Riportiamo con interesse il “punto della situazione” esposto sul sito della FSSPX (sanpiox.it): Sinodo sulla famiglia: una rivoluzione dottrinale sotto una maschera pastorale
Lunedì 12 ottobre, il relatore generale del Sinodo straordinario sulla Famiglia, Card. Peter Erdő, Primate di Ungheria, ha reso pubblico la relazione intermediaria che dà un’idea dell’orientamento del dibattito che si tiene a porte chiuse da una settimana, e che ne durerà ancora un’altra.
Ciò che colpisce a primo acchito, è il ritrovare in questa relazione le proposizioni scandlaose tenute dal Card. Kasper nell’intervista con il vaticanista Andrea Tornielli del 18 settembre, circa un mese fa. Come se tutto fosse già previsto.
Ognuno giudichi da sé:
– Card. Kasper, 18 settembre: «la dottrina della Chiesa non è un sistema chiuso: il Concilio Vaticano II insegna che c’è uno sviluppo, nel senso di un approfondimento possibile. Mi chiedo se sia possibile in questo caso un approfondimento simile a quello avvenuto nell’ecclesiologia: anche se quella cattolica è la vera Chiesa di Cristo, ci sono elementi di ecclesialità anche fuori dai confini istituzionali della Chiesa cattolica. In certi casi, non si potrebbero riconoscere anche in un matrimonio civile degli elementi del matrimonio sacramentale?Per esempio l’impegno definitivo, l’amore e la cura reciproca, la vita cristiana, l’impegno pubblico che non c’è nelle coppie di fatto?»
– Card. Erdő, 13 ottobre: «una significativa chiave ermeneutica proviene dall’insegnamento del Concilio Vaticano II, il quale, mentre afferma che “l’unica Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa cattolica», riconosce che anche «al di fuori del suo organismo si trovino parecchi elementi di santificazione e di verità, che, appartenendo propriamente per dono di Dio alla Chiesa di Cristo, spingono verso l’unità cattolica” (Lumen Gentium, 8). In questa luce, vanno anzitutto ribaditi il valore e la consistenza propria del matrimonio naturale. Alcuni si domandano se sia possibile che la pienezza sacramentale del matrimonio non escluda la possibilità di riconoscere elementi positivi anche nelle forme imperfette che si trovano al di fuori di tale realtà nuziale, ad essa comunque ordinate. La dottrina dei gradi di comunione, formulata dalConcilio Vaticano II, conferma la visione di un modo articolato di partecipare al Mysterium Ecclesiae da parte dei battezzati. Nella medesima prospettiva, che potremmo dire inclusiva, il Concilio dischiude anche l’orizzonte in cui si apprezzano gli elementi positivi presenti nelle altre religioni (cf. Nostra Aetate, 2) e culture, nonostante i loro limiti e le loro insufficienze (cf. Redemptoris Missio, 55).» (Relatio post disceptationem del Relatore generale, Card. Péter Erdő, 13.10.2014)
In un’intervista accordata a DICI il 3 ottobre, Mons. Bernard Fellay, Superiore generale della Fraternità San Pio X, aveva attaccato lo specioso ragionamento del Card. Kasper: «Il Cardinal Kasper è assolutamente logico, perfettamente coerente: propone un’applicazione pastorale al matrimonio dei nuovi princìpi sulla Chiesa enunciati al Concilio in nome dell’ecumenismo: ci sono degli elementi di ecclesialità al di fuori della Chiesa. Passa così in modo logico dall’ecumenismo ecclesiale all’ecumenismo matrimoniale: ci sarebbero così, secondo lui, degli elementi del matrimonio cristiano al di fuori del sacramento. Per vedere le cose concretamente, chiedete a uno sposo cosa penserebbe di una fedeltà coniugale “ecumenica” o di una fedeltà nella diversità!».
Su Il Foglio del 15 marzo 2014, il Card. Carlo Caffarra, Arcivescovo di Bologna, aveva risposto ai propositi del Card. Kasper sui divorziati “risposati”, tenuti durante il concistoro del 20 febbraio, in termini vigorosi: «Quindi, c’è (ci sarebbe, secondo le tesi di Kasper, ndr) un esercizio della sessualità umana extraconiugale che la Chiesa considera legittima. Ma con questo si nega la colonna portante della dottrina della Chiesa sulla sessualità. A questo punto uno potrebbe domandarsi: e perché non si approvano le libere convivenze? E perché non i rapporti tra gli omosessuali?».
Il rapporto del Card. Erdő apre delle prospettive pretestuosamente “pastorali” in questa duplice direzione: « Una sensibilità nuova della pastorale odierna, consiste nel cogliere la realtà positiva dei matrimoni civili e, fatte le debite differenze, delle convivenze (…) Anche in tali unioni è possibile cogliere autentici valori familiari o almeno il desiderio di essi. Occorre che l’accompagnamento pastorale parta sempre da questi aspetti positivi (…) Le persone omosessuali hanno doti e qualità da offrire alla comunità cristiana: siamo in grado di accogliere queste persone, garantendo loro uno spazio di fraternità nelle nostre comunità? Spesso esse desiderano incontrare una Chiesa che sia casa accogliente per loro. Le nostre comunità sono in grado di esserlo accettando e valutando il loro orientamento sessuale, senza compromettere la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio?» (nn. 36, 38 e 50).
Questi propositi, che si pretendono unicamente “pastorali”, senza implicazioni dottrinali, – come ai tempi del Concilio Vaticano II -, saranno dibattuti dai membri del Sinodo straordinario durante questa settimana, e da tutte le diocesi nel corso del 2014-2015, prima della riunione del Sinodo ordinario nell’ottobre 2015.
Ma fin d’ora, secondo quanto riconoscono i Cardinali Kasper e Erdő, si può affermare che, come il Vaticano II ha introdotto l’ecumenismo con la nozione di “comunione meno perfetta”, il Sinodo si prepara a proporre il matrimonio ecumenico con una nozione di indissolubilità modulabile, cioè più o meno solubile nella “pastorale”.
Il 3 ottobre Mons. Fellay affermava: «noi rimproveriamo al Concilio questa distinzione artificiale tra dottrina e pastorale, perché la pastorale deve necessariamente derivare dalla dottrina. Proprio tramite molteplici aperture pastorali sono state introdotte nella Chiesa delle mutazioni sostanziali, e la dottrina è stata intaccata. È esattamente quello che è successo durante e dopo il Concilio, e noi denunciamo la medesima strategia utilizzata ora contro la morale matrimoniale».
Ė impossibile acettare l’omosessualità senza compromettere la morale sulla famiglia
Grazie a Dio qualcuno con le idee chiare c’è ancora
Per favore, che OGNUNO di noi gridi ovunque questa frase: Ė impossibile acettare l’omosessualità senza compromettere la morale sulla famiglia
Il cardinale Kasper e il cardinale Erdő sono usare dallo stesso errore nella Lettera del Sant’Uffizio 1949 durante il pontificato di Papa Paulo XII.
La Lettera del Sant’Uffizio dedotto che il battesimo di desiderio e di essere salvato nell’ignoranza invincibile sono eccezioni esplicite per il dogma extra ecclesiam nulla salus. In altre parole questi casi sono visibili a noi, personalmente noti a noi e quindi sono eccezioni. Avrebbero dovuto essere conosciuto personalmente a noi.
Ma questi casi sono in Cielo. Come possono essere eccezioni sulla terra per extra ecclesiam nulla salus.
Questo è stato un errore nella Lettera di Sant’Uffizio 1949.Ipotetico erano considerati de facto eccezioni per l battesimo di acqua per la salvezza per tutti. La Lettera deduce che c’e salvezza al di fuori della Chiesa.Ma dove sono questi casi di persone salvate fuori della Chiesa? Non e nessuno.Non c’è salvezza conosciuto al di fuori della Chiesa. Così il dogma extra eclesiam nulla salus non è contraddetta. Non ci può essere una prova per una nuova ecclesiologia.
Cosi nel Concilio Vaticano II non sappiamo nessuno che ha ricevuto salvezza in un’altra religione (LG 8 subsistit ). Una possibilità, una cosa teorica non è un’eccezione a extra ecclesiam nulla salus. LG 8 non contraddice extra ecclesiam nulla salus.
Per il cardinali sono contraddice perche loro pensano che questi case sono visibili a noi. Che noi posso vedere ‘ghosts’.Senza questa irrazionalita non c’e una sviluppa di doctrine.
Quindi ‘elementi di santificazione e di verità’ (LG 8) trovati al di fuori della Chiesa non può essere conosciuto a noi in mondo.LG 8 non possono essere una eccezione per ecclesiologia tradizionale.
E importante che Fraternita(FSSPX) correge questa errore.
bene, lasciamo perdere i cardinali Erdo e Kasper e il loro papa Jorge, che sono colonne della lor chiesa ed è inutile stare a discutere con loro: li seguano pure i ciechi che amano farsi guidare da ciechi…Ma come faccia un cardinal Caffarra – et similes – a dissociarsi dalle posizioni di quelli e poi proclamarsi figlio devoto di questa chiesa, proprio non capisco. O anche lui è affetto da quello strabismo che rimprovera ai suoi confratelli e riesce nonostante tutto a vedere ancora in questa chiesa nova “elementi di santificazione e di verità” che lo inducono a riconoscerla ancora come la vera Chiesa di Cristo?
La logica che mons. Fellay riconosce al card. Kasper – & C.- perchè non la usa lui stesso per ripudiare radicalmente questa chiesa nata da quel concilio che tale chiesa ha generata, e smetterla di cercare accordi con essa, risconoscendole in tal modo una patente di legittimità?
E’ ora di preghiere!! intense e prolungate!!..da parte di tutti noi, affinchè lo Spirito Santo si degni di illuminare di Fede le loro umane (e per questo povere e minuscole) intelligenze. Io, come penso ciascuno di voi, trovo solo miserie e disperazioni personali e famigliari al di fuori della Chiesa Una Santa Cattolica ed Apostolica. I Vangeli sono così difficili da leggere e da prendere come costante esempio di vita? la Santissima Messa è così difficile che un qualsiasi sacerdote possa dirla senza inventarsi di volta in volta qualcosa di nuovo? il Santo Rosario è così arduo recitarlo ogni dove? La decima è così difficile donarla ai poveri? Non esistono più sacerdoti talarati ed ancorati rigidamente alle Sacre Scritture (sono mosche bianche!) e noi, ciascuno di noi,è lasciato solo, al buio di questa infinita notte senza stelle (ma l’aurora arriverà statene tutti certi!). Per il momento,L’unica cosa che ci riunisce tutti assieme (ovunque ognuno di noi sia) è la Preghiera. Quindi giù di Rosari!!! e Sante Messe!!!. Un abbraccio sincero a tutti. Umberto
Umberto
la chiesa di oggi e’ a nostra immagine e somiglianza senza nessuno escluso.Preghiamo innanzi tutto per noi.Da noi incomincerà il cambiamento……
“la chiesa di oggi e’ a nostra immagine e somiglianza senza nessuno escluso” 😮
Ma sarà la SUA chiesa a sua “immagine e somiglianza”, non certo la mia: la Chiesa di Cristo.
Capisco che, come diceva miri, ogni tanto ci possano venire propinati intermezzi spassosi ma, quand’è troppo, è troppo.
Umberto
non è per niente veritiero che solo al di fuori della nostra S. Chiesa si trovano miserie e disperazioni personali e famigliari.
Anche in questa chiesa,che viviamo, ci sono tante povertà ……segno che il demonio ci lavora in maniera costante e non poco di questi tempi.
S.Messe,Rosari,Preghiere, Si! Non di certo dandoci sotto per quantità, ma dette con amore caritatevole, altrimenti,non potrebbero arrivare mai al cuore del nostro Signore.
Chi ama cerca signor Umberto; non aspetta siano gli altri a cercarci.
Lister
l’essere umile può solo farci del bene…..non dica cose,che sono certa,non pensa.
@ Maria
“Non di certo dandoci sotto per quantità, ma dette con amore”
“Chi ama cerca signor Umberto; non aspetta siano gli altri a cercarci”.
Vede? Se non tratta argomenti inerenti la Dottrina Cristiana, dimostra che sa dire cose giuste e piacevoli.
Lister
adesso ho capito una cosa, che fino ad ora chissà per quale coincidenza….mi era sfuggita .
Io invece pensavo che fosse stata la S.Dottrina ad ispirarmi……
Devo dire che e’ molto facile fraintendere le cose specialmente se fanno parte del mondo spirituale delle persone.
OK,
come non detto… 🙁