“L’unica democrazia del Medio Oriente” non è propriamente laica come si vorrebbe far credere [RS].
Dozzine di postini che avrebbero dovuto consegnare copie del Nuovo Testamento cristiano a residenti in Ramat Gan si sono rifiutati di farlo, affermando che la consegna conteneva “materiale missionario” e che tale consegna è pertanto proibita dalla legge ebraica (Halakah) e forse anche dalla legge statale. Hanno pertanto chiesto che si facesse una ricerca legale sul tema, prima di decidere se consegnare le Bibbie o no.
I lavoratori delle Poste hanno quindi contattato il Membro della Knesset Zevulun Orlev (Casa Ebraica) e gli hanno chiesto di prestar loro assistenza nei confronti della Autorità Postale, che richiede invece di distribuire il materiale. Orlev ha parlato col Ministro delle Comunicazioni Moshe Kahlon (Likud) e ha chiesto di bloccare la consegna dei libri fino a quando si fosse fatta un’inchiesta legale sulla materia.
Tuttavia, in una nota di chiarimento le Poste hanno affermato che “Il Servizio Postale Israeliano s.r.l. è un’azienda governativa che opera in accordo con la Legge sul Servizio Postale, che la obbliga a distribuire tutta la posta che viene ad essa data per la distribuzione. Il Servizio Postale non ha né il diritto né la possibilità di analizzare la posta, decidendo cosa consegnare e cosa no. Per questa ragione anche in questo caso gli oggetti inviati saranno distribuiti secondo la nostra obbligazione legale“.
Traduzione a cura di Matteo Luini
Se qualche potente organizzazione maomettana decidesse di spedire milioni di copie del Corano a tutte le famiglie italiane, i postini non potrebbero opporsi, è vero, però una qualche reazione di protesta e di allarme legittimo si dovrebbe pur opporre.
Che paragone fai? L’Islam è una falsa religione, il cristianesimo Quella Vera!