(ANSA) – TREVISO, 17 AGO – Nervi scoperti in Veneto su ogni episodio che richiami la ‘difesa’ del territorio da ingressi stranieri. Così ha suscitato polemica, nell’Associazione Alpini, il fatto che la Diocesi di Vittorio Veneto abbia ‘censurato’ la Preghiera dell’Alpino nella messa a passo San Boldo. La modifica della frase “…rendi forti le nostre armi contro chiunque minacci la patria e la nostra civiltà cristiana”, non è stata accolta dall’Ana che dopo la messa ha letto per conto proprio la preghiera contestata.
Sapevamo di essere in un momento di grave apostasia, ma non avremmo mai immaginato che la Diocesi potesse censurare una preghiera del genere.
Sarebbe curioso sapere quali sono le nuove indicazioni pastorali su San Francesco d’Assisi e sul suo colloquio col sultano durante la quinta Crociata, ad esempio…
Lo scopriremo il 4 ottobre come è stato ridotto S.Francesco, lo metteranno nella lista dei Verdi ecologisti.
Non è nuova la censura alla frase suddetta ! Anche l’Ana in certe occasioni aveva omesso la frase adducendo il motivo (falso) che la preghiera originale non avesse quella frase !
Niente di nuovo sotto il sole, quindi.Che poi una diocesi volgia censurare la frase non meraviglia affatto.
Anche a Milano, anni fa, assistetti impotente ed indignato alla censura dentro il Duomo….
La Diocesi di Vittorio Veneto,come ebbe a dire in situazioni analoghe,PioXII nella Mystici Corporis ,rispecchia quella del “delicatus miles”,che vuole vincere senza combattere.