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Eri solo oramai! Dal baluardo

Stanchi e scorati si partiano i forti;

Ma Tu, saldo al Tuo posto e più gagliardo,

Nel ruinar delle inclinate sorti,

E il puro e bello e antico Tuo stendardo,

Alto reggendo tra i fuggiaschi e i morti,

Ancor la voce, ancor securo il guardo,

Sol uno osavi all’ostil furia opporti.

Come e quando cadesti? Un improvviso 

Gel ti costrinse il core ed un ribrezzo

Atro di morte scolorotti il viso,

E fu quando vedesti, che metteano a prezzo

Il puro e bello Tuo stendardo antico.

Il puro Tuo stendardo antico e bello

Or Teco posa sul sepolcro e attende:

Ch’Egli è cosa immortale e nè l’avello,

Nè l’obliar dei posteri l’offende.

Ma quando novo sonerà l’appello

per le nove battaglie e su le tende

Dov’or trescando il traditor drappello

A’ suoi guadagni col nemico intende,

Scoppi l’ultrice folgore divina

Ch’i rei, dementi di terror, travolga

Per sè medesmi a la fatal ruina;

Allora, caro, sarà chi se ne vegna

Memore a la Tua tomba e di là tolga,

Per darla al vento, la Tua santa insegna.

 

Padre Alfonso Maria Casoli S.J. (1902) in morte del fratello Pier Biagio, campione dell’intransigenza cattolica modenese contro le usurpazioni sabaude,

contro il liberalismo e la nascente democrazia cristiana.

Testo a cura di Piergiorgio Seveso