Matteo Salvini LEGA satira

 

di Alessandro Pini

 

Premessa

Innanzitutto chiariamo che cosa s’intende per fenomeno Salvini. In questo scritto consideriamo siffatto elemento come il prodotto di una malcelata ipocrisia e disgustoso buonismo – caratterizzanti la politica italiana degli ultimi decenni – non più sostenibile dinanzi l’invasione pianificata (1) del nostro Paese, la quale vede protagonisti pseudo-rifugiati politici-jihadisti, e povere anime in fuga da un Continente sfruttato e colonizzato dal capitalismo-mondialista che distrugge ed uccide corpi e anime.

Ancora, lo prediamo in esame come vano tentativo di reazione a reali e gravi problemi (immigrazionismo, europeismo, islamismo, ecc.). Salvini, pur tuttavia,​ cavalca l’onda come soltanto i migliori surfisti del mondo sanno fare;​ pertanto possiamo inquadrare tale “fenomeno” come ultima forma di democristianesimo (2), ossia tenace e solido tentativo di conquista del potere compiacendo la “volontà popolare”, quest’ultima slegata da ogni vincolo morale e spirituale (liberaldemocrazia).

Democrazia come fondamento del governo e non come sua forma (Castellano). In breve: machiavellismo moderno in salsa pseudo – cristiana. (3)

In ultima analisi, guardiamo a tal elemento​, come simbolo di quella parte politica italiana definita con il nome di “destra” nel millenario gioco del divide et impera.

​Approfittiamo, dunque, dell’azione politica del personaggio in questione per riflettere – alla luce della retta filosofia politica cristiana (l’unica capace di rendere l’uomo autenticamente libero nella società in cui vive e agisce) – ​circa la situazione politica italiana del nostro tempo, senza cedere a compromessi né a sofismi controproducenti e in antitesi alla morale cristiana.

Tutto questo con uno sguardo retrospettivo: laddove tutto ha avuto inizio e si è sviluppato.

 

Italia​ (A.D. 2015)

​Prima di addentrarci nella “selva oscura” della politica nostrana, occorre discorrere, almeno brevemente, circa la situazione ​italiana: politica e sociale.

Per quanto riguarda la prima, essa fa ben sperare. Chi scrive, infatti, spera che tale disordine provochi nel cittadino italiano – seppur anestetizzato ed involgarito – una reazione d’orgoglio, un sussulto della ragione ​di fronte al “re nudo”: l’ideologia liberaldemocratica. Finalmente svuotata dall’ipocrisia che la caratterizzava (sovranità popolare, suffragio universale, ecc.), adesso che il Presidente del Consiglio-Governo è direttamente imposto dall’Alto (inteso come espressione dei Poteri Forti), la maschera è caduta, e con essa ​la farsa del potere al popolo resta decisamente offuscata.

Tuttavia, è bene ricordare che tale realtà è ben protetta dai media nazionali, i quali – nel sistema democratico moderno – fungono da veri proiettori di “realtà”, abilmente ricostruita e proiettata nelle case italiane, divenute ormai territori di conquista per esperti ed abili manipolatori del pensiero.

Da non sottovalutare, a tal proposito, è l’uso e il controllo dei social network da parte degli attuali governi, i quali usano simili mezzi per diffondere il proprio verbo, ma soprattutto per fornire un’enorme quantità d’informazioni atte a confondere ulteriormente la popolazione-massa, incapace di discernere il vero dal falso e​ il bene dal male.

Qui di seguito, propongo una sintesi schematica inerente alla (tragicomica) situazione politica italiana:

  • Comici – guru che attraverso la Rete diffondono il nuovo verbo (mondialismo in salsa new age-democratica), simulando una Rivoluzione e quindi una vera opposizione al Potere corrotto e corruttore.
  • Politici – immigrati che pretendono di cambiare la storia e le tradizioni del nostro Paese.
  • Politica esercitata non più in Parlamento bensì in studi televisivi. Cosicché la protesta è diretta verso fattori secondari quali ad esempio l’evasione fiscale, i vitalizi, gli stipendi dei politici e cose simili; sicuramente problemi da risolvere, ma in un secondo momento, quando cioè si è parlato di sovranità monetaria, politica e morale.
  • Finti antagonisti, liberi di esprimere il proprio dissenso (funzionale al Governo) attraverso la distruzione della tanto odiata proprietà privata altrui. (black-bloc, centri sociali, ecc.)
  • Discriminazione sistematica verso il popolo italiano, a favore del clandestino di turno. (Tensione sociale in sostituzione della lotta di classe, altresì in linea con la dottrina alchemica del “solve et coagula“​)
  • Priorità verso problemi inesistenti, quali ad esempio l’omofobia (parola inventata per definire qualcosa che non esiste), matrimonio gay, educazione gender nelle scuole et simìlia.

Dulcis in fundo, la triste parata dei manifesti giganti per le strade del centro, propaganda per il candidato di turno; in realtà slogan vacui che sfilano nelle città post-moderne in cerca di elettori da convincere: un insulto alla ragione umana, ma soprattutto alla vera politica, virtù di prudenza applicata alla vita comune o sociale dell’uomo.

Politica degradata a “vendita-spaccio” delle proprie (non)idee al servizio del Partito anziché del bene comune: mostruosa degenerazione della vera democrazia intesa in senso classico. (4)

Questo è lo scenario “politico” italiano nell’anno Domini 2015.

Tutto pronto per la nuova era del Nuovo Ordine Mondiale, nella quale finalmente (sic!) saremo liberati dai nostri politici corrotti e bugiardi. Non si tratta di becero complottismo, infatti, anche tra la massa serpeggia tale ipotesi come reale ed autentica via di giustizia e pace sociale (“Ordo ab Chao”).

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***

 

La speranza è l’ultima a morire..” sostenevano i nostri nonni. Leggendo un giornale o le notizie provenienti da internet, tale proverbio – umanamente parlando, sia chiaro​ – sembra impossibile da adattarsi ai nostri giorni.

Eccoci, pertanto, giunti ad esaminare (fugacemente) la situazione sociale della nostra Italia.

In quest’ambito la condizione non è migliore di quella anzidetta, bensì ne è l’origine.

Basta difatti il buon senso per capire che i nostri politici sono il naturale riflesso/prodotto di una società profondamente malata: materialista, edonista, nichilista.

“Riconoscerete l’albero dai suoi frutti”. Questa massima evangelica è illuminante in tal senso, e ci permette di stilare una prima diagnosi in merito alla nostra disputa sulla politica italiana.

Dobbiamo, altresì, valutare che l’Italia – ormai da decenni – non è uno stato (totalmente) sovrano, quindi i politici non sono del tutto liberi; tutt’altro che attenuante, essa rappresenta piuttosto una maggiore colpa, tuttavia non possiamo non considerare questo elemento nel rapporto tra massa e uomo politico.

​In breve: ​politica esercitata​ d​a uomini privi di virtù. -“Nemo dat quod non habet”.- Società italiana attuale.

Dicevamo, poche righe fa, che la nostra società è altamente malata. Qualche esempio? Aborti, omicidi, divorzi, rapine, stupri, sono all’ordine del giorno: peggio ancora, non scandalizzano più nessuno (cattolici compresi).

Proprio in questi giorni abbiamo appreso dalla cronaca notizie sconfortanti quanto emblematiche circa il nostro discorso. Ragazzi che muoiono durante una gara di sputi, altri dopo uno squallido scherzo tra “amici” in gita, famiglie distrutte dal peccato (adulterio, ira, gelosia, ecc.), anziani abbandonati, malati terminali dimenticati dallo Stato, famiglie italiane prive di casa e lavoro, giovani distrutti dalla droga, bambini “violentati” nelle scuole (secondo le direttive dell’OMS): questi alcuni, tra i tanti, innumerevoli sintomi di degrado e malattia del tessuto sociale.

La situazione è grave.

L’elenco appena citato corrisponde soltanto ad una parte infinitesimale di ciò che accade nella nostra società;​ quel che è ancor più grave,​ è che spesso tali aberrazioni sono altresì spacciate per diritti umani, e coloro i quali mettono in rilievo simili degenerazioni​ sono additati come i veri nemici della comunità, poiché intolleranti, quindi da mettere a tacere in barba alla tanto osannata democrazia.

​In realtà è la sua coerente applicazione, l’essenza stessa di siffatto sistema politico, il quale richiede stretta obbedienza, unico dogma, benché ​si presenti come antidogmatico e liberale. La democrazia ha sostituito la Religione, occorre finalmente prenderne atto ed agire di conseguenza.

In tal contesto, voler aiutare veramente l’Italia significa andare fino in fondo alla questione, sin all’origine di tale situazione; in caso contrario non si potrà mai svolgere una reale azione benefica per il Paese.

 

Salvini e il problema “politico” italiano: nihil sub sole novum

A mio avviso, la sua azione politica è piuttosto una grande “prova sociologica”, un’operazione mediatica, attraverso la quale s’intende canalizzare, e in un certo senso moderare il (legittimo) malcontento della massa. Che egli sia consapevole, o mero ingranaggio di un sistema più vasto questo non interessa ai fini della nostra riflessione, inoltre, tengo a precisare che non intendo sminuire certe sacrosante battaglie salviniane, bensì analizzare la sua azione nel complesso, per dimostrare che non basta un salvini per salvare l’Italia. (5)

Non basta,​ perchè il problema è innanzitutto di ordine morale e trova radici ben lontane dall’attuale crisi che la tormenta; allorché si teorizza la scristianizzazione e la si mette in pratica con l’Unità d’Italia, ivi​ ha ​praticamente​ inizio​ il problema politico italiano, il declino della civiltà italica: erede dell’Impero romano, della filosofia greco-romana​, della Roma papalina, dei grandi geni, artisti, letterati e navigatori che l’hanno resa immortale agli occhi degli amanti della Verità e della Bellezza, intese quali riflessi dell’opera divina.​

Suddette considerazioni, non prese in esame o rinnegate a priori, suggeriscono la perfetta sterilità delle proposte politiche attuali (ivi compresa quella salviniana).

Tale nefasta iniziativa (scristianizzazione) è a sua volta originata da una rivoluzione ben anteriore​: quella filosofica.

Il pensiero moderno, dopo Cartesio, ha, infatti, abbandonato la concezione tomistica della legge naturale, sostituendola con una soggettivistica interpretazione della stessa, dettata più che altro dagli istinti e dalle passioni; offuscando così la ragione umana, tanto decantata ed esaltata quanto rinnegata nella realtà (prassi).

E’ normale che ciò sia avvenuto; la cultura, spostando la propria prospettiva da Dio verso l’uomo (svolta antropocentrica), ha creato i presupposti per le moderne rivendicazioni umane (false libertà, pseudo – diritti), le quali – a occhio puro – mostrano la loro intrinseca perversità, poiché svelano la folle pretesa dell’uomo di farsi Dio, di arrogarsi poteri che non ha e titoli esclusivi dell’Essere per essenza (Dio):​ quali scienza, potenza, creazione, provvidenza, ecc. (6)

A questo punto, Egli diventa il nemico da abbattere: “O Lui o il mio Io” sembrava gridare l’uomo moderno.

Né Dio né Io, quello post-moderno​: esito finale della frattura tra uomo e realtà. 

Follia. Purtroppo la medesima (contro) filosofia intrinseca allo Stato moderno, laicista e irrazionale, giacché intende prescindere dal diritto naturale (classico).

Abbiamo appena accennato agli aspetti storico- filosofici poiché consapevoli che la Storia è maestra, e l’uomo retto deve saperla leggere alla luce della Rivelazione, che le ha dato un senso, orientando il suo cammino verso la vera Patria.

Convinti di tutto ciò, riteniamo inutile e soprattutto nocivo ogni tentativo politico che elude dalla propria azione tale fondamentale aspetto; prassi quotidiana del personaggio politico in oggetto e di tutta l’area politica affine.

Essere anti (immigrazionismo, europeismo​, post-comunismo, ecc.) non basta, anzi, non serve a niente se non si riflette circa la vera natura di tali elementi disgreganti. Siffatta “politica”, conferma la tesi di quanti guardano a Salvini quale ultimo progetto d’assalto al consenso quindi al potere, considerato (a torto) come vero fondamento del diritto.

Qualcuno, a tal proposito, lo​ ha definito come l’ultimo democristiano. Ciò può essere vero se consideriamo democristiano colui il quale agisce secondo i principi del liberalismo democratico – nemici della vera e sana concezione cristiana della politica (dottrina aristotelico – tomistica) – invero recepiti e applicati costantemente dalla DC: primato della volontà sulla ragione, trionfo dell’agnosticismo (ateismo pratico) e del modernismo in campo politico (modernità politica). Esaltazione della “sovranità popolare”, ovverosia l’antiregalità di Cristo.

 

 

Vittoria dello Stato moderno sullo Stato Cattolico. Evoluzione della Rivoluzione Francese. Apparente vittoria della Contro-Chiesa sulla Chiesa Cattolica.

Tutto ciò è stato la Democrazia Cristiana, partito aconfessionale, dominatore della scena politica post-guerra, fedele servitore dell’ideologia americanista (nemica di Cristo) più volte condannata dal Magistero papale.

Esistono differenze tra la DC e la Lega Nord di Salvini? Le ritengo poche e non sostanziali.

Di fatto, salvo insignificanti sfumature, questa è la filosofia politica che accomuna tutti i partiti politici italiani: rinnegatori della Verità, della preminenza della ragione sulla volontà, del campo spirituale su quello temporale, del “primato” dei Romani Pontefici sugli uomini di Stato, e infine – altro (empio) minimo comune denominatore – l’odiosa e solida adesione alla perniciosissima separazione tra Stato e Chiesa.

Dottrine, peraltro, propugnate anche dai totalitarismi (di “destra”) del Novecento, seppur “mitigate” da patti favorevoli alla Chiesa Cattolica (Italia);​ in ogni caso dettati dalla ragione di stato (machiavellismo) e non da un’autentica quanto razionale adesione alla Verità.

Risulta, inoltre, evidente da quanto si è finora detto che chiunque partecipa al sistema democratico moderno è “sconfitto” in partenza:​ poiché aderente ad una struttura contraddittoria, che di per sé non dovrebbe propugnare niente, vista l’ostentata “​neutralità”​ (agnosticismo politico) del proprio statuto (Costituzione), accettato dalla massa, ormai incapace di pensare secondo i principi elementari della logica.

La storia quindi si ripete. Voti “cattolici” al servizio della liberaldemocrazia, nemica della Verità, allergica alla metafisica, quindi deleteria circa il bene comune: nozione (mi)sconosciuta dalla moderna prassi politica. Quest’ultima, infatti, negata ogni metafisica, sprofonda la nazione nel mare del nulla, in quanto azione priva di basi, difatti fondata sulla libertà come fine (liberalismo): ideologia – se coerentemente applicata – fautrice d’​anarchia. Regno del caos per tutti (uguaglianza rivoluzionaria).

 

Conclusione

Per concludere quest’analisi del “fenomeno salvini“, è opportuno ricordare (ancora una volta) che il vero problema politico italiano non è determinato dai singoli uomini di partito, bensì dalla filosofia (laicismo liberal-democratico) che guida la loro azione politica, comune a tutti gli schieramenti (“destra”, “sinistra” e “centro”), in quanto oramai accettata come unico dogma in contrapposizione alla visione classica della politica: ossia riflessione razionale, fondata sulla metafisica (aristotelismo perfezionato dal tomismo), cui segue l’azione sociale in vista del bene comune.

L’uomo moderno ha abbandonato la metafisica per cadere nella bestialità (B. Mondin), perciò il vero rimedio (in termini naturali) non consiste nel mettere una croce su di​ un foglio (scheda elettorale), bensì nel ritorno a ciò che è a lui più naturale, ovvero la (sana) riflessione metafisica, che è semplicemente conformazione del proprio intelletto alla realtà che ci circonda, la quale permette ad ogni uomo di risalire dall’effetto alla causa, dagli enti all’ESSERE (causa incausata)​, datore dell’essere, nostro Fine e Via da perseguire individualmente e pubblicamente.

 

Ritorno al reale.

Da questa analisi, è evidente l’assurda pretesa di fondare uno Stato su principi irreali, basati per di più sul rifiuto della realtà, giacché riflesso dell’opera divina della Creazione (ex nihilo). Pertanto, chi opera secondo tali ideologie (essenzialmente gnostiche), si pone in netto contrasto con l’ordine divino; infatti, non conoscendo l’uomo (rinnegando il peccato originale)​, risulta soltanto da intralcio al suo vero Fine (beatitudine eterna), impedendo​ perciò ​la vera realizzazione umana, la quale ha inizio sulla terra e prosegue (perfettamente) – a Dio piacendo – in Cielo.

Precisiamo, dunque, che l’azione politica cattolica non può prescindere da una sana riflessione metafisica, poiché “parvus error in principio magnus est in fine”. Per non cadere nelle trappole della modernità, occorre perciò affidarsi alla Saggezza della Cattedra di Pietro (7), quindi alla Dottrina sociale della Chiesa, fedele alla Tradizione bimillenaria.

​Dimostrato come deleterio il (nuovo) tentativo leghista, peraltro non dissimile da altre fazioni politiche, rimane poco da dire circa la cura da somministrare alla nostra società. Essa ha urgente bisogno di verità, a tutti i livelli: naturale e soprannaturale.

Saniamo il popolo, e avremo veri uomini in grado di applicare coerentemente la scienza politica ai reali bisogni della comunità, in perfetta obbedienza alla legge naturale che non è nient’altro che la legge di Dio scolpita in ogni uomo, un certo riflesso della luce divina.
Tale cura non è malsana utopia, bensì sano ideale fondato stabilmente sulla roccia della Verità.

Occorre, per cui, un minimo di umiltà coadiuvata dal buon uso della ragione – quale dono di Dio, depurata dalle passioni – per tornare alla realtà, riconoscendo perciò la propria natura creaturale, per di più ferita dal peccato originale, quindi bisognosa di un medico (Dio) e di una medicina (grazia).

Questo permetterebbe alla politica di riemergere dalle sabbie mobili della modernità, diversamente la società non potrà tornare a respirare l’aria pura delle montagne. Non è facile, ma neanche impossibile; ​come la metafora suggerisce, per riuscire in tal proposito​ occorrono grande forza e buona volontà: aiuti che il buon Dio non tarderà di procurare a quanti s’impegneranno in suddetta impresa​, riservata a veri eroi, amanti d​i Dio fino al disprezzo di sé.

“AIUTATI CHE DIO T’AIUTA”, recita un vecchio proverbio frutto della saggezza popolare, ancora (e sempre) valida giacché fondata sulla realtà, pane quotidiano dei nostri avi, altresì allergici ad ogni forma d’idee, e tanto più ideali di mera origine umana. Donde “Ite ad Thomam” (8), il Dottor Angelico, ed egli vi fornirà tutti gli strumenti necessari per pensare e vivere secondo il fine per il quale siete stati creati.

 

 

La Civiltà cristiana non deve essere inventata, né la Città deve essere costruita sopra le nuvole. Essa è esistita ed esiste; è la Civiltà cristiana, è la Città cattolica. Non si tratta che di instaurarla o stabilirla, e restaurarla o ristabilirla, incessantemente, sulle fondamenta naturali e divine, contro gli attacchi sempre nuovi dell’utopia malsana, della rivoluzione e dell’empietà: omnia istaurare in Cristo” (Notre charge apostolique, 1910)


Note
(1) http://www.edizioniradiospada.com/component/virtuemart/ecommerce/la-verita-sul-piano-kalergi-100-detail.html?Itemid=0
(2) Esaltazione della democrazia (secondo i principi liberali della Rivoluzione Francese) e della libertà (come fine), riconciliazione tra cattolicesimo e Rivoluzione, compromesso sistematico in funzione del mantenimento del potere, tradimento della Dottrina sociale della Chiesa. Aconfessionalità. (vedi Maritain , De Gasperi, La Pira, Fanfani, ecc.)

(3) L’on. Fiorentino Sullo (DC): “Bisogna stabilire l’alleanza tra la cultura cattolica e la cultura laica e marxista, purché, si capisce, abbiano il minimo denominatore della accettazione piena e totale del metodo della libertà e della democrazia.”

 
Ma dentro la nuova Lega c’è molto altro. C’è tutta un parte di ex Dc che arriva da Nuovo Centrodestra che sta lavorando su altri temi. Siamo come la Democrazia Cristiana degli anni ’70, quella che combatteva contro le Brigate Rosse. Anche i centri sociali che in questo momento ci fanno la guerra sono i benvenuti. Certo sarebbe impossibile, ma se volessero potrebbero trovare spazio tra noi.”  M. Borghezio, europarlamentare della Lega Nord (12-05-2015).
(4) La democrazia o governo di tutti in vista del benessere (temporale) della massa è, secondo la concezione classica, una degenerazione della politìa poiché non mira al bene comune, ma all’interesse della massa (numero) e quindi è vera e propria tirannide della massa o demagogia (Politica, III, 4, 5), che rende ingovernabile la città (polis). Una sana democrazia è quella nella quale non è la massa-gregge a governare, bensì i migliori cittadini, la sanior pars civitatis. Concetto innanzitutto di buon senso, che preserva dal totalitarismo e dall’ingiustizia. Politica come esercizio delle virtù acquisite.
(5) ​Lungi da me giudicare il “cuore” dell’ uomo Salvini,  tuttavia analizzo/giudico la sua azione politica,  senza pregiudizio alcuno.
(6) Significativa a tal proposito è la folle affermazione di Spinoza: “Tutto ciò che l’uomo fa, spinto dalla ragione o dalla passione è conforme alle leggi di natura, cioè al diritto naturale; (e questo) non proibisce se non ciò che l’uomo non desidera o non può fare” ​(Trattato teologico-politico, Cap. XVI).
(7) Sono quattro le condizioni necessarie per definire un insegnamento del Papa ‘infallibile’. Il Papa deve: parlare come Dottore e Pastore universale, usare della pienezza della sua autorità apostolica, manifestare l’intenzione di “definire”, infine trattare di Fede o di morale.
(8) Pio XI, lettera enciclica “Studiorum Ducem” (29 giugno 1923, festa del Principe degli Apostoli).