La bandiera della Ação Integralista Brasileira - AIB, di cui il giovane sacerdote fu membro.

La bandiera della Ação Integralista Brasileira – AIB, di cui il giovane sacerdote fu membro.

Il giovane sacerdote Câmara si rese noto nella sua regione come militante e dirigente delle «camicie verdi» dell’Azione Integralista Brasiliana (AIB) di Plínio Salgado (1895-1975), spesso presentata come l’equivalente brasiliano del fascismo.

Dopo la guerra divenne uno dei più accesi fautori del progressismo estremo. Figura vicina alla “teologia della liberazione” (condannata a più riprese persino dalla “gerarchia concilicare”) fu definito da più parti “vescovo comunista”, “obispo vermelho”, vescovo rosso.

Il quotidiano Avvenire annuncia: “Nessuna attesa per Hélder Câmara. La Santa Sede ha già ratificato il via libera all’introduzione della causa di canonizzazione del brasiliano “vescovo delle favelas”. La concessione del Nihil obstat è stata già firmata il 25 febbraio scorso. In questi ultimi giorni era stata ripresa dalle agenzie di stampa una lettera del cardinale Amato, prefetto della Congregazione delle cause dei santi, anteriore alla firma dell’avvenuta concessione, nella quale il cardinale assicurava all’attuale arcivescovo di Olinda-Recife, Fernando Saburido, di aver ricevuto presso il dicastero romano la richiesta d’introduzione della causa inoltrata dalla diocesi del Nord-Est brasiliano dove nel 1999 morì dom Hélder Câmara.

La richiesta d’introdurre la causa di canonizzazione era maturata nel maggio scorso con l’appoggio dell’intero episcopato brasiliano. Ma una prima volontà era stata espressa fin dal 2008, con un documento elaborato nel corso dell’incontro nazionale dei vescovi del Brasile. Nella richiesta avanzata dalla diocesi si ricordava ampiamente «il lavoro pastorale dell’amato “vescovo dei poveri” dom Hélder Câmara», della sua instancabile attività in favore della dignità umana, della giustizia sociale, della pace, del riscatto dei poveri e diritti degli emarginati«nelle leghe comunitarie contro la fame e la miseria» che gli costò l’ostracismo del governanti e l’appellativo di “obispo vermelho”, vescovo rosso”.