di Mattia Rossi
Se c’è un “talento” che non manca alla Chiesa della misericordia è la laboriosità con la quale “assiste” i suoi figli degeneri attraverso abbondanti somministrazioni di pallettoni di Misericordina. È inutile, fa parte del proprio Dna: tra una tazza di mate e abbondanti razioni di tango y corazon, giungono i nuovi anatemi. Manco fosse una qualsiasi dittaturella populista sudamericana.
Al misericordioso TSO, stavolta, è stato sottoposto Danilo Quinto, un temibile omone che ha avuto – incredibile dictu – l’ardire di non rimanere a «tenere duro» (cit.) in quella dependance della neo-Chiesa che è il boniniano Partito Radicale, ma di approdare al bigottissimo cattolicesimo. Non essendo approdato alla vaga e finta religione umanitarista postconciliare, Danilo Quinto si è ben presto accorto del Poseidon – come l’ha magnificamente definita e descritta, proprio su queste pagine, Piergiorgio Seveso – che è la nuova Chiesa ex cattolica. E non essendo un nuovo cattolico-struzzo, tutte le storture e modificazione genetiche che ha trovato, le ha denunciate ammirevolmente a gran voce e a più riprese.
Non conosco personalmente (aggiungo: purtroppo) Danilo Quinto. Questo lo dico per precisare che non gli devo nessuna “marchetta”.
L’ho incontrato una sola volta, in Piemonte, nella mia città, quando venne a tenere una conferenza sulla Legge 194 e, nell’occasione, ebbe modo di presentare le sue pubblicazioni e raccontare la sua storia personale. Era il 24 maggio del 2013, la festa di “Maria aiuto dei cristiani”, e l’impressione che ebbi di lui fu immediatamente una sola: un uomo al servizio della Verità, anche a costo di dover prendere posizioni poco vantaggiose per sé stesso o dire o scrivere parole difficili e pesanti.
Io ero in quella sala armato di penna e taccuino come giornalista del giornale locale per cui scrivo, e per questo sono in grado di riportare con assoluta fedeltà le sue parole di quella sera: «Ho il dovere di dire la verità», tuonò Danilo (mi perdonerà se lo chiamerò col suo nome di Battesimo, ma condividiamo la stessa fede e combattiamo sullo stesso fronte) in quella circostanza, «e finché il mondo cattolico non diventerà consapevole che c’è bisogno di verità, la cultura radicale [del Partito Radicale, oggetto di quella conferenza, ndr] e relativista continuerà a devastare la nostra società. Non c’è bisogno di cattolici tiepidi, non c’è bisogno di tiepidezza nei pastori e nei credenti perché Dio, come dice l’Apocalisse, i tiepidi li vomiterà tutti dalla sua bocca». Bisogno di verità, di parole chiare tanto nei pastori quanto nei credenti, dunque.
Il suo obbligo di obbedire alla Verità, prima ancora che agli uomini, è stata – suppongo – la scintilla che gli ha mosso la stesura di diversi articoli qui su Radio Spada e del libro Ancilla hominis sempre per le Edizioni Radio Spada nel quale analizza il “magistero” di Papa Bergoglio nelle sue aperture più eterodosse cercando di capire se, come domanda il sottotitolo del volume, «la Chiesa è il corpo mistico dell’uomo?».
Queste sue denunce, supportate dal magistero cattolico e non gratuitamente offensive contro una persona, gli sono costate il suo licenziamento via sms dall’Agenzia SIR per la quale, sotto pseudonimi, scriveva (di tutt’altro, per inciso, non del Papa). Licenziamento che, naturalmente, costerà notevoli difficoltà economiche alla sua famiglia.
Il singolare provvedimento (singolare dal punto di vista giornalistico, non di certo rispetto al modus operandi dei corifei di corte) non è nuovo: Radio Fanzaga precorse ben presto i tempi del SIR epurando Gnocchi&Palmaro e Roberto de Mattei dai propri palinsesti. La purga, dicevo, è un atto comunque insolito: si sono colpite – e si continueranno a colpire, suppongo – delle opinioni, che rimangono certamente discutibili ma legittime e soprattutto cattoliche, espresse però su un’altra testata.
La morale è sempre la solita: in questa neo-Chiesa del liberi-tutti, tanto misericordiosa e dialogante con eretici e pagani di ogni risma quanto tremenda e bacchettatrice verso chi professa la fede cattolica, chi rimane fedele al magistero cattolico e alla Tradizione viene punito anche a costo di ridurlo alla fame.
La denuncia è finita: qui su Radio Spada si possono trovare le coordinate per aiutare Danilo e, chi non lo avesse ancora fatto, acquisti Ancilla hominis gridando dai tetti da che parte sta.
Ecco, appunto, tutto questo per dire che #IoStoConDanilo.
Coraggio Danilo. Non retrocedere di un centimetro. È importante per tutti noi e non solo la tua perseveranza verso la Verità. Il tuo esempio aprirà una breccia. Forza Danilo, non sei solo. Nelle imminenti festività dei Cuori di Gesù e Maria e di Sant’Antonio, eroe della fede, la consapevolezza di vittoria si palesa.
Suor Marie-Bernard… questa suora non è buona a nulla, eppure viene considerata come il tesoro di Saint-Gildard; la guardano come il palladio della città vescovile e si attribuisce a lei la salvezza durante l’invasione del 1870; i prussiani erano in tutti i dipartimenti vicini e quasi alle porte di Nevers. Il cavaliere Gougenot des Mousseaux che vide Bernadette a quell’epoca, le pose alcune domande: «Alla grotta di Lourdes, o in seguito, avete avuto qualche rivelazione relativa all’avvenire e ai destini della Francia? La Vergine non vi ha per caso incaricata di trasmettere avvertimenti o minacce per la Francia?». «No». «I prussiani sono alle porte: non vi mettono paura?». «No». «Dunque non c’è nulla da temere?». «Io non temo che i cattivi cattolici». «Non temete nient’altro?». «No, nulla».
Ecco cosa disse la più ‘inutile’, agli occhi mondani, durante l’antipasto catastrofico che porterà alla Seconda Guerra dei trent’anni, divisa in Prima e Seconda Guerra Mondiale. Aveva ragione la più ignorante donna in assoluto, tanto infima è ignorante da essere beneficiata dall’evento più sublime. I veri nemici sono proprio i cattivi cattolici.
Segnalo questo aneddoto a Danilo, che sicuramente conosce, per mettere in evidenza come i veri nemici, spesso, vengono dalla nostra sponda.
Fede e coraggio.