loro. e le nostre contrade tutte piene ormai di loro, accolti e vezzeggiati, che tanto ci pacciono che li andiamo raccogliere a vagonate, pardon, a carrettate, fino a casa loro! Che vengan pure a casa nostra, che ci prepariamo a subire le loro carinerie!!! Complimenti modernità, stupida e criminale insieme! Noi cristiani rinnegati, che più non sappiamo che farcene del nostro Messia, a subire da idioti – credendoci emancipati – le grandi manovre di accerchiamento dei credenti nel loro Messia Apocalittico – ebrei e cugini isalmici – per soffocarci definitivamente!