di G.S.
Un anno fa la comunità internazionale iniziava a cercare di limitare le conseguenze che la guerra in Ucraina avrebbe portato.
Gli accordi di Ginevra, siglati da Stati Uniti, Unione Europea e Ucraina, hanno posto le basi per la normalizzazione del conflitto, imponendo, in primo luogo al governo di Kiev ed ai separatisti filorussi, determinati comportamenti che avrebbero riportato la pace nel Donbass.
A distanza di dodici mesi, però, la situazione ovviamente non si è risolta.
Dopo quelli di Ginevra si sono susseguiti altri accordi, quelli di Minsk, che hanno avuto anche loro un fallimentare risultato.
La situazione per i media occidentali è chiarissima, non si potrà arrivare alla pace nel Donbass finché Mosca non si allineerà ai dettami euro-atlantici.
D’altronde le sanzioni inflitte alla Russia dovrebbero portare proprio a questo, in quanto saranno mantenute sino a che Mosca non soddisferà completamente gli impegni sottoscritti a Minsk.
Il quadro è chiaro no?
La Russia è colpevole, insomma, di essersi inserita all’interno di un conflitto che si svolge al di fuori dei propri confini nazionali.
E gli Stati Uniti ad esempio?
Dopo la promessa di ulteriori aiuti umanitari (17,7 milioni di dollari), in cambio, ovviamente, di riforme strutturali, la mano a stelle e strisce, se prima finanziava ed armava “segretamente” le milizie filo-governative impegnate negli scontri nel Donbass, ora esce allo scoperto.
Circa 300 uomini della 173esima brigata aviotrasportata Usa sono arrivati a Yavoriv, nei pressi della frontiera polacca, per addestrare 900 uomini della Guardia Nazionale, milizia del ministero degli Interni ucraino, composta da volontari che hanno preso parte attivamente alle rivolte di Euromaidan.
Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha dato il benvenuto agli istruttori americani con una cerimonia solenne:
Siamo i testimoni oculari e partecipanti diretti dell’addestramento del nuovo esercito ucraino che, come l’araba fenice, sta risorgendo dopo lungo tempo.
Ha dichiarato il presidente alle truppe.
Un nuovo inizio dunque, finalmente gli USA calano la maschera della superpotenza portatrice di libertà e di diritti umani, per svelare la loro anima da guerrafondai.
Il partenariato strategico tra Ucraina e Stati Uniti, che si manifesta in varie forme e a più livelli, sta assumendo un significato nuovo e parametri quantitativi ben diversi.
Mi fa piacere potervi informare che ai nostri partner americani, che mandano da noi dei rappresentanti delle loro forze armate, hanno aderito anche Germania, Canada, Polonia e molti altri paesi.
Ha aggiunto il presidente Ucraino.
Dunque soltanto un osservatore fazioso potrebbe pensare che queste nuove operazioni non servano a gettare le basi di una nuova ed imminente pacificazione.
Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato così:
C’è il rischio di destabilizzare seriamente la situazione nel Paese.
E come fare a dargli torto?
Ormai è chiaro, anche per chi ha sperato che il conflitto si riuscisse a risolvere per via diplomatica, che il Donbass dovrà vedere ancora molto sangue prima che la popolazione possa finalmente ritrovare la tanto desiderata pace.
Qui l’elenco completo dei nostri brevi articoli sul Donbass e la Novorossiya.
Il Donbass, dove russi (definiti “filorussi” ) vivono da semre, non cederà mai ! Lo dicono e ripetono i combattenti che sono di diverse età e di diversa estrazione. Come dar loro torto ? E’ situazione analoga all’Italia, dove gli istriani invece di andarsene in 300.000 avessero deciso di combattere per rimanere all’Italia di cui era la loro cultura ed origine. Ma in Italia le cose andarono diversamente anche perchè era una nazione vinta ed era retta dai conigli che dopo il fascismo erano usciti dalla tane insieme ai serpenti velenosi del bolscevismo.
Nel Donbass ognuno può capire che la situazione è ben diversa.
Pochi però, imboniti dai giornali repubblicani italiani, riescono a capire quanto sia esplosiva la situazione ucraina.
Anzi, terrificante se solo si realizzasse nella mente che i sintomi di premessa su una nuova guerra europea (all’inizio…) ci sono tutti: situazione economica, crisi istituzioni internazionali, prepotenza Usa, mantenimento Nato inutile, dislocazione provocatoria di missili Nato, prevalenza della logica economica delle ditte fornitrici armi negli Usa, incapacità gestionale di presidente Usa, strapotere d’Israele che minaccia chi vuole, mano libera ad isis ed altre forme di terrorismo finanziate da Usa o Arabia Saudita insieme ad Israele (vedi ricolta di Maidan in Ucraina).Sono tutte premesse che non lasciano alcun buon prsagio, anzi sono tutti sintomi tipici analoghi a quelli che precedettero sia la Prima, sia la Seconda Guerra mondiale.
Se poi qualcuno vuoe sforzarsi di vedere comunque qualcosa di positivo, faccia pure…..