Da un paio di giorni il post apparso sul blog di Beppe Grillo a firma del noto esponente del M5S Alessandro Di Battista dal titolo “ISIS che fare?”
(www.beppegrillo.it/2014/08/isis_che_fare.html) è accanito argomento di discussione su tutti i media. Giornalisti, politici e sedicenti intellettuali non si sono risparmiati scatenandosi in un’affastellata quanto confusa caccia al presunto sostenitore dei terroristi. Eppure, ad un prima e veloce lettura, il post incriminato pare essere una lucida e condivisibile analisi su quanto accaduto in Medio Oriente ed in Iraq negli ultimi anni. Naturalmente qualche elemento di discrepanza è intuibile, ma nella sostanza l’articolo propone una lettura geopolitica non molto lontana da quanto sostengono alcuni studiosi come Andrea Giacobazzi e Don Curzio Nitoglia (rimando ai loro libri pubblicati da RS per chi volesse approfondire il tema).
L’Iraq, frutto della spartizione delle potenze occidentali, è uno stato artificiale e, ovviamente, la sua storia è stata contraddistinta dalla guerra e dagli scontri tra le diverse minoranze etnico-religiose costrette a vivere sotto lo stesso tetto. Se a tutto questo si aggiunge l’interesse straniero per un paese ricco di risorse petrolifere, il gioco è fatto, con tanto di colpi di stato targati USA. A tal proposito la prima stoccata di Di Battista: «Mi domando per quale razza di motivo si provi orrore per il terrorismo islamico e non per i colpi di stato promossi dalla CIA. Destituire, solo per osceni interessi economici, un governo regolarmente eletto con la conseguenza di favorire una guerra civile è meno grave di far esplodere un aereo in volo?».
A piccoli passi l’autore giunge poi all’11 settembre e all’attualità, la parte dell’articolo che ha destato più scandalo. I 3000 morti di New York hanno dato il via alla nuova politica americana in Medio Oriente e forse, come maliziosamente – ma con acutezza – suggerisce Di Battista, «anche a New York qualcuno alle 3 e mezza di mattina rideva dentro il letto come capitò [a quegli avvoltoi] dopo il terremoto a L’Aquila».
Il seguito è noto a tutti: dietro al paravento dell’ “esportiamo la democrazia” – e già il fatto che una forma di governo sia diventata oggi un valore la dice lunga sul nostro imbarazzante grado di decadenza – vi è stata l’invasione dell’Afghanistan. Forse per l’Iraq quella pallida scusa non bastava. Era necessario trovare una soluzione alternativa. Dalla Seconda guerra mondiale sempre e comunque moralmente superiori a tutto e a tutti, gli Stati Uniti si sono inventati il pretesto delle armi di distruzione di massa di cui non avevano trovato traccia neanche gli inviati ONU. Ancora una volta Di Battista provoca con intelligenza, cogliendo nel segno: «A questo punto mi domando quanto un miliziano dell’ISIS capace di decapitare con una violenza inaudita un prigioniero sia così diverso dal Segretario di Stato Colin Powell colui che, mentendo e sapendo di mentire, mostrò una provetta di antrace fornitagli da chissà chi per giustificare l’imminente attacco all’Iraq».
L’invasione comunque ha inizio e, come sempre, pochi o nessuno hanno il coraggio di denunciarlo. L’Iraq è piombato nel caos. Gli occupanti si sono lavati la coscienza mettendo a capo del paese il solito presidente fantoccio, ma nelle ultime settimane il terrorismo dell’ISIS ha mostrato che la situazione è tutt’altro che pacificata:
L’avanzata violenta, sanguinaria, feroce dell’ISIS è soltanto l’ultimo atto di una guerra innescata dai partiti occidentali costretti a restituire i favori ottenuti dalle multinazionali degli armamenti durante le campagne elettorali. Comprare F35 mentre l’Italia muore di fame o bombardare un villaggio iracheno mettendo in prevenivo i “danni collaterali” sono azioni criminali che hanno la stessa matrice: il primato del profitto sulla politica.
Il fatto è ancora più preoccupante perché nel conflitto stanno morendo migliaia di cristiani. Ovviamente l’occidentalista medio si dimentica di ricordare come nell’Iraq di Saddam Hussein, laico e socialista, le minoranze godessero di ampia tutela.
All’articolo seguono alcune interessanti considerazioni su come l’Italia, in accordo con gli organismi internazionali, dovrebbe intervenire per pacificare il conflitto e, in generale, il Medio oriente. Ma proprio in queste ultime righe si cela, in realtà, la parte più contestata del post:
Dovremmo smetterla di considerare il terrorista un soggetto disumano con il quale nemmeno intavolare una discussione. Questo è un punto complesso ma decisivo. Nell’era dei droni e del totale squilibrio degli armamenti il terrorismo, purtroppo, è la sola arma violenta rimasta a chi si ribella. E’ triste ma è una realtà. Se a bombardare il mio villaggio è un aereo telecomandato a distanza io ho una sola strada per difendermi a parte le tecniche nonviolente che sono le migliori: caricarmi di esplosivo e farmi saltare in aria in una metropolitana. Non sto ne giustificando né approvando, lungi da me. Sto provando a capire. Per la sua natura di soggetto che risponde ad un’azione violenta subita il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore. Compito difficile ma necessario, altrimenti non si farà altro che far crescere il fenomeno.
Quanto appena citato mi pare di assoluto buon senso, e credo sia forse questo che ha suscitato lo scandalo maggiore tra i notabili della partitocrazia italiana. In uno scenario politico completamente stravolto – con tanto di Presidente del consiglio che ricorda l’Alberto Sordi di “Un americano a Roma” – e, soprattutto, chiuso nel particolarismo dell’Italietta, queste parole sono suonate come un elogio del terrorismo (tra l’altro esplicitamente condannato). Mi rendo conto che qualcuno si trovi costretto a dire così per pubblicità o meschini tornaconti politici, come comprendo il fatto che molti politici non abbiano neanche letto o capito il post. Ma la cosa che più mi lascia perplesso, al di là della completa o colpevole omissione del dato storico ripreso con scrupolosa passione da Di Battista, è il dogma diffuso dell’insindacabilità della politica estera degli Stati Uniti. E questo lo penso e lo dico soprattutto da cristiano. In questo senso la caduta di Saddam è stata la più grande sciagura che potesse accadere ai nostri confratelli iraqueni che, persa ogni tutela e garanzia baathista, si sono ritrovati accerchiati dall’odio dell’estremismo islamico, incrementato dalla rabbia causata dall’invasione straniera e dalla distruzione della propria casa. Ma forse si vuole togliere anche il diritto di un popolo alla difesa. Sembra quasi una vergogna che questi non si arrendano agli occupanti senza fiatare.
Ma tutto questo nessuno ha il coraggio di denunciarlo. Oppure, come è capitato al povero Di Battista, chi osa dire qualcosa è subito oscurato e avvolto nella melma del conformismo che, più di altre, è la vera causa della crisi italiana e del progressivo regresso politico, sociale, economico e culturale del paese.
Luca Fumagalli
Non vi state ancora chiedendo chi vi sia dietro all’ISIS e come mai siano saltati fuori dal nulla? è il solito creare dal caos, generare un effetto per giustificare una reazione che non taderà..ma questo era troppo. o Di Battista, se lo sa, non lo può ancora dire..
“il terrorista non lo sconfiggi mandando più droni, ma elevandolo ad interlocutore”.
Tutto sto casino per dire sta cagata?
il terrorista dell’isis è un soldato addestrato (un mercenario, spesso un morto di fame, o instabile di mente, o che ha bisogno di soldi, o che è stato manipolato psicologicamente) da chi sappiamo noi. Di Battista propone di interloquire con un esercito di mercenari gestito indirettamente da chi sappiamo noi, esercito che lì sta agendo sotto dettatura in una immensa operazione di teatro per numerosi scopi che sappiamo noi, a solo vantaggio di chi sappiamo noi.
Di Battista non ha detto nulla, niente di significativo per risolvere la situazione. Non ha fatto nemmeno un nome che conta, nemmeno ha nominato quello Stato che conta. Certo, la frase sul terrorismo come unica loro soluzione è coerente col suo discorso, il quale sottolinea l’ipocrisia generale, i due pesi e due misure, ma è un discorso che non solo non smuove alcuna coscienza: egli ha creato un pretesto per essere distrutto dai media, additato come amico dei terroristi, e soprattutto in tutto ciò che ha scritto non ha detto nulla di veramente scomodo, perchè se no avremmo visto il finimondo, titoloni, quindi egli non ha toccato i tabù veri.
“il terrorista è creato da chi manda i droni, non lo puoi sconfiggere perchè sono tutti attori e tra i registi c’è anche il governo italiano”. Poteva dire qualcosa del genere.
Avesse parlato della restaurazione della Regalita’ Sociale di Nostro Signore Gesu’ Cristo! Mah…
Senatore USA conferma: “Abbiamo finanziato l’ISIS insieme agli alleati”
http://www.nocensura.com/2014/08/senatore-usa-conferma-abbiamo.html
Lughi comuni vecchi e frustri. A me sembra che l’ingenuià sia quella di pretendere che quelli dell’ISIS siano davvero quella povera gente che Di Battista vorrebe farci credere. Dice: “L’obiettivo politico (parlo dell’obiettivo politico non delle assurde violenze commesse) dell’ISIS, ovvero la messa in discussione di alcuni stati-nazione imposti dall’occidente dopo la I guerra mondiale ha una sua logica”. Mah. Per chi li ha presi? Sostenere che quelle milizie siano guidate da giuste rivendicazioni territoriali è davvero una grande grandissima baggianata. Costoro sono più figli del Leviatano di cui parlava Carl Schmitt che uomini con l’intenzione di metter su famiglia. Prima di riconoscere loro il ruolo di “interlocutori” (vecchio totem del militante comunista arcobaleno), si dovrebbe prima convincerli a voler davvero abitare da qualche parte; ma dove, se sono loro i primi a gioire nel fare terra bruciata di tutto, facendosi un idolo nel Qatar e seminando odio e rancore tra quegli stessi di casa loro? Si direbbero proprio figli dell’Occidente…
Ma al di là di questo, Fumagalli si mette a simpatizzare coi discorsi di uno del vivaio Casaleggio riguardo ad una non meglio precisata leggitimità bellica nell’uso del terrorismo? Ma ci vuole tanto a capire ISIS, sionismo e terrorismo sono espressioni di un medesimo modus operandi? La legittima difesa in campo aperto è un conto, ma il terrorismo non è milizia (e nemmeno il Sacro Macello di Valtellina lo fu)! Far saltare una metropolitana in un’ora di punta o bombardare villaggi di civili sarebbe strategia militare? Ma va’! Serve solo ad aumentare in recrudescenza la voglia di ammazzarsi e fare il gioco dell’istigatore dopo aver imparata da lui la lezioncina (“Guai se la plebe comincia a gustare il sangue! È un ubbriaco, che più beve, più desidera il vino”). La speranza sta nel convertire le genti – pregando, per cominiare, che un Papa segga sul Soglio di Pietro – di modo che diventino capaci di riconoscere ed amministrare giustizia, non nell’allestire “tavole rotonde” a cui a conti fatti siederebbero solo dei carnefici – per questo basta già la massoneria coi bei risultati che abbiamo di fronte.
Fino a ieri erano preziosi alleati dell’Occidente , contro i fatti non valgono gli argomenti.
Imbarchiamoci pure nella nuova “crociata” , senza passaggi parlamentari , alla maniera italiota.
Salve !
Tutto Intuito Previsto Denunciato dal Compianto Prof. :” Giacinto Auriti ” !!!!
Le Verita’ Parziali Sono il Vero Sale di Invisibili Manipolatori Compiacenti di Misteriosi aggiuntivi Personaggi alla Moda o al momento scelti nel Vasto Labirinto Parlamentare !!!
Ora e’ toccato allo Sgrillino : Alessandro di Battista ; lo Scenario di FarSi Vendere INTERVISTARE TRAMITE I GIORNALI DI REGIME NAZIONALE !!!! TUTTO SECONDO IL RIPETITIVO COPIONE ECC ECCC !!!! ORA IN MERITO SIGNORAGGIO FALSO IN BILANCIO
USUROCRAZIA – DI BATTISTA IL TERRIBILE TRUFFALDINO INDEBITAMENTO PUBBLICO
ITALIANO AMERICANO ASCOLTATE DEBITO PUBBLICO AMERICANO EUROPEO PERCHE NON PARLATE ????? PROF. GIACINTO AURITI IN MERITO TRAGEDIE GUERRE PLANETARIE
TUTTO AVEVA DA TEMPO DENUNCIATO !!! ORA QUALE SARA’ LA PROSSIMA CALCOLATISSIMA NOVITA’ DI SOSTEGNO REGIMI ANTIUMANITA ?????