Radio Vaticana ha intervistato uno dei Padri sinodali, padre Javier Álvarez Ossorio (Siviglia, 1962), superiore generale della Congregazione dei Sacri Cuori. Riportiamo alcuni passaggi (grassettature nostre). [RS]
D. – Dinamiche per velocizzare la risoluzione di questioni pratiche senza entrare nell’ambito della Dottrina?
R. – Io penso che non vi sia un problema di Dottrina, quando parliamo per esempio dell’accesso ai Sacramenti, nel mostrare una Chiesa aperta che riceve tutti. Dobbiamo pensare a Gesù stesso, come Lui faceva, come Lui ha offerto la sua salvezza a tutti. Io penso che abbiamo la libertà di cambiare disciplina senza cambiare per nulla la Dottrina.
D. – E’ questo che vuol dire decentralizzare il ministero petrino?
R. – E’ uno degli aspetti, sì. Sì, io penso che decentralizzare voglia dire che i vescovi possano trovare per i loro fedeli soluzioni pratiche, concrete per facilitare il vissuto del Vangelo dove loro stanno. Non dobbiamo aspettare soltanto soluzioni universali per la disciplina, che vengano dal Papa e dalla Santa Sede: anche i vescovi hanno il “potere pastorale”, se possiamo dire così, per trovare soluzioni regionali particolari.
D. – Lei faceva riferimento alla questione dei Sacramenti: questo legame tra il Sacramento nuziale e il significato della Comunione sacramentale – di cui molti hanno parlato in aula e di cui parla il magistero come esemplificazione della donazione totale di Cristo alla Chiesa – non rischia di essere alterato dal momento in cui viene concessa la comunione ai divorziati risposati?
R. – Io penso di no. Tutti i Sacramenti camminano, puntano, mirano a un compimento escatologico: l’amore di Dio, il compimento nel Regno di Dio… Siamo in cammino. Che ci sia una diversità di pratiche mentre siamo in cammino vuol dire che la Chiesa è un popolo di Dio che cammina nella storia… Allora, chiedere al Sacramento del matrimonio che sia una realizzazione perfetta e storica, adesso, di questo ideale escatologico dell’amore di Cristo per la Chiesa è troppo. Perché noi partecipiamo all’Eucaristia, abbiamo il Battesimo, io ho l’ordine sacerdotale… Ma chi di noi vive questo in pienezza? Nessuno, siamo tutti peccatori. Allora, io non vedo nessun problema che ci siano diverse pratiche nella Chiesa, sapendo che tutti abbiamo lo stesso sguardo su Gesù e sull’amore di Dio che è sempre molto più grande di noi e delle nostre realizzazioni storiche.
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Ma liberissimi di mostrare la VOSTRA chiesa aperta tutti: è da 60 anni che lo fate, e vi smostrate aperti a tutti senza pretesa di ‘cambiare’ nessuno. Perché ognuno è dio se stesso. Ma non abbiate la sfrontatezza di appellarvi a Cristo, pergo, quel Cristo che disse: “se non vi pentirete, perirete tutti”, e che si aprì sì misericordioso all’ adultera ingiungendole però di non tornare al suo peccato. E che affermava perentorio: chi crede in me ha la vita eterna. Questa era la salvezza che Gesù offriva, non le polpette avvelenate di una misericordia avariata, o il lascia passare a qualsiasi sensibiltà religiosa o miscredenza… Noi della Chiesa abbiamo ben altri riferimenti: a questi ci atteniamo. Che cosa volete che ci dicano questi qui, ogni giorno uno che si fa avanti, adesso questo Ossario dei ‘Sacri Cuori? !!!!!.
E per ripeterela ancora una volta, la vostra comunione datela pure a chi vi pare, e se la prenda pure chi vuole, ma piantatela lì: che cosa è questo continuo arrabattarsi in cerca di giustificazioni ad ogni costo nei confronti della dottrina cattolica??? Siete un’ altra chiesa: ogni chiesa ha la sua dottrina, ma abbiate finalmente il coraggio di dirlo…
Un altro modernista eretico a capo di congregazioni che pretende di essere più misericordioso di Gesù Cristo, è ovvio che Radio Maria dia voce a gente simile. Avete mai sentito parlare gente come Burke alla radio del Fanzaga ? Se succede il misericordioso gospista ti caccia dalla sera alla mattina.
Farisei e falsi pastori hanno stretto da tempo il loro scellerato patto.
“per il sup. gen. Congregaz. SS. Cuori, l’ accesso ai Sacramenti non riguarda la dottrina”:
-detto perfettamente:questi loro sacramenti non hanno più nulla della dottrina del sacramento, a cominciare dal Rito che li dovrebbe fondare tutti: la messa, che da loreo svuotata della sua essenza, non fonda più un bel nulla….Segni vuoti di una grazia inesistente, tanto per darla da intendere, e non fare svanire la ragione stessa d’ esistenza della loro classe clericale che li amministra. : E quindi che scandalo è che si dia questo pane a tutti quelli che lo vogliono per una gratificazione personale e soprattutto pubblica??? A quelli che continuano a scandalizzarsi di questa deriva ‘sacramentale’, chiederei se provano scandalo di fronte alla Holy Communion anglicana e se gridano al sacrilegio…Ogni chiesa ogni setta ogni compagine religiosa fa quello che crede: lo scandalo lo patiscono quelli che che credono che a fare scempio della dottrina cattolica sia, nonostante tutto, la Chiesa Cattolica!