“Un convertito al cattolicesimo potrà anche cadere nel peccato, ma difficilmente accetterà di annacquare la fede. Egli proviene dai flutti del diluvio e una volta in salvo sulla barca di S. Pietro, per grazia di Dio, si tiene ben stretto. Di acqua ne ha già bevuta abbastanza”.
Con queste parole prese in prestito, passavo la parola a Danilo Quinto che era venuto nella mia città, Forlì, lo scorso mese di febbraio, per presentare il suo ultimo libro ‘Ancilla hominis’. Era la prima volta che c’incontravamo di persona, ma conoscevo i suoi libri e di lui mi aveva parlato, spesso e benissimo, un caro amico comune che aveva fatto da tramite per organizzare l’evento.
‘Peccato stia a Roma’ ho pensato subito dopo averci scambiato le prime parole. Succede raramente di trovare così immediata sintonia con una persona, specie se più adulta e con una esperienza di vita diversa e ti piacerebbe poterla avere vicina, per condividere il medesimo amore di Dio e della Chiesa in tempi difficili come gli attuali; tempi in cui vedi andare tutto allo sfascio… fra scroscianti applausi e grida di gioia!
Annacquare la Fede, pratica ormai diffusissima fra i ‘cattolici debosciati’ – per usare una sua calzante definizione – sarebbe stato inconcepibile per chi era stato ‘servo di Pannella’ ed aveva scelto di abbracciare la Croce di Cristo.
Prendere seriamente l’evangelico ‘Si, Si, No, No’, tuttavia, non poteva pagare. Danilo, non provenendo dal paese dei balocchi, lo sapeva ancor prima di prendere la penna in mano, perciò:
Io sto con Danilo!
Danilo è un dono della Provvidenza e dimostra, con la sua storia, che davvero Dio “risana i cuori affranti e fascia le loro ferite”.
Ci sto perché la sua fede è pura e fresca come dovrebbe essere quella di ciascuno di noi.
Ci sto perché vive la persecuzione intra ed extra ecclesiale che lo flagella con un accanimento che sembra davvero soprannaturale, con uno spirito di accettazione esemplare.
Ci sto per dirgli: Tieni duro! Resta attaccato alla Santa Chiesa; a questa Madre Divina che pure, col suo corpo umano, riesce a sorprenderti nel volersi mostrare come una matrigna.
Io sto con Danilo!
Daniele Casi
Giornalista
Presidente dell’Associazione Culturale ‘Amici della Tradizione Cattolica’ Forlì
Bravo Daniele, condivido in toto…però forse bisognerebbe render grazie a Dio che Danilo sta a Roma. Così può esercitare meglio il suo ruolo di spina nel fianco verso Cardinali, Vescovi e …Papi. Perché finche la tradizione non si fa sentire a Roma difficilmente i chierici che la maltrattano si faranno scrupoli. Invece se regolarmente c’é qualcuno che la coscienza gliela fa un po rimordere senza se e senza ma, chissà che a forza di dai e dai…gutta cavat lapidem!
un caro saluto