LondonGayPride2004

 

Ovvero, parafrasando il vecchio adagio: “meglio tacere e sembrare eretici, piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio”. [RS]

 

Una coppia “cattolica” di australiani, Ron e Mavis Pirola, già parte del Pontificio Consiglio per la Famiglia (!), durante la testimonianza resa lunedì davanti al Sinodo appena aperto, ha esortato il Papa e i Vescovi ad accogliere liberamente le coppie gay nella Chiesa. Si tratterebbe, a loro dire, di un “modello di evangelizzazione”. 

Portando l’esempio di amici di famiglia con un figlio omosessuale, hanno riferito: “Stavano programmando la festa natalizia in cui si sarebbe riunita tutta la famiglia, e il figlio disse loro che avrebbe voluto invitare anche il partner. I nostri amici credono fermamente negli insegnamenti della Chiesa e sapevano che ai loro nipoti non sarebbe sfuggita questa accoglienza. La loro risposta è stata ‘è nostro figlio’. Che modello di evangelizzazione per le parrocchie! E’ un esempio pratico di ciò che l’Instrumentum Laboris afferma“. L’intervento pare esser stato molto apprezzato e applaudito da diversi padri sinodali.

Voce dissonante quella del Card. Burke, che ha osservato: “Se, come la ragione e la fede ci insegnano, le relazioni omosessuali sono intrinsecamente disordinate, che cosa comunichiamo ai bambini accogliendo, in occasione di una festa di Natale, la relazione disordinata di un membro della famiglia? Non vogliamo certo dare ai bambini l’impressione che le relazioni contrarie al progetto di Dio siano positive, e che un grave peccato possa essere condonato solo perché riguarda un familiare. […] non dovremmo esporre i bambini a queste relazioni, all’esperienza diretta di queste relazioni. […] E’ giusto che le famiglie trovino il modo di stare vicino ai loro congiunti, ma per distoglierli da relazioni disordinate”.

Il network internazionale Voice of the Family ha definito l’allocuzione dei Pirola “dannosa”. Padre Check, capo di Courage – organizzazione cattolica che aiuta le persone con tendenze omosessuali a vivere castamente – ha osservato: “Non possiamo essere ‘più pastorali’ di Gesù. […] accogliere le persone in chiave autenticamente cristiana non può mai significare un compromesso con la verità”.

 

Fonti originali (in inglese) qui e qui

 

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