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di Massimo Micaletti

Pare incredibile, ma pure dopo la Legge 194 che ha legalizzato e sovvenzionato l’aborto, la Legge 40 che ha legalizzato e sovvenzionato la fecondazione artificiale, le vicende pericolosissime e per ora scampate dei Di.Co e delle d.a.t., esistono ancora cattolici che si rallegrano per l’elezione a Capo dello Stato di un democristiano.

 Eppure, chi difende la vita dovrebbe avere ben inteso cosa c’è dentro e dietro una mentalità che fa del cristianesimo poco più di una traccia, una strada da seguire ove possibile e da cui deviare ove conveniente. Se Andreotti nel 1978 non fece cadere il governo per la 194, chissà cosa avrebbe fatto un “cattolico moderato di sinistra” dinanzi al decreto che avrebbe salvato la vita ad Eluana: siamo così certi che sarebbe finita diversamente?

Dice: era peggio la Bonino. Non ne sarei tanto sicuro, Mattarella potrebbe essere peggio quanto il peggio, ma in maniera diversa: qualcuno ha detto che un nemico vero è meno pericoloso di un amico finto ed un presidente laicista, aggressivo su certi temi, avrebbe per reazione compattato la coscienza cattolica del Paese come si è verificato in passato, suscitando una resistenza davvero fastidiosa anche in Parlamento; mentre la storia insegna che l’unico che può davvero fare i cattolici gabbati e contenti è un democristiano.

Ma questi sono argomenti di carattere generale, la solita tirata antidemocristiana di uno che non capisce nulla di politica, della vita vera ed in ultima analisi manco del cattolicesimo, che è certo un fariseo e magari pure fascista.

E poi Mattarella che ne sai che ha fatto? Mattarella non era in Parlamento ai tempi della 194! Già, la questione aborto è stata affrontata dai nostri politici nel 1978, quando Mattarella non era ancora Onorevole: ma sulla fecondazione artificiale l’oggi Presidente ha detto la sua, eccome. E pure sull’aborto. State a sentire. 

Nel 1996, come esponente del PPI, Mattarella è secondo firmatario, dopo Rosa Russo Jervolino, di una delle primissime proposte di legge in materia di fecondazione artificiale[1], atto che precorre i tempi essendo in sostanza una anticipazione netta e definita – guardacaso – di quella che sarebbe poi divenuta la Legge 40, otto anni dopo.

Se scorriamo la proposta Jervolino – Mattarella, infatti, troviamo, esattamente come nella Legge 40, il via libera alla fecondazione artificiale a spese dello Stato col solo divieto di eterologa e selezione eugenetica degli embrioni, oltre che del congelamento. La sola rilevante differenza è che la  fertilizzazione in vitro è in questo testo riservata a soli coniugi, mentre la 40 la ammetterà anche per i conviventi. Già nel 1996 era dunque aperta la via democristiana alla produzione dell’Uomo a spese dello Stato, ed è quantomeno singolare che il testo adottato poi nel 2004 sia sostanzialmente il medesimo a suo tempo proposto dalla Jervolino e da Mattarella, quando non c’erano la propaganda martellante ed il braccio di ferro laici / cattolici che avrebbero poi travolto il Paese negli anni a venire.

Ma non basta, perché le singolarità non si esauriscono qui. Nel 2014, infatti, Sergio Mattarella, divenuto Giudice costituzionale, è nel collegio che emana la sentenza n. 162, ossia la nota pronuncia che, proseguendo l’opera di demolizione della sciagurata Legge 40, autorizza proprio la fecondazione artificiale eterologa, aprendo così la via anche all’utero in affitto.

Curioso, eh?

Nel frattempo, nel 2012, sempre quale Giudice costituzionale, Mattarella è stato nel collegio che ha reso l’ordinanza 196/2012, in cui viene dichiarata l’inammissibilità della questione di costituzionalità della Legge 194 in relazione alla possibilità per la gestante di abortire volontariamente entro i primi novanta giorni. In altri termini, un Giudice minorile aveva sollevato il tema della (in)compatibilità con la Costituzione della possibilità dell’aborto entro i tre mesi ma la Corte, come al solito, si è rifugiata per l’ennesima volta dietro profili di irrilevanza processuale del problema: e tra i Giudici costituzionali che hanno ritenuto di schivare nuovamente il problema del rapporto tra 194 e Costituzione, lasciando la 194 intatta ed assassina, troviamo anche l’oggi Presidente che qualche cattolico saluta con giubilo.

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[1]    http://www.camera.it/_dati/leg13/lavori/stampati/pdf/0816.pdf