Forse come antidoto alla stagnazione dei consumi, la catena di negozi Zara ha lanciato sul mercato equivoche magliette per bambini che richiamano visivamente le uniformi degli internati nei campi nazisti. Bene o male purché se ne parli: chi si lacera le vesti e chi dà sfogo all’antisemitismo. Noi preferiamo sdrammatizzare con l’ironia di Franciscus Pentagrammuli.
Che non si venga a parlarci di errori o di scuse. Questo non può essere scusato: presentare un pigiama dei campi di sterminio con la stella gialla delle ore oscure del nazismo e di Vichy.
Questo scrive in uno stato pubblico di Facebook l’ex Gran Rabbino di Francia Gilles Bernheim. Senza considerare che il pigiamino è dichiarato ispirarsi al Far West, che sulla schiena presenta la ben visibile scritta Sheriff (sceriffo), che la stella gialla dello scandalo ha, come ogni stella da sceriffo del Far West che si rispetti, una pallina sopra ogni punta, pallina che ognuno sa assente dalle sei punte della stella di David apposta sugli abiti degli ebrei.
Ma al di là delle errate interpretazioni sul corpo del pigiamino incriminato, nel 2009 il quasi Gran Rabbino Bernheim scagliò parole di fuoco dal giornale Le Monde contro monsignor Williamson e Benedetto XVI che gli aveva revocata la scomunica: il vescovo inglese era colpevole di NEGAZIONISMO, le sue parole erano degli “abietti propositi”, Benedetto XVI “non poteva non sapere”, e le pauvre Gilles era molto rattristato da ciò, non comprendeva: e il dialogo interreligioso, e il tè ecumenico delle cinque con i biscottini imburrati?
Monsignor Williamson negava (in realtà non parlava delle uniformi carcerarie, ma per metonimia) che i pigiami a righe con la stella davidica gialla fossero mai esistiti. Zara secundum Bernheim ricorda invece l’esistenza dei pigiami a righe con la stella, organizza una sorta di perenne Giorno della Memoria nel campo del prêt-à-porter per bimbi, e ciò è “un’onta”.
Ora, sarò malizioso, ma non riesco a non vedere una certa contraddizione. Nell’attesa, credo che comprerò a mio nipote un pigiamino da tigre siberiana, così se qualcuno se ne lamenterà potrò scagliargli contro le associazioni animaliste anti caccia anti pelliccia, e il mio nipotino potrà dormire sonni da … leone!
Che la stella sembra quella dello “sceriffo” onestamente mi pare una forzatura, il fatto che ci sia scritto sceriffo o che non ci sia scritto è irrilevante, inoltre la fattezza del pigiama non ha nulla a che vedere con gli indumenti del Far West.
Tutta questa confusione è solo per via della stella, perché se la togliamo è un pigiama come altri.
Certo, diciamo che è mancato un pò di buon senso e di delicatezza, ma non vedo tutta questa tragedia, anche perché ci sono avvenimenti più seri e gravi del pigiama, vedi la mattanza dei cristiani, il califfato, la guerra (speriamo che si fermano in tempo) tra Ucraina e Russia.
Queste sono le tragedie
Ma questa gente ha messo il copyright anche sulle stelle? Le righe ne sono esenti?
Una volta un amico mi disse che ne avremmo viste delle belle.
Aveva ragione da vendere.
E poi le righe del nuovo pigiamino sono orizzontali (più stile marinaro, insomma) anzichè verticali come quelle dei poveri deportati. Certo ha ragione Francesco nel dire che non ci azzecca comunque nulla con il Far West, cui si sarebbe maggiormente avvicinata, al limite, una quadrettatura tipo camicie a quadri dei cow-boys, o un disegno che ricordasse quei “gilet” sempre in uso nel West. Ma che volete? Ovvio che i veri problemi sono ben altri!!
Tommaso Pellegrino – Torino
http://www.tommasopellegrino.blogspot.com