Biennale, Il padiglione Islandese, la moschea della misericordia.

di Massimo Micaletti

 

Alla Biennale, sorta di putrefatto autoreferenziale vaso di pandora, è in allestimento una performance che farà discutere quei quattro illusi che ancora credono che l’Unico Vero Dio sia Colui che si è incarnato in Gesù Cristo e che Questi nulla abbia a che vedere con Allah e Maometto. Questi quattro illusi, dicevamo, avranno i loro bei mal di pancia nell’apprendere[1] che in una chiesa vera il solito artista all’avanguardia, vincitore addirittura del prestigioso premio Hugo Boss, ha allestito una sala di preghiera per musulmani, che infatti, tutti contenti, andranno lì a pregare.

La chiesa prescelta per la creativa bestemmia è Santa Maria della Misericordia (magari, in previsione del Giubileo, chissà…) e sebbene sia il Governatore Zaia che il Comitato per la Sicurezza e l’Ordine Pubblico si siano affrettati a dire che si tratta solo di un’opera d’arte, l’imam di Mestre ha chiosato tutto soddisfatto che in quella chiesa si pregherà Allah e non si discute.

Ora, alla cosa di per sé dovremmo averci fatto il callo, noi poveri quattro illusi. Dopo che sia Papa Francesco[2] che Papa Benedetto XVI[3] hanno pregato nella Moschea Blu col Muftì di Istanbul, e che prima di loro l’aveva fatto Giovanni Paolo II a Damasco[4]; dopo che simili inizative si sono ripetute un po’ in tutte le Diocesi, se non come preghiere in Maichea quantomeno come preghiere comuni o cessioni di oratori ai maomettani; dopo che Giovanni Paolo II ha introdotto il vigente Catechismo, e segnatamente il n. 841[5]; insomma, dopo queste e consimili amenità non dovremmo avere proprio nulla da ridire.

Eppure.

Eppure – cosa ci volete fare – rassegnarsi è ancora difficile, per noi poveri quattro illusi che quanto all’Islam ci ostiniamo a pensarla come San Francesco o San Giovanni Bosco.

E’ difficile innanzitutto rassegnarsi al silenzio della Curia locale (non s’è udito un alito, ma spero di sbagliarmi e che mi sia sfuggito qualcosa).

E’ difficile rassegnarsi all’ennesima profanazione mascherata da arte, al fatto che una cultura (che non è la nostra e che ci viene imposta!) cerchi il bello nella bestemmia, ossessionata ma non redenta dalla Vera Religione.

E’ difficile rassegnarsi alla lieta arroganza con cui l’imam di Mestre annuncia che di quanto disposto dal Comitato per la sicurezza se ne infischierà e che quindi, siccome a Venezia o Mestre non c’è una Moschea, in Santa Maria della Misericordia si pregherà Allah.

E se rassegnarsi è così difficile, allora, noi non ci rassegniamo.

 

 

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[1]     http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2015/8-maggio-2015/moschea-chiesa-misericordia-2301359981565.shtml
[2]     http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/istanbul-papa-francesco-nella-moschea-blu-preghiera-a-piedi-scalzi-con-il-gran-mufti_2081975201402a.shtml
[3]     http://www.agi.it/cronaca/notizie/la-preghiera-del-papa-alla-moschea-blu-di-istanbul
[4]     http://www.internetica.it/Papa_Damasco.htm
[5]     841 Relazioni della Chiesa con i musulmani. « Il disegno della salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in primo luogo i musulmani, i quali, professando di tenere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale »