Diarmuid Martin, sedicente "arcivescovo" di Dublino, favorevole alle "nozze gay"

 

 

23 maggio 2015. Gli irlandesi hanno detto sì alle “nozze gay” con il 62,1% dei voti.

Perché, sui temi etici si ha diritto al voto? Quale fantasia autorizza il popolo a farsi sovrano al posto di Dio?

Comunque, andiamo avanti … Il fatto:

La Chiesa in Irlanda “deve fare i conti con la realtà”. Parola del sedicente “arcivescovo” di Dublino, Diarmuid Martin, che all’indomani della travolgente vittoria dei “sì” al referendum sulle “nozze gay” fa una sorta di autocritica. Martin riconosce che il risultato è “una rivoluzione sociale”. Dice: “Ci dobbiamo fermare, guardare ai fatti e metterci in ascolto dei giovani”. “Non si può negare l’evidenza”, ha dichiarato l’alto “prelato” alla televisione nazionale irlandese. (ANSA).

Difatti l’evidenza è questa:

Concilio Vaticano nella Dei Filius: «La dottrina della fede che Dio rivelò non è proposta alle menti umane come una invenzione filosofica da perfezionare, ma è stata consegnata alla Sposa di Cristo come divino deposito perché la custodisca fedelmente e la insegni con magistero infallibile. Quindi deve essere approvato in perpetuo quel significato dei sacri dogmi che la Santa Madre Chiesa ha dichiarato, né mai si deve recedere da quel significato con il pretesto o con le apparenze di una più completa intelligenza. Crescano dunque e gagliardamente progrediscano, lungo il corso delle età e dei secoli, l’intelligenza e la sapienza, sia dei secoli, sia degli uomini, come di tutta la Chiesa, ma nel proprio settore soltanto, cioè nel medesimo dogma, nel medesimo significato, nella medesima affermazione».

Ancora è opportuno citare la Pastor Aeternus, sempre del Concilio Vaticano, che dogmaticamente sancisce: «Lo Spirito Santo non è stato promesso ai successori di Pietro perché manifestassero, per la sua rivelazione, una nuova dottrina, ma perché con la Sua assistenza custodissero santamente ed esponessero fedelmente la Rivelazione trasmessa dagli Apostoli, cioè il deposito della Fede».

Chi lo spiega al sedicente “arcivescovo” di Dublino, Diarmuid Martin, che fede e costume non evolvono? Un tempo esistevano i Papi (validamente eletti) che “legavano e/o scioglievano” al bisogno. Oggi non piu!

E non è una questione di presunta intolleranza. Se Diarmuid Martin vuole “fare i conti con la realtà”, li faccia con i suoi soldi, edifichi la sua “chiesa”, non usi il denaro dei Cattolici ed i fedeli cattolici per spadroneggiare e scandalizzare con queste eresie.

di CdP Ricciotti