Intendo il comune dolore nel contemplare la nostra Santa Madre Chiesa in condizioni così disperate sebbene, umanamente parlando, non sia scomparsa. Diciamo che la barca di Pietro è caduta in mano ai pirati o, per essere più chiari, che la ciurma, capitano compreso, si è ammutinata; Vescovi, preti, gli stessi Papi conciliari. Ora essi sono tutti intenti a volgere la rotta della barca dal cielo verso la terra. Secondo le parole di Geremia: “Il nemico è diventato il capo” cioè ha assunto il comando.
(dall’omelia pronunziata per l’ordinazione sacerdotale di Don Ugolino Giugni I.M.B.C. – 12 gennaio 1991)
di Piergiorgio Seveso
Il 5 giugno 1958 l’Eminentissimo cardinale Amleto Cicognani ordinava sacerdote per l’ordine domenicano Padre Robert Fidelis Mc Kenna (nato l’8 luglio 1927).
Dopo il concilio e le riforme montiniane, Padre Mckenna, scrittore, teologo, esorcista, si impegnò in difesa della Messa Cattolica, fondando prima l’Orthodox Roman Catholic Movement e poi l’associazione Catholics forever. Rimase quindi fedele alla messa della sua ordinazione, lasciando almeno materialmente l’ordine domenicano che apostatava con Montini.
Il 22 agosto 1986 a Raveau S.E.R. Monsignor Michel Louis Guerard des Lauriers O.P. donava all’episcopato cattolico un nuovo vescovo nella persona del Suo confratello Robert Mc Kenna, innalzandolo alla pienezza del sacerdozio, consacrandolo senza mandato romano, data la vacanza della Sede Apostolica, secondo le modalità enunciate nei Cahiers di Cassiciacum
Da quella data Sua Eccellenza Mc Kenna ha poi consacrato sette vescovi tra cui, nell’anno 2002, le LL. EE. RR. Stuyver e Sanborn e vari sacerdoti, alcuni dei quali carissimi, tutti a vario titolo “sedeprivazionisti” o sedevacantisti.
Nei suoi quasi trent’anni di episcopato l’Eccellenza Mc Kenna ha donato alla Chiesa cattolica nuovi preti, nuovi vescovi ma soprattutto veri preti e veri vescovi che, con ordini validi, mantengono l’integrità della professione di fede e garantiscono al contempo la celebrazione della Santa Messa Non una cum (Oblatio Munda) nel mondo intero, perpetuando quindi la pienezza della Missio della Chiesa cattolica nel mondo.
Senza dimenticare altri vescovi cattolici che operano in condizioni egualmente difficili, l’Eccellenza Mc Kenna era ed è stato fino a ieri, 16 dicembre 2015, a tutti gli effetti il DECANO dei vescovi integralmente cattolici consacrati in questi anni di apostasia e contaminazione delle verità cattoliche. Pur se provato da una lunga e severa malattia del sangue, ha combattuto sino alla fine la buona battaglia della Fede. Chi scrive ha avuto la buona sorte e la grazia di incrociarne gli sguardi, di intravederne la severa e composta dignità episcopale e di servirlo, insieme a molti altri, come chierichetto, durante la consacrazione episcopale di Monsignor Stuyver, un algido gennaio, ormai tredici anni orsono. Come bambini che giocavano spensierati nei prati della vita, abbiamo però avuta la ventura di veder passare la Storia della Chiesa, in uno dei suoi snodi capitali, sotto i nostri occhi, abbiamo incrociato la carovana di un “esercito decimato ma non annientato” per citare sempre le parole di Sua Eccellenza. Una carovana che, a Dio piacendo, nelle nostre città senza Dio, continuiamo a seguire, senza umane speranze, senza illusioni fallaci, senza strategiche prospettive, senza filosofemi astrusi ma con la Fede nell’indefettibilità della Chiesa cattolica.
Fonti varie tra cui: Sodalitium, Anno VIII, Semestre I numero 1, Marzo 1991
RIP.
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Trent’anni fa nasceva oggi, 18 dicembre 1985, l’Istituto Mater Boni Consilii. Nei sito di Sodalitium è finalmente pubblicato, a più di due anni di distanza, il nuovo numero della rivista “Sodalitium” (n.67). Mons. Mc Kenna ne sarebbe stato contento. Un parere e un consiglio : leggetelo, diffondetelo, meditatelo, la battaglia continua !
Quel “parere” e quel “consiglio” sono stati letti e meditati, ma alla fine si è trattato nella migliore delle ipotesi di un buco nell’acqua, nella peggiore di autogol da parte di chi l’ha scritto. Quasi nessuno di chi doveva seguire quel consiglio lo ha seguito, anzi! E questo è ben comprensibile: quel parere e quel consiglio si basano sull’assunto erroneo che in RS si faccia “ecumenismo”…tutti riscontrano il contrario nei fatti!
Non è stata una mossa lungimirante…
In generale non credo che in materia di fede valga la legge dei grandi numeri : in un mondo che procede per moltiplicazioni (e visualizzazioni) il consuntivo finale – almeno dal punto di vista della fede – è difatti puntualmente in perdita. S’intende che fiinita la moratoria generazionale e l’escapismo le prospettive tendono a ribaltarsi. Che quello di radio spada non sia ecumenismo, magari di “tradizione”, mi pare davvero difficilmente negabile. C’è p. es. chi scrive belle prefazioni ad autori che però ritiene commettano sacrilegio quando celebrano, e questi ultimi, che si lasciano prefare, si riferiscono ai loro prefatori come a degli gnostici improvvisati, alzando tanto d’occhi al cielo quando gliene si parla. Ma tra loro collaborano alla buona riuscita delle pubblicazioni. Cosa il accomuna? Non la fede, ammettono. Qual è allora nei fatti la linea editoriale? Politica, ovviamente. Ho ritenuto significativo che quelli della redazione che dovrebbero riferirsi all’IMBC, a trent’anni dalla nascita non l’abbiano ricordato con due righe. Vedete voi il perché, io ho voluta colmare la lacuna.
Vede, ciò che forse le sfugge è che presso Sodalitium non hanno residenza quelle “Chiavi” che legano e sciolgono in materia di Fede. Dunque andare a tirare per la giacca questioni di Fede, risulta oltremodo scivoloso per chi strattona termini come “ecumenismo” o altri affini. Risulta poi al limite del comico che tanto strattonare venga da chi la stessa RS l’ha ospitata ufficialmente e con tanto di banco per anni in quei convegni modenesi che giustamente interessano così tanti “tradizionalisti”. Suvvia, rimaniamo nella realtà. Buona continuazione.
Le assicuro che non mi sfugge niente, e che anzi, nella fattispecie, mi sono trovato proprio per ciò a prendere parte per alcuni di quelli cui va tutt’ora la mia stima. La questione però non cambia. I testimoni della flagranza sfuggono il responsabile di un delitto già prima del giudizio, non per settarismo ma per prudenza e amore della Verità. Non toglie il commercio con loro, ma lo indirizza al bene nell’intransigenza. Per altro verso il politico puro (nell’era del Grossraum) insiste e argomenta su situazioni di fatto e non di diritto : la sua è una logica territoriale, nell’essenza è ecumenista di vocazione, volente o nolente. Di Modena e dintorni non so, né di trascorsi di sorta, ma in generale per chi ostenta attestati di fedeltà la dialettica oscilla puntualmente tra i poli di Giuda e Mattia. Auguri di Santo Natale.
Mi duole un poco che la necrologia per Sua Eccellenza Mc Kenna abbia dato luogo, nei commenti, a qualche polemica, ma comprendo una certa passione degli animi. Rassicuro Borgen: la nascita dell’IMBC avrà anche qui la sua giusta (e originale) commemorazione tra qualche tempo. Ringrazio Felix per la benevolenza e l’affetto dimostratoci ma tralascerei di rinfocolare polemiche sopite, spirate, trapassate, archiviate. Come recitava una vecchia canzone partenopea: Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto…chi ha dato, ha dato, ha dato… scurdámmoce ‘o ppassato, simmo ‘e Napule paisá!
E se preferite, con un taglio decisamente più sovrannaturale: Pax Christi in regno Christi.
Piergiorgio Seveso