traduzione a cura di Massimo Micaletti
Nel 2011 una ricerca canadese sugli effetti del divorzio sui figli ha fatto molto discutere: Radio Spada ripropone un articolo del Daily Mail, che ben la sintetizza e dà conto di come le evidenze smentiscano l’assunto del divorzio come “rimedio” alla crisi familiare.
Una ricerca[1] indica che i bambini di famiglie spezzate hanno più probabilità di essere afflitti da pensieri suicidi, una volta cresciuti, che quelli con un passato più sereno. Lo studio su migliaia di adulti ha anche scoperto che i ragazzi sono colpiti più profondamente delle ragazze dal vedere che il matrimonio dei loro genitori crolla. I ricercatori canadesi hanno interrogato 6.647 uomini e donne, tra cui quasi 700 che avevano meno di diciotto anni quando i loro genitori hanno divorziato.
L’indagine ha rivelato che gli uomini cresciuti in famiglie divise hanno tre volte maggior probabilità di sviluppare pensieri suicidi di quelli i cui genitori sono rimasti insieme. Il legame era ancor più forte negli uomini che hanno subito gli effetti della disoccupazione, della violenza e della dipendenza da droghe quando poi sono cresciuti. Ma anche quelli che non avevano un passato così tormentato si sono rivelati due volte più esposti a maturare intenti suicidi in certi momenti delle loro vite, se avevano genitori divorziati. Le donne la cui infanzia era stata segnata dal divorzio avevano considerato di togliersi la vita in almeno il doppio dei casi rispetto alla media, come riporta il Journal Psychiatry Research. Non è chiaro perché i ragazzi restino molto più feriti dal vedere il matrimonio dei loro genitori andare in pezzi ma può dipendere dal fatto che sentono la perdita del padre più profondamente (anche in America i figli vengono molto più spesso affidati alla madre, n.d.t.).
Esme Fuller-Thomson, ricercatore capo dell’Università di Toronto, ha detto: “L’associazione tra il divorzio dei genitori ed i pensieri suicidi negli uomini si è rivelata inaspettatamente forte, anche quando abbiamo corretto i dati per altri fattori di turbamento per bambini ed adulti, per lo status socioeconomico, la depressione o l’ansia. Questo studio indica che le vie che legano divorzio dei genitori e suicidio sono differenti tra uomini e donne”. Ma, preoccupata di non far agitare genitori divorziati o che stanno divorziando, ha aggiunto “I nostri dati non ci indicano in alcun modo che i figli che hanno avuto un’esperienza di divorzio sono destinati a divenire suicidi”.
Patricia Morgan, ricercatrice ed autrice di diversi testi sulla famiglia, ha commentato “Questi risultati non mi sorprendono, sono in linea con tutto ciò che sappiamo sui bambini che provengono da famiglie distrutte. Altre cose, come l’assunzione di droghe, la delinquenza, la disoccupazione, lo scivolamento in basso nella scala sociale sono tutte più ricorrenti (in queste persone)”. Ha aggiunto: “Stiamo imparando sempre di più su quanto siano importanti i padri. Non è sufficiente avere una sagoma di cartone chiamata padre. Questa figura non è sostituibile con il fidanzato della madre”.
I dati ufficiali (riferiti al Regno Unito, n.d.t.) indicano che quasi un bambino su tre vive con uno solo dei suoi genitori biologici. Ben 3,8 milioni di ragazzi e ragazze vivono con la sola madre, gli altri con il padre o con una nuova famiglia. L’Office for National Statistics ha scoperto che più di due milioni di questi bambini non ha mai trascorso più di un giorno consecutivo coll’altro genitore.
[1] NdT: Esme Fuller-Thomson, Angela D. Dalton. Suicidal ideation among individuals whose parents have divorced: Findings from a representative Canadian community survey. Psychiatry Research, 2011; DOI: 10.1016/j.psychres.2010.12.004