113958504-279fdc41-f59e-4507-a8ec-ab1f9df054c3

da Repubblica.it

 

La presentazione ha visto la partecipazione del metropolita di Pergamo Joannis Zizioulas, considerato il più grande teologo vivente dell’ortodossia, in rappresentanza del patriarca Bartolomeo I. E’ il primo caso nella storia di un’enciclica presentata da un alto rappresentante di un’altra denominazione cristiana. Francesco ha sempre riconosciuto infatti di essere stato ispirato per questa enciclica dal patriarca ecumenico di Costantinopoli, autore di precedenti testi sulla cura del creato.

Secondo il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, lo scopo del Laudato Si’, “Non è quello di intervenire” sul dibattito scientifico […] “Nella prospettiva dell’Enciclica – ha spiegato il cardinale – è sufficiente che l’attività umana sia uno dei fattori che spiegano i cambiamenti climatici perché ne derivi una responsabilità morale grave di fare tutto ciò che è in nostro potere per ridurre il nostro impatto e scongiurare gli effetti negativi sull’ambiente e sui poteri”.

[…] Francesco critica apertamente il laissez-faire che costituisce il caposaldo del liberismo economico quando bolla come “relativismo” l’atteggiamento di chi sostiene “lasciamo che le forze invisibili del mercato regolino l’economia”. “La crisi finanziaria del 2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo”, scrive Bergoglio, che poi torna sull’argomento: “Il paradigma tecnocratico tende ad esercitare il proprio dominio anche sull’economia e sulla politica. L’economia assume ogni sviluppo tecnologico in funzione del profitto, senza prestare attenzione a eventuali conseguenze negative per l’essere umano. La finanza soffoca l’economia reale. Con il loro comportamento affermano che l’obiettivo della massimizzazione dei profitti è sufficiente. Il mercato da solo però non garantisce lo sviluppo umano integrale e l’inclusione sociale”. […] “Ma il potere collegato con la finanza è quello che più resiste a tale sforzo, e i disegni politici spesso non hanno ampiezza di vedute. Perché si vuole mantenere oggi un potere che sarà ricordato per la sua incapacità di intervenire quando era urgente e necessario farlo?”.

[…] “E’ arrivata l’ora di accettare una certa decrescita in alcune parti del mondo procurando risorse perché si possa crescere in modo sano in altre parti” continua Francesco. “Sappiamo che è insostenibile il comportamento di coloro che consumano e distruggono sempre più, mentre altri ancora non riescono a vivere in conformità alla propria dignità umana. Per questo è arrivata l’ora di accettare una certa decrescita”. “Diceva Benedetto XVI che ‘è necessario che le società tecnologicamente avanzate siano disposte a favorire comportamenti caratterizzati dalla sobrietà, diminuendo il proprio consumo di energia e migliorando le condizioni del suo uso'”. Francesco precisa: “Nessuno vuole tornare all’epoca delle caverne, però è indispensabile rallentare la marcia per guardare la realtà in un altro modo, raccogliere gli sviluppi positivi e sostenibili, e al tempo stesso recuperare i valori e i grandi fini distrutti da una sfrenatezza megalomane”.

[…] Invertire il degrado ambientale e creare sviluppo sostenibile rende “indispensabile lo sviluppo di istituzioni internazionali più forti e efficacemente organizzate”: nell’enciclica Bergoglio ricorda la proposta di Ratzinger di una Autorità politica mondiale.

 

Fonte