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A seguito delle polemiche suscitate dal post che rimandava al nostro libro “L’opposizione magisteriale a fascismo, nazionalsocialismo, liberalismo e comunismo”, ci perviene una nota da parte di un dirigente di Forza Nuova che pubblichiamo di seguito. Gli insulti – gratuiti e non bisognosi di commento – che sono stati rivolti ai collaboratori di RS nella giornata di ieri, non hanno trovato e non troveranno né spazi né risposte. Ma non per questo si può fermare il dibattito. Alla lettera che segue rispondiamo qui.

di “Marcus”

Grazie a Morsello ed a Fiore, il cattolicesimo ha fatto veramente breccia in un ambiente – quello della destra radicale – dove per decenni ha imperversato il cosiddetto neo-paganesimo (il quale è tutto ed il contrario di tutto, in sostanza è relativismo). Anche i più sprovveduti sanno che il “collante” di questo ambiente è il fascismo, o meglio il richiamo ad una visione idealizzata di esso. È su questo richiamo, e sull’esperienza storica del Regime e della RSI, che si basa gran parte del lavoro che si fa per portare il cattolicesimo al mondo della destra radicale. Un ambiente ricco di buone potenzialità (perché lì si trova il tipo umano che più di una volta ho chiamato miles). Certamente il dovere di dire la verità non deve mai venire meno, per cui è giusto istruire i camerati su quali siano stati gli errori ed i limiti del fascismo. Occorre, però, farlo con tatto. Prendiamo per esempio la questione della massoneria.

La Chiesa individua nella massoneria un nemico pericolosissimo, la stessa cosa l’ha fatta il fascismo mettendola fuori-legge nel 1925. Che senso ha dileggiare i fascisti che ieri hanno ricordato la fondazione dei Fasci di combattimento, sottolineando che nel 1919 in p.zza San Sepolcro a Milano c’era anche qualcosa di massonico?

Prendiamo un altro esempio, i Patti Lateranensi. Di fronte ad un tale capolavoro di concordato Stato-Chiesa – che andava a sanare una ferita profondissima – che senso ha continuare a menarla con la diatriba sorta sulle giuste rivendicazioni espresse da Pio XI nella Non abbiamo bisogno? A me non risulta che la Chiesa abbia formulato una condanna esplicita del fascismo, mentre si sa che ne ha condannato la possibile deriva statolatrica. E quando ci troviamo di fronte alle leggi sociali messe in atto dal Regime, cosa vogliamo dire: che erano contrarie alla dottrina sociale della Chiesa?

Semmai si è trattato dell’esatto contrario. E dalla lotta aperta a liberalismo e social-comunismo – con la condanna esplicita dei miti della Rivoluzione Francese – cosa vogliamo dire: che non erano perfettamente in linea con il magistero ecclesiastico?

Quando si afferma che la Chiesa ha condannato il fascismo – cosa non vera – si vanifica tutto il lavoro che nell’ambiente si è fatto e si fa per affermare il cattolicesimo. Ma ci rendiamo conto delle grandissime difficoltà che si incontrano nel proporre il cristianesimo ad un ambiente che vede lo spettacolo offerto – soprattutto sul paino mediatico (e questo è un aspetto oggi importantissimo) – dalla attuale gerarchia cattolica?

FN è un movimento politico pieno di limiti, ma di una cosa occorre dargli atto: è riuscito a fare del cattolicesimo, il punto di riferimento imprescindibile della sua visione e della sua azione politica.”

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Qui la risposta di Radio Spada a questa lettera.