di Franciscus Pentagrammuli

L’azione di pulizia di papa Francesco [NB: non è specificato da che cosa si ripulisca, se dall’immoralità o da residui e rigurgiti di cattolicismo] continua, e dopo aver commissariato e fatto demolire i Francescani dell’Immacolata per nessuno-sa-che-cosa, dopo aver deposto sulla base di false accuse al vicario (senza preavviso e senza dargli alcuna possibilità di difendere sé ed il proprio operato) il vescovo Livieres Plano – Opus Dei, forte oppositore della teologia della liberazione ancora trionfante nel suo Paraguay e colpevole di un forte aumento di vocazione sacerdotali fervide e rigorose nella propria diocesi -, ecco che la Sua Santità passa a commissariare la diocesi di Albenga-Imperia.

Questa volta, ancorché perfettamente evidente sia il fastidio di parte dei diocesani per il carattere filotradizionalista impresso da monsignor Oliveri al proprio pontificato (cfr. vecchi articoli di giornali locali reperibili in rete: si sarebbe persino avuta una lettera di alcuni fedeli e preti a Francesco, chiedendo di rimuovere tale orribile antistite), le accuse sembrano più serie: monsignor vescovo avrebbe accolti nel proprio seminario e successivamente ordinati sacerdoti uomini tali da formare, più che un santo presbiterio, una vera e propria corte dei miracoli.

Sfogliando le notizie più o meno recenti dei giornali si legge di ex-fotomodelli argentini, omosessuali, pedofili condannati, latin-lovers, ultratradizionalisti anticonciliari ed antifranceschisti, “personaggi bizzarri”, “lestofanti”, sacerdoti in talare (!), rectius, per stare al verbo di un quotidiano: “gonnelloni tanto in voga prima del Concilio”, forse anche “beceri tradizionalisti omosessuali”, gente “espulsa dalle navi di crociera per molestie ai passeggeri“, uno che durante una processione avrebbe “molestato la moglie” di un alto ufficiale di marina, e poi chissà, magnaccia, transessuali…

Tuttavia, per vederci più chiaro e serbarmi fedele all’adagio tomista “Timeo hominem unius libri” (in questo caso: unius ephemeridis), ho superato con balzo hegeliano il Secolo XIX e sono approdato al sito di informazione tradizionalista francese Notions Romaines, trovando la graziosa notizia che quest’anno l’ex rettore del seminario ingauno (da cui tante sciagure erano provenute, stando alle cronache), don Antonio Suetta, è stato elevato da Sua Santità Papa Francesco al ministero di vescovo di Ventimiglia-San Remo.

Illusione-ottica-assurdo

Ora, noi sappiamo che Francesco studiò da gesuita e, parole sue, studiò il “tomismo decadente” (certo si riferisce a Thomas Mann, non credete anche voi?). Ma ci è impossibile non vedere nelle sue res gestae l’influsso di un qualche occamismo. Come tutti sanno, Occam riteneva, contro Tommaso, che Dio potesse compiere, miracolosamente, persino l’assurdo.

Anche Santo-Subito-Francesco I, che fa miracoli da vivo, può compiere l’assurdo: commissariare un vescovo a causa della sua pessima gestione delle vocazioni, e promuovere vescovo l’ex direttore del seminario.

MAGNA ET MIRABILIA SUNT OPERA TUA DOMINE