12615395_1092679597417327_444049784276067320_o

di Juan Manuel Rodriguez de la Rosa
traduzione, con adattamenti, a cura di Ilaria Pisa (Fonte: AdelanteLaFe)

La Chiesa dei primi tempi dovette fronteggiare il paganesimo, allora maggioritario, e lo scontro fu inevitabile, dal momento che il Cristianesimo proveniva dal Cielo, mentre il paganesimo era tutto mondano. Benché sconfitto, esso non scomparve del tutto e – grazie all’azione del Nemico – entrò nella Chiesa sotto forma di eresia.

L’eresia era un principio nuovo, foriero di divisione, scaturito dalla “scelta” (donde l’etimo) che alcuni fecero: mentre i Cristiani infatti accettano l’intero depositum fidei, gli eretici scelsero le verità che preferivano, per confezionare una religione “confortevole” a propria misura. L’eresia nacque da ciò, e se il Cattolicesimo spingeva all’universale, essa frammentava nel particolare.

La Riforma protestante, eretica per eccellenza, portò alla più traumatica frattura dell’universalità cattolica, frattura che fu anche geografica e politica e condusse a sottomettere lo spirituale al temporale [cuius regio, eius et religio].

La liturgia cattolica, che esprime la fede della Chiesa – soprattutto nel Santo Sacrificio della Messa, che rende presente il Mysterium fidei, il più sacro della fede cattolica, la luce abbacinante che inonda la Chiesa e il mondo tutto – ha resistito alla Riforma mantenendo la sua unità e la sua universalità: ha retto alle spinte centrifughe e particolaristiche, perché rappresenta la reale universalità della Chiesa, unità di fede, di dogmi, di sacramenti…

La Messa [tridentina] è come un muro a tenuta stagna, che mantiene intatta la fede, la Parola vivente di Dio, che costantemente ci parla, rendendo sempre presente la realtà del Calvario, della Santa Passione di Nostro Signore Gesù Cristo. E’ per tale motivo che tutto, nella Messa, è meditato, pulito, attento, misurato, controllato e bellissimo; non v’è spazio per l’improvvisazione, per volgarità, estrosità, sensualità, bruttezza. Questo muro inoppugnabile ci protegge dall’eresia, dalla perversione della fede cattolica nei liquami del mondo, un mondo abbandonato ad istinti ferali. La Santa Messa ci protegge dalle brutture del mondo e dal flagello dell’eresia, e soprattutto protegge il SS. Corpo e il Preziosissimo Sangue del Nostro Redentore.

E’ il Cielo, il Paradiso a proteggerci in ogni Messa [tridentina]. L’Eterno Padre, l’Agnello di Dio, lo Spirito Santo, l’Immacolata Concezione e tutta la Corte celeste assistono alla Santo Sacrificio dell’Agnus Dei. Le grazie di questo Sacrificio sono così inimmaginabili, così ineffabili, ma così reali da lasciare l’anima quasi tramortita; l’anima è come “ferita” dai frutti del Sacrificio, al punto che la ferita non può essere curata se non alla Messa successiva, in cui però diventa vieppiù profonda, fino a che l’anima capisce che la sua vita è la Santa Messa stessa. La Santa Messa è la luce inestinguibile che illumina il cammino della fede che porta alla patria celeste.

La Santa Messa ha sempre indispettito i nemici interni ed esterni alla Chiesa, semplicemente perché è la medicina per il malato. La Verità è così luminosa che il suo bagliore acceca chi si rifiuta di riconoscerla.