di Gianluca Di Pietro
Dopo circa un quarto d’ora di cammino in quella landa desolata, vedemmo farsi sempre più vicine le ante di un portone massiccio alto circa tre volte la nostra statura. All’inizio non ne eravamo troppo sicuri: in quella landa la luce accecante riverberava col bianco delle soffici e candide nuvole.
Facilmente si prendeva un abbaglio!
Il portone era di splendida e celestiale fattura: era finemente intarsiato e sul contorno superiore dei piccoli e lucenti diamanti erano disposti a formare una scritta latina:”Euge, serve bone et fidelis, intra in gaudium Domini tui“.
L’ombra che io accompagnavo cercava di comprendere cosa quella frase volesse dire. Il suo latino era oramai arrugginito: da cinquant’anni leggeva il Vangelo solo in lingua belga! Si sa che il latinorum oramai è morto! Il mondo è troppo cambiato per parlare con la lingua degli antichi Romani!
Ciò nonostante, riuscii a percepire il timore che quel portone era riuscito ad incutere nell’ombra che mi era stata affidata dalla grazia divina. Ella prese affannosamente a stirarsi con l’ausilio delle mani il suo abito scuro e a controllare che la camicia celestina fosse pulita.
Provai compassione per quella povera ombra!
In poco tempo giungemmo a quel santo valico di vita eterna.
C’era una finestrella cancellata dalla quale proveniva una luce ben più accecante di quella cui i nostri occhi si erano ormai abituati,anche se a stento.
Esortai l’ombra che accompagnavo a bussare.
Il rumore della nocca della mano sulla superficie intarsiata richiamò un signore barbuto, in alba e stola. Sulla tonaca erano raffigurate due chiavi dorate all’incirca al centro del petto : era il Principe degli Apostoli.
“Chi bussa a questa Santa Porta? Chi brama entrare nel gaudio sempiterno? Chi fu in vita?” fece San Pietro.
“Io fui Cardinale e ressi la Chiesa belga come successore del benamato Suenens. E son Goffredo Danneels” disse la mia ombra.
“E cos’hai da spartire col Regno dei Cieli? A tutti qui sono note le tue erronee battaglie sulla terra. Non intendesti il Salvatore dire: “Non chi dice ‘Signore, Signore’ entrerà nel Regno dei Cieli, ma chi fa la Volontà del Padre Mio?”, o ancora: “A chi tanto fu dato, tanto sarà chiesto?”.
“O Beato Pietro, ho cercato di compiere giornalmente la volontà del Signore, sorretto dall’ispirazione della preghiera”,tentò di giustificarsi la mia ombra in risposta a quelle dure ammonizioni.
“Preghiera? Volontà di Dio? I cristiani possono anche recitare cento preghiere al giorno, ma se seminano eresie e compiono misfatti contro la fe’ qui non vi entrano. Rammentiamo quel turpe “Catechismo Danneels” che fu adottato nella tua diocesi contro la purezza dei bambini innocenti, indirizzati verso la libidine e i piaceri carnali! Siamo tutti a conoscenza della tua pressione sul Re Belga per la legge abominevole per cui le madri possono sterminare gli innocenti che Dio ha posto nel loro grembo. Come dimenticare la distruzione della famiglia che hai favorito con l’auspicare il civil talamo di coloro che aman quelli che son come loro, o peggio l’infaticabile opera tua per concedere il Santo Sacramento ai membri di quelle famiglie ferite dalla peste del divorzio, in nome di una falsa misericordia? E infine: hai perfino partecipato alle riunioni di quei Carbonari che la Santa Chiesa aveva infallibilmente condannato!”.
“San Pietro, ho cercato solo di portare la Buona Novella in ogni parte della terra e testimoniare a tutti la Misericordia del Nostro buon Dio!”
“La bellissima e affascinante Misericordia ha una sorella e un fratello dai quali mai si separa, i loro nomi sono: la Conversione e il Pentimento. Ricordi le parole del Santo Giovanni Battista?”
“Padre Santo….”
“Osi perfino chiamarmi Padre quando hai congiurato con altri cardinali contro la Nostra Sede Apostolica contrattando, nonostante il Vicario di Cristo vivo, chi sarebbe dovuto salire a quella Cattedra di Verità e Giustizia dopo di lui, incorrendo nella pena più grave pe’ un cristiano, la scomunica. Tutto ciò è Parricidio! Per di più, hai ridotto l’elezione del Vicario del Nostro Signore ad un vile mercato auspicando una turpe riforma della Sposa di Cristo.
Una certezza qui abbiamo: non praevalebunt!”
La mia ombra tacque in un silenzio quasi disperato.
Io ebbi di nuovo compassione di lei.
BELLISSIMO.
Solo un particolare. Affinché i malati di “Sindrome del correttore di bozze”, non vi si appellino per svilire il tutto, è il caso di far notare che una lingua belga non esiste. In Belgio i Valloni parlano Francese ed i Fiamminghi, appunto il Fiammingo (più altre minoranze che parlano dialetti tedeschi o olandesi) .Mi sembra che Danneels sia fiammingo (ma non ne sono certo). Pertanto mi sembra il caso, che cambiare la frase “leggeva il Vangelo solo in lingua belga”, Con “leggeva il Vangelo solo nelle lingue del Belgio: il francese dei Valloni ed il fiammingo”.
una lingua belga non esiste. In Belgio i Valloni parlano Francese ed i Fiamminghi, appunto il Fiammingo (più altre minoranze che parlano dialetti tedeschi o olandesi) .
Tanto è vero che, in Belgio esistono addirittura due conferenze episcopali, distinte su base linguistica.