A tourist passes a graffiti in the Plaka tourist district of Athens, Wednesday, July 8, 2015. Greece made a request for aid from Europe's bailout fund Wednesday as it rushed to deliver details of its proposed economic reforms in time to secure the country's future in the euro and avoid a descent into financial chaos. (AP Photo/Thanassis Stavrakis)

[fonte: thejournal.ie]

Il Bundestag tedesco ha dato via libera al terzo piano di aiuti a favore della Grecia del valore di 86 miliardi circa su tre anni. La mozione del Ministero delle Finanze tedesco è stata approvata con 454 voti a favore, 113 contrari e 18 astenuti su un totale di 558 votanti (631 i seggi in Parlamento). Il partito di estrema sinistra, die Linke, e 56 deputati dell’Unione di centro-destra avevano preannunciato il voto contrario. L’approvazione del terzo piano di aiuti comporta anche il via libera all’esborso della prima tranche di aiuti, per la quale non sarà necessaria una nuova convocazione del Bundestag.
Un numero più alto del previsto di deputati – ben 63- dell’Unione Cristiano Democratica (CdU) e della formazione sorella bavarese Unione Cristiano Sociale (Csu) ha votato oggi contro il bailout al Bundestag. Ieri sera sembrava che la rivolta interna fosse più ridotta, dato che erano stati soltanto in 56 ad annunciare il voto contrario; i 63 no di oggi, a cui si aggiungono tre astensioni, segnano invece un aumento rispetto ai 60 voti contrari del 17 luglio, quando il Bundestag approvò l’avvio dei negoziati europei con Atene.

 

Schaeuble ha poi dichiarato di ritenere “indispensabile” il coinvolgimento del Fmi nel bailout, dicendo di non avere dubbi che questo accadrà. Il Fondo monetario internazionale dovrebbe decidere in ottobre, ma prima di aderire chiede una ristrutturazione del debito greco. Se questa comporterà un cambiamento nelle condizioni, sarà necessario un altro voto dei deputati tedeschi.

 

Con il voto al Bundestag, richiamato appositamente dalle vacanze, manca ormai soltanto il via libera del parlamento olandese, atteso in giornata. Ieri, dal canto suo, la Grecia ha ripreso il programma di privatizzazioni congelato dall’avvento del governo di Alexis Tsipras in gennaio ed ha approvato la vendita di 14 aeroporti regionali al gestore aeroportuale tedesco Fraport per 1,23 miliardi di euro.
Prima del blocco delle privatizzazioni, Fraport nel novembre 2014 era già stato scelto come “investitore privilegiato” per concessioni di 40 anni su 14 scali greci, da Creta a Santorini, da Mykonos a Salonicco. La cessione alla società tedesca era quindi già stata approvata dal precedente governo; si tratta della prima privatizzazione del governo Tsipras.

Il ministro delle Finanze greco ha infine allentato i controlli sui capitali imposti lo scorso giugno, rendendo nuovamente possibili i trasferimenti di denaro all’estero, sia pure con forti limiti. I cittadini ellenici non potranno infatti effettuare bonifici di importo superiore ai 500 euro al mese, mentre le banche avranno un limite al numero di pagamenti all’estero che potranno autorizzare e pertanto non tutti i loro clienti potranno effettuare le operazioni.
Non sarà in compenso necessaria più alcuna autorizzazione preventiva per trasferire denaro all’estero, autorizzazione che, quando erano stati imposti i controlli, poteva essere concessa solo per acquistare generi di prima necessità, saldare spese mediche sostenute all’estero e mandare denaro a figli che frequentano un’università straniera. Per questi ultimi la somma massima trasferibile è stata innalzata da 3 mila a 8 mila euro. La quantità massima di contanti prelevabili dal bancomat rimane però limitata a 60 euro al giorno o 420 euro alla settimana.

 

Fonti: adnkronos.com, ilsole24ore.com