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di Cajetanus

Faccio finta di non sentire chi fa spallucce e dice “embè” davanti allo spettacolo trash dei funerali di Casamonica; faccio finta di non sentire il “prete” (vestito come il tabaccaio sotto casa mia) che dice che rifarebbe tutto; faccio anche finta di non sentire chi dice che ad un “pubblico peccatore” i funerali non si negano e che quindi va bene così com’è andata, senza dire che per un “pubblico peccatore” come Casamonica ci sono le esequie private; faccio finta pure di non vedere gli infami di professione che si voltano dall’altra parte davanti ad uno spettacolo simile ma che, impugnando la bandiera di uno stato-canaglia come Israele, sono pronti a prendere a calci la bara di un soldato cattolico, morto a 100 anni dopo una vita di emarginazione, di insulti e di bugie; faccio finta di non pensare all’elicottero che lanciava rose sui passanti e che avrebbe potuto lanciare tranquillamente valige di tritolo senza che la DIGOS o Al Fano facessero una piega.

Faccio finta di non sentire e non vedere nulla, ma il Vicariato che fa «Tuttavia il parroco ha valutato in base alle norme del diritto canonico e non poteva rifiutare» fa veramente pena.

Dice il parroco: «Io non mi sono tirato indietro. Cosa dovevo fare? Il perdono c’è per tutti», eppure, il 15 ottobre 2013 davanti ai cancelli del Priorato della FSSPX ad Albano Laziale, di questa indulgenza e di questo “perdono per tutti” non si è vista nemmeno l’ombra, e il Vicariato con il Diritto Canonico ci fece una cerbottana.

L’infamia degli apostati colpisce ancora.