Listener (3)

Continuiamo la pubblicazione in 10 puntate di un racconto di taglio apologetico-umoristico dal titolo “Il ritorno di San Pietro” che dobbiamo alla penna di Vic della redazione di Radio Spada”. Il lettore coglierà nei toni ora lievi, ora pensosi della narrazione tutta intera la tragedia che vive in quest’epoca il cattolicesimo romano, traendone spunti di riflessione o di approfondimento. Qui la prima puntata, qui la seconda,  qui la terza , qui la quarta qui la quinta,  qui la sesta e qui la settima .

Erano le cinque del mattino,ma in Vaticano qualcuno era sveglio. Non era una guardia svizzera,bensì un cardinale che nel suo studio ancora buio stava facendo una telefonata importante.
“Signor Woland,insomma,la situazione è questa. Non sappiamo che cosa fare! Il modernismo ha subito una botta d’arresto a causa di questo improvviso e inaspettato cambiamento di rotta del Pontefice e lei si rende conto di quanto ciò sia spiacevole. Noi crediamo che si tratti d’una malattia mentale…si si,se preferisce può chiamarla tradizionalismo. In ogni caso va guarita…ovviamente senza dare scandalo…lei capirà…si si… ci siamo intesi perfettamente: bisognerà fare le cose non troppo apertamente. Si,qualche seduta intensiva con quel suo amico psicologo…a me e ad alcune altre Eminenze fecero un gran bene…la ringrazio. A presto allora,Signor Woland.”

All’altro capo del filo,Woland,l’uomo in rosso,riattaccò la cornetta pensoso. Poi disse al fedele Astarotte che gli stava di fronte. “Le cose sono un po’ intricate…Loro non sanno che il pontefice per ora è ancora Pietro – e nel pronunciare il nome l’odio lo fece rabbrividire- e quindi non posso far nulla. L’unica speranza sarebbe riacchiappare Francesco,in qualche modo. Ma colui che non possiamo nominare lo tiene ancora presso di sè…si,la situazione è complicata.”
“Mi è giunta però voce- disse Astarotte-  che Pietro sta per essere richiamato”
“Bene- disse Woland lisciandosi la barbetta – aspetteremo.”

Intanto in Vaticano…

Dal piccolo crocefisso dorato che si trovava accanto al letto del pontefice il Signore disse a Pietro”E’ giunto il momento che tu ritorni” 
“Ma c’è ancora tanto da fare…non posso lasciare le cose a metà,non posso lasciare il mondo in balia di questa follia!” Disse Pietro con la voce che gli tremava per l’indignazione al solo pensiero di lasciare l’opera a metà.
” Pietro…se volessi, con un mio solo gesto potrei dissolvere tutte le ombre e tutti i dubbi,e far brillare chiara la Verità.  Non ti ho mandato per risolvere definitivamente le cose,ma perché tu fossi per qualche tempo il simbolo vivente di qualcosa che il mondo credeva di aver distrutto,il simbolo della Tradizione Cattolica. 
San Paolo ha fatto un buon lavoro con Francesco,ma il Nemico è in agguato per strappare i buoni semi dal suo cuore e forse ci riuscirà. Ma tu sai bene,Pietro,che non tutto ciò che accade, avviene  per mia volontà, ma nulla accade senza il mio consenso. Lascio di mia Volontà il posto a questa confusione,non per rendere più difficile che gli uomini vengano a me- non è mai stato facile- ma per rendere il loro amore per Me piu saldo e vero,proprio perché l’avranno trovato e custodito in mezzo al delirio del Mondo e della mia Casa. Questa è una prova: Il buon soldato si riconosce nella battaglia,per quanto   dura essa sia.”
“E’ vero Signore. Perdona il tuo vecchio discepolo impulsivo.”
“Oh no Pietro!- disse il Signore ridendo piano- non c’è nulla da perdonare. Sei migliorato molto dal tempo in cui tagliavi le orecchie ai miei persecutori”