Nel quadro del dibattito a più voci sulla crisi nella Chiesa, troviamo e riportiamo un nuovo contributo sul tema del Papa eretico. [RS]
di don Curzio Nitoglia
Una tentazione ricorrente in tempi di crisi nell’ambiente ecclesiale
L’ipotesi del Papa eretico è una pura possibilità, non è certa e nemmeno probabile
La questione del Papa eretico è solo un’ipotesi, un’opinione possibile, nemmeno probabile e per nulla certa. Quindi è inutile riprenderla oggi per ovviare alla situazione catastrofica nell’ambiente ecclesiale postconciliare, anche perché essa è inficiata di Conciliarismo mitigato, che è almeno teologicamente erroneo. Si rischia, quindi, con essa solo di aggravare la situazione già caotica nel seno dell’ambiente ecclesiale.
I Dottori della Chiesa, soprattutto nella controriforma, ne hanno discusso come pura possibilità teorica ipotetica (“ammesso e non concesso che il Papa possa cadere in eresia…”). Senza arrivare ad un accordo unanime e mai ad una probabilità e men che mai ad una certezza, ognuno ha espresso la sua ipotesi come possibile al massimo poco probabile o molto improbabile, ma giammai una tesi certa.
Riguardo alla possibilità che il Papa cada in eresia vi sono sostanzialmente quattro soluzioni.
La prima ipotesi (san Roberto Bellarmino, De Romano pontifice, libro II, capitolo 30; Francisco Suarez, De fide, disputa X, sezione VI, n.° 11, p. 319; cardinal Louis Billot, De Ecclesia Christi, tomo I, pp. 609-610) sostiene che un Papa non può cadere in eresia dopo la sua elezione, ma analizza anche l’ipotesi puramente teorica (ritenuta solo possibile) di un Papa che può cadere in eresia. Come si vede questa ipotesi non è ritenuta per certa dal Bellarmino né dal Billot, ma solo speculativamente possibile.
La seconda ipotesi (che il Bellarmino qualifica come possibile, ma molto improbabile, ivi, p. 418) sostiene che il Papa può cadere in eresia notoria e mantenere il pontificato; essa è sostenuta solo dal canonista francese D. Bouix (†1870, Tractatus de Papa, tomo II, pp. 670-671), su ben 130 autori.
La terza ipotesi sostiene, ammesso come possibile e non concesso come certo, che cada in eresia il Papa perde il pontificato solo dopo che i cardinali o i vescovi abbiano dichiarato la sua eresia (Cajetanus, De auctoritate Papae et concilii, capitolo XX-XXI): il Papa eretico non è deposto ipso facto, ma deve essere deposto (deponendus) da Cristo dopo che i cardinali hanno dichiarato la sua eresia manifesta ed ostinata.
Infine la quarta ipotesi sostiene che il Papa, se cade in eresia manifesta, perde ipso facto il pontificato (depositus). Essa è sostenuta dal Bellarmino (ut supra, p. 420) e dal Billot (idem, pp. 608-609) come solo possibile e meno probabile della prima ipotesi, ma più probabile della terza. Come si vede si tratta solo di ipotesi, di possibilità teoretiche, neppure di probabilità, e mai di certezze teologiche.
L’ipotesi del Papa eretico è di origine conciliarista e quindi ereticale
Ora la teoria conciliarista mitigata riprese e diffuse l’opinione che eccezionalmente, ossia in alcuni casi (ad esempio in caso di eresia) il Papa potesse essere sottomesso al giudizio dei suoi sudditi. Purtroppo nel Trecento, con le lotte tra Bonifacio VIII (†1303) e Filippo IV il Bello (†1314), il prestigio del Papato scemò e il vecchio principio di Graziano († 383) fu arricchito: il Papa poteva essere giudicato e deposto non solo in caso di eresia, ma anche quando esorbita nell’esercizio del suo potere.
Molti conciliaristi erano spinti da amore sincero verso la Chiesa, la cui esistenza sino alla fine dei secoli ed il cui infallibile insegnamento vedevano compromesso dalla possibilità di un Papa poco capace di svolgere correttamente la sua funzione. Tuttavia il rimedio che ponevano al problema era “un rattoppo peggiore dello strappo”, poiché per restaurare la Chiesa ne cambiavano la divina istituzione e da monarchica la rendevano democratica o aristocratica. Infatti un errore o disordine pratico (il Papa cattivo, eretico o incapace che semina il caos nell’ambiente ecclesiale) non si corregge con un altro errore, e per di più ereticale: la superiorità del Concilio sul Papa per sé (Conciliarismo radicale ed eretico) o solo in caso di eresia (Conciliarismo mitigato ed erroneo teologicamente).
Infatti ci insegna Gesù: “Se un cieco guida un altro cieco tutti e due finiranno nella fossa” (Lc., VI, 39-40), vale a dire se il Papa non si comporta bene (nella fede, nella morale e nel governo della Chiesa) e lo si fa aiutare (deponendolo e dichiarandolo non-Papa) dall’Episcopato ritenuto superiore al romano Pontefice, allora il male diventa maggiore perché un cieco non può guidare un altro cieco, altrimenti si hanno due incidentati e non un solo incidentato.
Il Tradizionalismo gallicano odierno riesuma l’ipotesi del Papa eretico
Questo vecchio errore nato nelle circostanze del grande scisma è risorto, circa seicento anni dopo, nel post-concilio (1965-2015) e si ritiene anche oggi – di fronte ad un problema reale. Il modernismo penetrato nella Chiesa – da alcuni che il Papa, i Vescovi, i Cardinali e i Sacerdoti son caduti quasi universalmente nell’errore; tuttavia vi sono le poche anime pie ed elette dei “tradizionalisti” che mantengono la vera fede, i veri sacramenti e quindi la vera Chiesa, la quale è rappresentata da loro e sussiste su di essi, ma ciò è contrario al piano di Dio che ha fondato la Chiesa su Pietro, sugli Apostoli e sui Papi, sui Vescovi con giurisdizione venente dal Papa sino alla fine del mondo. In breve, per costoro, sarebbe la sola Tradizione (interpretata non dal magistero del Papa, ma dai fedeli neo-tradizionalisti gallicaneggianti) a correggere il Papa (come per il Conciliarismo lo sarebbe il solo Concilio).
Ora nella Enciclica Humani generis (12 agosto 1950) papa Pacelli insegna che «il Magistero deve essere per qualsiasi teologo, in materia di Fede e di Costumi, regola prossima di verità, in quanto Cristo ha affidato al Magistero il Deposito della Fede – cioè la Tradizione divina e la S. Scrittura – […] per essere interpretato. Per gli insegnamenti del Magistero non solo solenne ma anche ordinario valgono le parole: “Chi ascolta voi, ascolta Me” (Lc. X, 16). […]. È vero che i teologi devono sempre tornare alle fonti della Rivelazione divina […]. Ma Dio assieme a queste due sacre Fonti della Rivelazione ha dato alla sua Chiesa il Magistero. […]. Il Redentore ha affidato il Deposito della Rivelazione per la sua retta interpretazione non ai singoli fedeli, né ai teologi, ma solo al Magistero ecclesiastico » (DS 3384, 3386).
In breve Pio XII ribadisce che Cristo ha dato alla Chiesa non solo la Tradizione e la Scrittura (le due fonti della divina Rivelazione), ma anche il Magistero, che è regola prossima di verità per la retta interpretazione della Tradizione apostolico/patristica e della S. Scrittura. Quindi non si può correggere il Papa con la sola Traditio senza ricorrere al Magistero pontificio, che è interprete della Tradizione.
La Collegialità modernista e il Tradizionalismo gallicano sono le due facce della stessa medaglia: il Conciliarismo mitigato
Come si vede è solo accidentale la differenza tra Conciliarismo progressista, che sostiene la superiorità dell’Episcopato sul Papa come potere venente dal basso in maniera democratica, e Episcopalismo gallicano tradizionalista, che invece è conservatore poiché non si fonda sul popolo democraticamente inteso, ma sulla Tradizione aristocraticamente intesa, che tuttavia non è interpretata dal Papa regnante in atto e dal suo Magistero vivente nel Papa regnante, ma dal clero, dall’Episcopato tradizionale e dai fedeli tradizionalisti. L’importante è che lo si faccia alla luce della “Tradizione” come la intendevano gli ortodossi scismatici greci del Mille o i Tradizionalisti fideisti francesi dell’Ottocento i Tradizionalisti gallicani odierni e non alla luce della “democrazia” come lo hanno collegialmente fatto i neo-modernisti al Concilio Vaticano II.
Ma ciò significa distruggere la costituzione divina della Chiesa come monarchia fondata da Gesù su uno solo come capo di Essa (Pietro e i suoi successori sino alla fine del mondo) e rimpiazzarla con una forma aristocratica in cui, nel Conciliarismo moderato, il potere è detenuto dal Papa e dai Vescovi anche se con un certo primato di onore, ma non di giurisdizione del Papa. Il Papa sarebbe come un re costituzionale, che può essere giudicato, corretto e rimosso dall’Episcopato (riunito in Concilio o sparso nel mondo), che è superiore al Papa come il tutto è superiore ad una singola parte. Quindi il Papa è sottomesso al Concilio o è pari ad esso collegialmente.
Secondo il Conciliarismo non c’è Chiesa senza Papa, però non è necessaria una persona fisica, reale, vivente in atto. L’unico Capo inamovibile, realmente e fisicamente necessario in atto, della Chiesa è Gesù Cristo.
Anche qui le analogie con certo “Tradizionalismo (specialmente sedevacantista”) contemporaneo sono impressionanti. Infatti la tesi dei conciliaristi, episcopalisti o gallicani è quella di convocare un Concilio o di ricorrere ai Cardinali e ai Vescovi sparsi nelle loro diocesi per rimettere la Chiesa in ordine. Quella di certo “Tradizionalismo” gallicano contemporaneo è di ricorrere ai fedeli (preti e Vescovi senza giurisdizione) per ridare alla Chiesa un vero Papa o per farla ritornare alla Tradizione da Essa smarrita. Inoltre la via del Papa eretico, che non è più Papa a causa della sua eresia è una forma di Conciliarismo moderato, la quale ritiene il Papa inferiore all’Episcopato in caso di eresia. Infatti, la teoria conciliarista riprese e diffuse l’opinione che in alcuni casi (ad esempio in caso di eresia) il Papa potesse essere sottomesso al giudizio dei suoi sudditi.
Prima Sedes a nemine judicatur
Secondo il Gaetano il Papa è proximus et immediatus Vicarius Christi (De Comparatione, ed. Pollet, 1936, cap. VIII, p. 52, n. 93). Quindi non c’è nessuna autorità sulla terra né eguale né tanto meno superiore a quella del Papa. Perciò il Papa ha il supremo potere sulla Chiesa universale ed è superiore al Concilio e ai Vescovi sparsi nel mondo.
Da ciò ne segue che il Papa non può essere giudicato da nessuna autorità terrena o ecclesiale avendo per superiore solo Gesù Cristo.
Naturalmente il Gaetano si richiama alla S. Scrittura, alla divina Tradizione e al Magistero.
Ne segue anche che se si può nella società civile come extrema ratio rivoltarsi anche con le armi contro il tiranno temporale, non si può rivoltarsi neppure giuridicamente contro il Papa dichiarandolo decaduto. Infatti i Vescovi non ne hanno il potere, neppure il Concilio o i Cardinali (Cajetanus, Apologia De Comparata Auctoritate, cit., ed. Pollet, 1936, cap. VII, p. 234, n. 521; cap. XVI, p. 316, n. 795).
La Chiesa è stata istituita in totale dipendenza da Cristo e dopo la sua Ascensione in Cielo deve dipendere dal Vicario di Cristo. Di qui il detto “Prima Sede a nemine judicetur”.
Il Concilio senza il Papa rappresenterebbe solo le pecore sena il pastore. Ora Pietro è stato istituito da Cristo unico pastore a cui è affidato l’unico ovile che è la Chiesa (Cajetanus, De comparatione, cit., ed. Pollet, 1936, cap. VII, p. 49, n. 85). La Chiesa quindi non è al di sopra del Papa ma sotto il Papa come l’ovile e il gregge sono sotto il pastore. Se il Concilio, invece, pretendesse di essere non gregge ma pastore, non sarebbe il pastore scelto da Cristo, che è Pietro, ma un pastore “abusivo” o un lupo travestito da pastore (Cajetanus, De Comparatione, cit., cap. VII, p. 49, n. 86).
La vera soluzione del problema
La conclusione è ovvia: “un errore non si corregge con un altro errore, altrimenti si hanno due errori e non più un solo errore; un cieco non può guidare un altro cieco, altrimenti si hanno due incidentati e non un solo incidentato”. La crisi del Papato non può essere corretta dal Conciliarismo, che pone l’Episcopato sopra il Papa; né dal Tradizionalismo che pone la sola Tradizione senza la guida del Magistero vivo nel Papa attualmente regnante al di sopra del Papa. Come scriveva il Gaetano (Apologia de comparata auctoritate Papae et Concilii, Roma, Angelicum ed. Pollet, 1936, p. 112 ss.) il rimedio ad un male così grande come “un Papa scellerato” e la crisi nella Chiesa in tempi di caos (v. grande scisma di occidente) è la preghiera e il ricorso all’onnipotente assistenza divina su Pietro, che Gesù ha promesso solennemente. Gaetano cita l’Angelico (De regimine principum, lib. I, cap. V-VI) in cui il Dottore Comune insegna che normalmente i più propensi a rivoltarsi contro il tiranno temporale sono i “discoli”, mentre le persone giudiziose riescono a pazientare fin che è possibile e solo come extrema ratio ricorrono alla rivolta. Quindi ne conclude che se occorre aver molta pazienza con il tiranno temporale e solo eccezionalmente si può ricorrere alla rivolta armata e al tirannicidio, nel caso del Papa indegno o “criminale”, non solo non è mai lecito il “papicidio” e la rivolta armata, ma neppure la sua deposizione da parte del Concilio.
Oggi con il pontificato di Francesco I la situazione ecclesiale è arrivata ai minimi storici, ma come non è stata la Collegialità del Vaticano II ad aver aiutato il Papato da “sinistra”, così non saranno i gallicaneggianti (fedeli, preti e Vescovi senza giurisdizione) a salvare la Chiesa da “destra”, ché Essa è stata fondata da Dio e da Lui assistita “ogni giorno sino alla fine del mondo” (Mt., XXVIII, 20), soprattutto nelle epoche più burrascose in cui sembra che Dio abbia abbandonato la sua Chiesa, come avvenne sul Lago di Genezaret quando la barca in cui si trovavano gli Apostoli stava per essere inghiottita dalle onde e Gesù sembrava dormire…(Mt., VIII, 24).
Da “sinistra” i modernisti conciliaristi in nome di una pretesa Collegialità episcopale equiparano “democraticamente” il Papa all’Episcopato subordinato e distruggono la Monarchia petrina; mentre da “destra” i neo-Tradizionalisti gallicaneggianti ecclesiologici negando ogni valore al Magistero vorrebbero “ortodossicamente” sottomettere il Papa alla sola Traditio da loro interpretata e non dal potere magisteriale vivente del Pontefice romano regnante in atto. La retta soluzione è quella indicata dalla S. Scrittura, dalla Tradizione e dal Magistero: il Redentore ha affidato il Deposito della Rivelazione per la sua retta interpretazione non ai singoli fedeli, né ai teologi, ma solo al Magistero ecclesiastico» (Pio XII, Encilica Humani generis, 12 agosto 1950, DS 3384, 3386).
Tutto vero, ma allora che facciamo? La Chiesa non è più visibile da 50 anni e passa? La visibilità della Chiesa è un optional? Può anche non esserci? Come averrà l’elezione di un Papa che sia Papa, se non c’è da decenni un Papa che faccia cardinali buoni e non ci sono successori apostolici, perchè tutti eretici? Dove è visibile la Chiesa? Chi sono i successori degli apostoli? Gesù verrà a fare un nuovo Pietro visto che non c’è più una successione da mezzo secolo? Chi sono i sacerdoti veramente sacerdoti, cioè consacrati in modo valido? Ci sono ancora vescovi eletti validamente? I sacramenti da chi li prendiamo? Mi pare che il discorso sia molto più complicato delle affermazioni che possiamo fare noi. Sta di fatto che in realtà è una bella gatta da pelare e credo non siamo noi gli addetti a tale pelatura. Un bel groviglio certo, per questo meglio santificarci nei nostri doveri quotidiani che stare qui a disputare su cose che noi non possiamo risolvere.
e allora che facciamo, Mah!, perché abbia visibilità la Chiesa si dovrebbe adattare a una faccia basta che sia? Non deve mostrare la Chiesa anche nel volto del suo Capo terreno i segni della sua fede? per essere visibile, dovrebbe in quel volto negare se stessa? Avere una visibilità per smentire se stessa, la sua dottrina la sua storia, il suo Fondatore??? Certo, il groviglio è spaventoso, ma non lo possiamo sciogliere col metodo dell’assurdo!…j Dio provvederà, i tempi dell’iniquo sono stati previsti (j, Mt, 2 Tess.),j quindi anche le soluzioni, che sono solo nella mente di Dio!
@Ilariapisa
La Chiesa è visibile sempre.
Non è la Chiesa a non essere più visibile, è l’ignoranza in materia delle persone che le rende “accecate” ed incapaci di vedere la Chiesa.
Nel primo secolo la Chiesa era forse ancor meno visibile. Il dogma della visibilità della Chiesa non dice che Bruno Vespa o il TG5 devono parlare della sede vacante, o i mass media!
E come si fa?
Il fatto che il Papa va eletto dai 2/3 dei cardinali (veri) è una disposizione ecclesiastica. Dunque, in caso di necessità grave, come tutte le disposizioni ecclesiastiche e non di diritto divino, non vincola.
La dottrina cattolica dice che quando non si ha certezza di chi sono i veri cardinali o se ve ne siano (guerre, cataclismi, scismi) la Chiesa può eleggere il suo capo, con un concilio imperfetto, che non ha alcuna altra autorità (mancandovi il Papa) che non quella di eleggere il Papa.
Ma è necessario che il concilio rappresenti tutta la Chiesa, quindi deve parteciparvi tutto l’episcopato..
Quando si raggiunge il consenso, la Chiesa ha di nuovo un Papa.
Nel nostro caso?
Semplice: i vescovi che constatano la sede vacante non possono fare questo “concilio” perché non hanno titolo colorato, sono vescovi senza giurisdizione, e non rappresentano TUTTA la Chiesa Cattolica.
Mi dirai? Perché non la rappresentano? Gli altri sono eretici!
Invece no. Molti dei vescovi vaticanosecondisti sono in errore, ma non eretici.
Tutti quelli in buona fede, convinti di servire la Chiesa Cattolica e il successore di Pietro, che credono anche a delle eresie ma materialmente, non formalmente, per ignoranza, per pessima formazione in seminario, e che sarebbero apparecchiati (per usare le parole di Sant’Alfonso) a cambiare “idea” se sapessero che sono eresie vere e proprie, sono in buona fede.
In forza della buona fede questi vescovi sono vescovi della Chiesa Cattolica.
Allora è necessario un pubblico confronto universale, tra TUTTI questi vescovi, pseudocardinali, ecc…
Che si chiariscano tutti i motivi del perché la sede è vacante, eccetera…
Che si chiarisca chi è dentro e chi è fuori (ognuno rispetto a ciascuna delle due “linee”).
Ci sarà alla fine ALMENO UNO dei vescovi vaticanosecondisti che si renderà conto e dirà: “Ah è vero!! Si, hanno ragione loro, la sede è vacante, queste sono eresie. Rigetto le eresie e mi schiero con loro”.
Fosse anche UNO SOLTANTO, alla fine del confronto, si saprà con CHIAREZZA chi appartiene ad entrambe le parti, non potendovi essere più “buona fede” o “ignoranza”.
Si saprà quindi quali e quanti sono TUTTI gli appartenenti dell’Episcopato veramente Cattolico: la Chiesa Cattolica.
Saranno i vescovi che già da oggi sono “sedevacantisti”.
Sicuramente alcuni vescovi della San Pio X che si convertiranno.
Sicuramente alcuni (pochi) vaticanosecondisti.
Magari nel mezzo si convertiranno anche alcuni patriarchi “ortodossi” (greci scismatici), illuminati dallo Spirito Santo e mossi dalla solennità e tradizionalità della cosa…
I vescovi attualmente “vaticanosecondisti” che occupano le sedi probabilmente acquisiranno per supplenza la giurisdizione sulla loro diocesi, ma questo dettaglio è meno importante.
E allora potranno eleggere il “PAPA”! Perché si saprà chi è dentro e chi è fuori, ad ENTRAMBI gli schieramenti, senza ombra di dubbio o di equivoco.
E allora le due parti si scomunicheranno sicuramente a vicenda (ma la sola scomunica che varrà agli occhi di Dio sarà quella inflitta dal legittimo Successore di Pietro).
L’altro schieramento sarà dell’antipapa e dei suoi illeciti ed invalidi ministri.
La cosa verrà inevitabilmente “data in pasto” anche ai media a quel punto 🙂
@Ilariapisa
La Chiesa è visibile sempre.
Non è la Chiesa a non essere più visibile, è l’ignoranza in materia delle persone che le rende “accecate” ed incapaci di vedere la Chiesa.
Nel primo secolo la Chiesa era forse ancor meno visibile. Il dogma della visibilità della Chiesa non dice che Bruno Vespa o il TG5 devono parlare della sede vacante, o i mass media!
E come si fa?
Il fatto che il Papa va eletto dai 2/3 dei cardinali (veri) è una disposizione ecclesiastica. Dunque, in caso di necessità grave, come tutte le disposizioni ecclesiastiche e non di diritto divino, non vincola.
La dottrina cattolica dice che quando non si ha certezza di chi sono i veri cardinali o se ve ne siano (guerre, cataclismi, scismi) la Chiesa può eleggere il suo capo, con un concilio imperfetto, che non ha alcuna altra autorità (mancandovi il Papa) che non quella di eleggere il Papa.
Ma è necessario che il concilio rappresenti tutta la Chiesa, quindi deve parteciparvi tutto l’episcopato..
Quando si raggiunge il consenso, la Chiesa ha di nuovo un Papa.
Nel nostro caso?
Semplice: i vescovi che constatano la sede vacante non possono fare questo “concilio” perché non hanno titolo colorato, sono vescovi senza giurisdizione, e non rappresentano TUTTA la Chiesa Cattolica.
Mi dirai? Perché non la rappresentano? Gli altri sono eretici!
Invece no. Molti dei vescovi vaticanosecondisti sono in errore, ma non eretici.
Tutti quelli in buona fede, convinti di servire la Chiesa Cattolica e il successore di Pietro, che credono anche a delle eresie ma materialmente, non formalmente, per ignoranza, per pessima formazione in seminario, e che sarebbero apparecchiati (per usare le parole di Sant’Alfonso) a cambiare “idea” se sapessero che sono eresie vere e proprie, sono in buona fede.
In forza della buona fede questi vescovi sono vescovi della Chiesa Cattolica.
Allora è necessario un pubblico confronto universale, tra TUTTI questi vescovi, pseudocardinali, ecc…
Che si chiariscano tutti i motivi del perché la sede è vacante, eccetera…
Che si chiarisca chi è dentro e chi è fuori (ognuno rispetto a ciascuna delle due “linee”).
Ci sarà alla fine ALMENO UNO dei vescovi vaticanosecondisti che si renderà conto e dirà: “Ah è vero!! Si, hanno ragione loro, la sede è vacante, queste sono eresie. Rigetto le eresie e mi schiero con loro”.
Fosse anche UNO SOLTANTO, alla fine del confronto, si saprà con CHIAREZZA chi appartiene ad entrambe le parti, non potendovi essere più “buona fede” o “ignoranza”.
Si saprà quindi quali e quanti sono TUTTI gli appartenenti dell’Episcopato veramente Cattolico: la Chiesa Cattolica.
Saranno i vescovi che già da oggi sono “sedevacantisti”.
Sicuramente alcuni vescovi della San Pio X che si convertiranno.
Sicuramente alcuni (pochi) vaticanosecondisti.
Magari nel mezzo si convertiranno anche alcuni patriarchi “ortodossi” (greci scismatici), illuminati dallo Spirito Santo e mossi dalla solennità e tradizionalità della cosa…
I vescovi attualmente “vaticanosecondisti” che occupano le sedi probabilmente acquisiranno per supplenza la giurisdizione sulla loro diocesi, ma questo dettaglio è meno importante.
E allora potranno eleggere il “PAPA”! Perché si saprà chi è dentro e chi è fuori, ad ENTRAMBI gli schieramenti, senza ombra di dubbio o di equivoco.
E allora le due parti si scomunicheranno sicuramente a vicenda (ma la sola scomunica che varrà agli occhi di Dio sarà quella inflitta dal legittimo Successore di Pietro).
L’altro schieramento sarà dell’antipapa e dei suoi illeciti ed invalidi ministri.
La cosa verrà inevitabilmente “data in pasto” anche ai media a quel punto 🙂
Ma non si può fare prima di allora, perché escludendo tutti i vescovi in buona fede ingannati tra le fila vaticanosecondiste (tra l’altro gli unici ad avere il titolo colorato ed a conservarsi sulle sedi in forza dell’errore comune + moralmente della buona fede), il concilio sarebbe nullo e non rappresenterebbe la volontà della Chiesa Cattolica universale, eleggerebbe solo un antipapa.
@Mah!
Ma scusa, dov’era la visibilità all’inizio della Chiesa con i soli 12 apostoli e pochi fedeli in tutto il mondo? E dov’era la visibilità quando era proibito farsi vedere cristiani in pubblico pena la morte? Ti pare che ora non ci sia una persecuzione della vera Chiesa Cattolica? Un vero papa può venire eletto dai soli Vescovi rimasti cattolici, il come si vedrà.
I successori degli apostoli sono solo i Vescovi rimasti Cattolici, ovviamente.
E quelli, ordinati validamente che continuano a creare nuove Ordinazioni Episcopali Cattoliche. Conta forse qualcosa se la “Gerarchia” apostata li ha scomunicati? Ha qualche senso cattolico una scomunica di un eretico, solo perché siede abusivamente ai vertici della (ex-)Chiesa “visibile”?
Per i sacramenti è senz’altro più complesso, ma vale il principio del titolo colorato come detto sopra da ricciotti.
Viviamo sicuramente un tempo drammatico è ovvio, anzi direi escatologico.
In ogni caso sbagli a pensare che queste siano discussioni inutili! Sicuramente non sono per tutti, ma cercare di chiarire il più possibile, dà la possibilità di presentare il problema attuale e anche la sua eventuale soluzione a chi di dovere, che studiandolo potrà poi dirimere, decidere ed agire nel giusto modo.
frank10j,niente da fare: per continuare ad avere una chiesa visibile, rassegnamoci a questa chiesa falsa…l’ importante è apparire: questa è la logica imperante!
E’ semplicemente ridicolo ritenere che i soli successori degli apostoli siano una manciata di preti sedeprivazionisti. Non ci credete neanche voi, dal momento che stiamo commentando su questo blog, oggetto di un duro comunicato da parte loro.
Questo tizio e la sua cricca DI CERTO non sono i successori di nient’altro che il Vaticano II. I successori degli apostoli non sono una manciata, ma sicuramente sono coloro che dall’eresia modernista cercano di tenersi lontani.
L’ipotesi del papa eretico (lo scrive anche Don Curzio) è ovviamente una ipotesi possibile, data per improbabile certo (se fosse probabile allora la maggior parte dei papi o buona parte di questi, dovrebbe essere già caduta in eresia ed ovviamente così non è).
La possibilità ineluttabile di un papa eretico decade dalla verità dogmatica del libero arbitrio.
Se un qualunque individuo una volta eletto papa venisse privato della possibilità di cadere in eresia avremmo la conferma delle eresia luterana del servo arbitrio nel caso del papa e questo è ovviamente assurdo.
Che poi si voglia derubricare l’ipotesi del papa eretico come ragionamento teologico “per absurdum” è fatto risibile, una ipotesi teologica è valida se è sensata e ragionevole e questa lo è, quindi come tale va esaminata, la etichettatura del “per absurdum” è una prosaica ipocrisia.
Se un individuo eletto papa ha la “possibilità” di diventare eretico ed al tempo stesso ne ha la volontà, allora lo diventa e questo è quanto!
Quello che quindi è possibile può avvenire (anche se di rado, questo significa che è “improbabile”), non mi pare produttivo interrogarsi sulla possibilità del papa eretico, quanto piuttosto mi pare necessario esaminare i fatti.
Se Bergoglio proclama una eresia formale è ovvio che non può essere ritenuto altro che eretico (a prescindere se afferma una eresia in ex cathedra o no, la questione in tal senso è irrilevante), ed altrettanto ovvio è che un eretico decade dal papato ipso facto ovvero non per conseguenza di altrui autorità ma per sua stessa volontà.
Ora quindi essendo i fatti avvenuti più che palesi mi pare necessario verificare con onestà e attenzione proprio questi fatti. Se Bergoglio è eretico o no, si desume da quello che dice e fa
e non da quello che ha scritto Bellarmino 500 anni fa (e che pure ha scritto bene).
Perché allora invece di scrivere cotanto articolo e similari non si prova a valutare secondo
retta dottrina le palesi e reiterate eresie pubbliche proclamate dal Bergoglio?
Contra factum non valet argumentum e questo vale anche per Bergoglio checchè ne possa pensare anche Don Curzio.
Non possiamo continuare a negare la realtà perché i fatti confermano una ipotesi teologica che non ci piace o che ci fa soffrire, perché questo significa rinnegare la verità.
Se Bergoglio proclama eresie è un eretico, come chiunque altro, da qui e solo da qui può basarsi
un ragionamento serio ed onesto, se non si ammette questa banalità tanto vera quanto evidente
ogni altra riflessione perde significato.
@Tu es Petrus
L’unica cosa ridicola, anzi ERETICA, è quella che dice che i Vescovi eretici della falsa chiesa attuale sono successori degli Apostoli con relativa giurisdizione. Fattene una ragione: non siamo noi a propagare eresie, ma qualcun altro.
Io avevo capito che Ilaria era “jeannedarc”, adesso Nicola dice che è “Mah!”. Abbiamo ragione entrambi?
e siamo sempre lì: non esiste tale ipotesi! Costui e costoro sone dei farabutti impostori!!
Amici.
Non ci interroghiamo sui nick usati dagli utenti.
È molto importante – lo dico perché in passato spesso erravo su questo – non guardare al nome di chi scrive, ma a ciò che si scrive.
Rispondo nuovamente a Tu es Petrus. Puoi affermare ciò che vuoi, tuttavia la Chiesa ha sempre insegnato:
1) un papa eretico dimostra di essere privato da Cristo della giurisdizione
2) un papa eretico, dimostrando così di non avere giurisdizione, anche secondo diritto ipso facto perde il Pontificato
3) non essendo pontefice né presso Dio e ne’ presso l’uomo, è giudicabilissimo
4) in questi casi la giurisdizione è supplita per via del titolo colorato con l’errore comune
5) le porte degli inferi avrebbero prevalso ma SOLO in caso di VERO papa eretico
6) visto che la Chiesa insegna chiaramente i punti 1, 2 e 3, ecco che il non papa, non avendo autorità, parla per se stesso e non per la Chiesa
7) le sue eresie restano errori di un uomo qualsiasi che rappresenta se stesso e la sua setta, quindi la dottrina della Chiesa è salva e tutelata
8) solo così le porte degli inferi non prevalgono
Integro le risposte di mio fratello:
1) il dogma della visibilità v Satis Cognitum parla chiaramente: visibile non è chi va al telegiornale o in sinagoga o in moschea o da mattarella
2) anzi è l’opposto
3) visibile è la Chiesa dalle seguenti note distintive: una. santa. cattolica. apostolica
4) cui si aggiunge la romanità
5) il concilio imperfetto, già avutosi nella Chiesa v. Costanza, è convocato dagli aventi titolo, universale almeno moralmente, utile a designare il vero Pontefice
6) la Chiesa, prima o poi, decreterà gli antipapati dei vaticanosecondisti e consegnerà all’infamia il loro “governo” e “magistero”
7) nel contempo non c’è cosa più sbagliata che vivere le diatribe fra fazioni
8) difatti davanti alla dottrina cattolica non ci sono argomenti umani che tengano
Rispondo anche a Frank10:
1) legittima autorità
2) documenti da titolo di magistero
3) carattere dogmatico
4) invocazione SS e NSGC
5) richiami scritturali
6) fede e/o morale
7) precisazioni aggiuntive (ev solennità, straordinarietà)
8) soddisfatti i requisiti, qui brevemente elencati, non abbiamo alcun dubbio
9) in caso di dubbi, è solo perché la Chiesa ancora non ha definito
10) allora è il soggetto che risponde davanti a Dio secondo la sua consapevolezza.
Grazie a tutti x i commenti
https://www.radiospada.org/2013/11/puo-esistere-un-papa-notoriamente-eretico/
LUPO BERGGY!!!!!!?
C’è un grande L U P O nel Vaticano!!!
Au secours!! Viens vite SEIGNEUR!!!
Marie POIRIER.
A me sembra che l’articolo di don Curzio sia già impostato male fin dall’inizio. Non mi pare corretto logicamente partire da un’ipotesi scolastica, definirla solo un’ipotesi, perché sei secoli fa i Dottori della Chiesa la ritenevano solo tale e da questi pareri concludere che un Papa eretico sia impossibile. Tra l’altro va contro la filosofia tomista e aristotelica, filosofie che partono sempre dalla realtà. Mi sarebbe piaciuto che don Curzio fosse partito da un altro punto: il Papa, questo Papa è eretico si o no? Attraverso atti e parole va espressamente e pubblicamente contro tutto il precedente Magistero della Chiesa e contro alcuni dogmi della Chiesa, si o no? A quanto pare oggi si potrebbe fare un libro sinottico su tutto ciò che afferma Bergoglio e ciò che al contrario affermano la Tradizione la Parola di Dio. Mi sembra ovvio che nel 1550-1660 non era neppure immaginabile che un Papa cadesse nell’eresia (nonostante il precedente di papa Onorio I) e che appunto il “papa eretico” rimanesse solo una speculazione scolastica. Ma oggi, ed è inutile nascondercelo per paura di chi sa cosa, non si può non affrontare un problema che angoscia migliaia di fedeli. Quindi la domanda fondamentale a cui va data una risposta seria e preparata con uno studio approfondito attraverso una precisa documentazione e un confronto oculato con la Tradizione, con il Magistero e con la Parola di Dio è appunto questa: papa Francesco è eretico si o no? Non si può più eludere questa domanda affermando che per principio non può esistere un papa eretico, perché questa è una non risposta. Solo se si risponde con serietà a questa domanda sarà poi possibile discutere su quei problemi che oggi è doveroso affrontare, a cominciare da quello importante che Radio Spada pone sull’eventuale perdita di giurisdizione di un eretico manifesto (Papa compreso). Don M.G.
Bravo, Don M.G!
La domanda da farsi, e che, necessitati dalle circostanze, molti cattolici oggi si pongono, non é
se un Papa “possa essere” eretico, bensí se questo papa, il Bergoglio, “é” eretico manifesto
o no, specialmente dopo il Sinodo sull’Amazzonia e la Dichiarazione di Abu Dhabi.
Se Bergoglio “é” eretico, allora é puramente speculativo argomentare che un papa non lo possa
essere, perché “contra factum non valet argumentum”.
Se Bergoglio é eretico, é comprovato dai fatti che un papa possa esserlo (“ab esse ad posse valet
argumentum”.
Inoltre qui non si menziona neppure la bolla di Papa Paolo IV “Com ex apostolatus officio” (1559)
e le sue dichiarazioni sul papa eretico.
e.c. “Ab esse ad posse valet illatio.”
Perché non è giusto affermare il principio che “non può esistere un papa eretico”? Allora che me ne faccio del dogma dell’infallibilità pontificia? Il caso di Onorio I ( o di Liberio, o di Giovanni XXII…)? Casi inesistenti nella sostanza e nel merito (vedi p.e. qui di Carlo di Pietro l’articolo: “Da Sant’Alfonso dei Liguori…”).
Casi ad ogni modo molto discussi, incerti…. quando invece per Bergoglio ( o Ratzinger o Woitila o Montini o Roncalli) la certezza è assoluta, avendo con costui ( e costoro) la chiara ripetuta ossessiva negazione di tutto il patrimonio della verità rivelata….
I punti fermi, che non lasciano spazio a sotterfugio alcuno, o a sofisticazioni dialettiche, sono quelli stabiliti da papa Paolo IV, per il quale al soglio pietrino non può validamente accedere nessuno che sia affetto da macchia d’eresia, e del Vaticano I, che stabilisce che nessun papa nel suo insegnamento – nel suo percorso di papa – può cadere in eresia…Se un eretico non può ex principio essere papa, o da papa non può cadere in eresia, per la grazia dello Spirito Santo, che è Spirito di Verità- pretendere come fa il don Curzio che un papa sia papa, e debba essere riconosciuto come papa, e quindi occupare validamente il soglio di Pietro ( dalla cui opera nefasta, per salvarsi, basta l’opposizione dell’arma della critica dottrinale) è pura follia logica e negazione del principio cattolico. Quindi nuova eresia.
da aggiungere, precisando: : “pretendere…che un papa sia papa, PUR SE NEGA LA FEDE CATTOLICA, E CIO’ NONOSTANTE, debba essere…….”
Non sono credente, e non posseggo titoli per replicare all’intervento del Nitoglia, ma mi pare che seguendo tale ragionamento – peraltro ‘tecnicamente’ corretto- non se ne venga fuori… Se si crede che il papa sia espressione dello Spirito Santo, un papa manifestamente scollegato dalla Tradizione ed anzi ad essa avverso rimane un mistero (dunque si può solo pregare…) Ma in questo modo i fedeli finiscono , a cascata, per tollerare qualsiasi abuso e nefandezza perpetrati dai ‘ pastori ‘, finanche – ragionando per assurdo – l’istituzione dei sacrifici umani nelle basiliche vaticane…
Spero di essermi spiegato…
Josef ti ringrazio per il contributo e lo sforzo di immedesimarti nei credenti pur essendo non credente.
Tuttavia bisogna rispondere che quello che hai scritto non è ciò che dice la fede cattolica, non è la fede dei “credenti”.
Il Papa è espressione dello Spirito Santo solo se:
• E’ stato validamente eletto (se quindi è veramente Papa, e questa cosa si può constatare da elementi chiari ed oggettivi. Se si creano polemiche, è per la debolezza della gente che trova giustificazioni emotive alla inevitabile constatazione)
• Agisce come pastore universale della Chiesa nei campi di sua competenza, apponendovi una “firma” definitiva (una definizione di fede o di morale, la risposta ad una polemica su fede o morale, la promulgazione di un atto o documento liturgico, la promulgazione di una regola canonica o dell’intero codice di diritto canonico, ecc…).
In questo caso le elezioni sono nulle per tanti motivi. Dunque costoro non sono Papi, sono solo persone che occupano materialmente la sede. Tutto ciò che fanno è nullo e privo di alcun valore. Non hanno il carisma dello Spirito Santo a cui ti riferivi tu (benché “estendendolo” troppo).
Se il Papa fosse anche Papa veramente ma parlasse a titolo personale (a pranzo con una delegazione di persone, o con gli amici, o in una omelia durante una messa, oppure scrivendo un libro come privato, ecc…), non gode dell’assistenza dello Spirito Santo, dunque quello che dice o scrive non ha valore definitivo, anche se si tratta di fede o di morale.
Se il Papa è eletto validamente ed è veramente Papa, non perde comunque il suo libero arbitrio. E’ assistito dallo Spirito Santo affinché non erri quando conduce tutta la Chiesa come pastore universale, ma non è trasformato in un robot privo di libertà.
Può peccare. Può peccare con donne, rubare e….. cadere in eresia.
Se cade veramente in eresia (cioè se la cosa è dimostrata o dall’oggettività dei fatti, o dalle monizioni canoniche in caso sia solo “sospetta” l’eresia pertinace), allora perde immediatamente l’ufficio per diritto divino, senza bisogno della dichiarazione di nessuno.
Anche in questo caso questa cosa si può constatare da elementi chiari ed oggettivi. Se si creano polemiche, anche in questo caso è per la debolezza della gente che trova giustificazioni emotive alla inevitabile constatazione.
Spero che l’argomento ora sia più chiaro.
Saluti.
Appunto per questo ho usato l’esempio estremo (e magari di cattivo gusto) dei sacrifici umani. Leggo che papa Giovanni 23 ° sarebbe stato affiliato alla massoneria. Come è possibile che un papa venga affiliato alla massoneria?!?! Un papa che oltretutto è stato anche canonizzato dalla Chiesa! Io, lo ripeto, sono un cattolico per retaggio, ma non sono credente. Il problema qui sarebbe principalmente dei fedeli, ma essendo io un uomo di Destra (a volere usare questa brutta espressione) vedo nella autentica Chiesa cattolica un baluardo (non l’unico, non il più massiccio) contro la definitiva deriva satanica del mondo contemporaneo. Bergoglio e gli altri papi precedenti (compreso il tanto esaltato e mitizzato Woitila) sono stati e vengono usati come grimaldelli dal N.O.M. per il suo proprio fine. E non dimentichiamo che la Chiesa cattolica, per motivi che sarebbe qui troppo prolisso spiegare – e che in parte mi sfuggono-, costituisce una preda particolarmente ambita dalla cupola satanica massonica mondialista.
Semplice: se era affiliato alla massoneria prima dell’elezione, l’elezione era nulla.
Se si fosse affiliato dopo (libero arbitrio), avrebbe perso ipso facto il pontificato.
Tuttavia, l’affiliazione alla massoneria, per quanto documentata, non è un dato pubblico ed oggettivo. Non oserei mai ritenere non papa un papa solo per tale motivo.
Il rinnegamento di alcuni punti definitivi della fede cattolica, al contrario, è pubblico e ben documentato. In quanto uomo che non ha la fede cattolica, la sua elezione è nulla.
Da lì in avanti, lo stesso problema ebbero gli altri 5 successori.
Elezioni nulle.
Canonizzazioni nulle, dato che non sono Papi.
Ecco risposto anche all’altra sua domanda, sul fatto che sarebbe stato “canonizzato”.
Come hanno fatto ad eleggere un massone?
E’ ovvio che qualcosa è successo nel conclave.
Infatti, al di là delle voci dell’FBI che dicono che alcuni massoni in accordo con i “cardinali” loro affiliati abbiano fatto irruzione nel conclave e minacciato gravemente tutti i cardinali eccetera….
Quello che è pubblico e documentato è quanto segue:
• Fumata bianca: significa che è stato eletto il Papa, ha accettato ed ha scelto il nome.
Da questo punto in poi le dimissioni per essere valide devono essere pubbliche e ben motivate.
• Tutti attendevano il Papa.
• Nessuno si affaccia.
• Ancora fumata bianca: è stato ri-eletto il “papa”. Significa che quello di prima ha rinunciato, ma INVALIDAMENTE. Qualcosa è successo dopo l’elezione e, da quel punto in poi, qualsiasi cosa è accaduta è nulla e senza alcun valore.
Poi, ovvio, il loro “uomo” ha iniziato a “sostituire” i gerarchi importanti… creando “cardinali” ad hoc… ecc….
Ma nei pochi anni del falso pontificato di Giovanni XXIII è ovvio che non avrebbe avuto il tempo di sostituire i cardinali in numero sufficiente da garantire l’elezione del suo “successore” e la scelta di un altro massone (eventualmente).
INFATTI!
Conclave per “Paolo VI”: succede la stessa cosa! Doppia fumata bianca.
Poi, ovviamente, usufruendo del lungo falso pontificato, Paolo VI ha avuto tempo di sostituire i cardinali in numero sufficiente da continuare ad eleggere i “loro uomini” dopo, senza bisogno di creare di nuovo confusione e conflitti in conclave da causare 2 o più fumate bianche.
Grazie a tutti, ed in particolare agli sforzi di Nicola, per le spiegazioni riguardo ad un argomento così spinoso e poco agevole.
Questo Josef, seppure non credente, ragiona meglio di tanti che invece sostengono di “credere”.
ho il tuo stesso sentimento di repulsione nei confronti di bergoglio, su qualsiasi cosa dica e sul suo aspetto fisico. Mi ritrovo completamente nella tua mail